L’arrivo dell’estate coincide con lo sviluppo di incendi, che molti si ostinano a definire causali. L’Arpa, dopo aver effettuato le analisi, ha certificato l’alta presenza di diossina dopo l’incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo a Palermo.
L’incendio è arrivato fino alla discarica e le autorità hanno consigliato di non uscire di casa e di non mangiare frutta e verdura. Il livello di diossina rilevato nell’aria di Palermo è 9 volte sopra la norma.
“La determinazione di diossine sull’aria campionata nei pressi della località Inserra, dalle ore 22:00 del 24 luglio alle ore 22:00 del giorno dopo ha restituito una concentrazione pari a 939 TE fg/m3”, si legge nel sito dell’ente. “I risultati riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato da attenzionare – dicono -. I valori di concentrazione riscontrati sono indicativi della presenza di una fonte emissiva locale”.
Cosa provoca la diossina?
Sarebbe bene ricordare che la diossina provoca avvelenamento acuto e cronico.La diossina è infatti cancerogena e a determinate concentrazioni, può provocare diversi tipi di tumore. Parliamo in particolare di linfomi, cancro al fegato e alla mammella, serie malattie della tiroide, endometriosi, diabete e danni al sistema immunitario, emopoietico e riproduttivo.
Cosa bisogna fare con la verdura e la frutta? Lavare sempre la verdura con acqua prima di mangiarla: il disinfettante non è importante, basta l’acqua. Le diossine si depositano sulla verdura, ma la verdura non le assorbe, per cui il lavaggio basta a rimuoverle.
Estate 2023: Mappa di roghi ed incendi
La Sicilia, la Puglia e la Grecia sono state le zone più colpite da incendi e roghi. Non bisogna dimenticare la Sardegna e la Calabria. Nell’ultima settimana sono andati in fumo 4500 ettari di boschi e macchia mediterranea. Nella Terra dei fuochi continuano i roghi tossici, che da circa trent’anni rilasciano diossina. Il problema resta anche se secondo alcuni quotidiani il fenomeno è in calo, a causa di multe salate e sequestri.
La Sicilia, in particolare è sotto attacco. Il dramma, si compie mercoledì 26 luglio, giorno di caldo asfissiante e di scirocco, che provoca la carbonizzazione di 1200 ettari a ridosso di Tindari, con una stazione di servizio cancellata dal fuoco e l’autostrada interrotta e soprattutto l’immenso rogo da quasi 1600 ettari che per tutto il giorno e la notte ha bruciato le colline della zona nord di Messina, dall’Annunziata a Tono, da Castanea alla statale 113.
A Santo Stefano di Camastra bruciano 80 ettari, tra il mare e le colline, a Mandanici riprende il rogo di tre giorni prima, stavolta incenerendo 210 ettari di collina, mentre tra Taormina e Letojanni da un giorno ci sono fuochi su 230 ettari che provocano la chiusura dell’autostrada.
In Grecia, invece, le zone interessate riguardano le isole di Corfù e di Rodi e la regione della Tessaglia, nel centro del Paese. Migliaia di persone sono state evacuate: 20mila, fra cui molti turisti, soltanto da Rodi.
Come evitare gli incendi?
“Vent’anni fa gli incendi erano crollati del 90%, il modello dimenticato” è il titolo di un articolo apparso sul quotidiano “L’Avvenire”, nel quale Tonino Perna, vicesindaco esterno di Reggio Calabria, spiega come fino a dieci anni fa con un bando pubblico si affidavano i boschi dell’Aspromonte ad associazioni e cooperative sociali. Il piano prevedeva diverse azioni per contrastare gli incendi, fra cui rilevatori a infrarossi sulle cime delle montagne, chiamati early warning, per rilevare focolai e agire tempestivamente. Il sistema funzionava e costava poco, però all’improvviso (forse proprio perché funzionava) è stato abbandonato, con le evidenti conseguenze di oggi.
Le soluzioni per evitare o per ridurre gli incendi e i roghi ci sono. La politica può fare tanto ed essere determinante, ma anche i comportamenti dei cittadini servono. Innanzitutto bisogna sempre segnalare un incendio chiamando ai seguenti numeri:
- 115, il numero nazionale di pronto intervento del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco
- 1515, il numero nazionale di pronto intervento del Corpo Forestale dello Stato

Lascia un commento