Viviamo in una società vecchia, o almeno questo accade in Europa. La natalità è ai minimi storici e il numero di persone di età superiore agli 85 anni è destinato a triplicare entro il 2050. Gli anziani hanno maggiori probabilità di sviluppare patologie croniche. Per questo è importante che le famiglie e il sistema sanitario in generale siano preparati a gestire questa situazione di crescente bisogno di un invecchiamento sano.
Quali sono le patologie più comuni che colpiscono gli anziani?
- Artrite
- Cancro
- Malattia renale cronica
- Broncopneumopatia cronica ostruttiva
- Demenza, Alzheimer e Parkinson
- Diabete
- Osteoporosi
- Ictus
Molte patologie negli anziani possono diventare croniche per una serie di motivi. Quelli più ovvi, l’invecchiamento delle cellule, la bassa percentuale di assorbimento di nutrienti. Per questi motivi è importante la prevenzione, sottoponendo gli anziani a controlli periodici, e l’integrazione di vitamine e minerali necessari al regolare funzionamento dell’organismo.
L’artrite può diventare, se non curata una patologia invalidante. Si tratta di un’infiammazione delle ossa che può causare deformazione delle articolazioni, compromettendo la capacità di svolgere anche i più semplici compiti quotidiani, soprattutto quando sono colpiti le mani o i polsi. La fisioterapie e gli antinfiammatori, di solito sono le armi contro questa patologia molto diffusa, anche tra i più giovani. Dove fosse possibile, il movimento è fondamentale, non solo passeggiate ma anche pilates, se il medico reumatologo ritiene che sia il caso 8in base alle condizioni fisiche di resistenza e all’età del soggetto).
Prevenzione parkinson
Per quanto riguarda il parkinson esiste un tampone salivare che misura le alterazioni di una proteina tossica tipica della malattia di Parkinson. Le persone a rischio sono sotto osservazione per poter arrivare all’applicazione.
Quali sono i sintomi del parkinson?
I sintomi più comuni del parkinson sono la perdita dell’olfatto, problemi intestinali, disturbi del sonno. Questi sono solo indizi che possono presagire una malattia. Essi possono apparire anche dieci anni prima della comparsa di tremori e della malattia vera e propria.
Uno studio finlandese ha scoperto la presenza di un batterio in quantità anormali nei pazienti malati di Parkinson
L’Alzheimer, la depressione e l’obesità sono malattie che potrebbero essere potenzialmente prevenute, se non curate, grazie ad un giusto equilibrio dei batteri, funghi e virus che vivono naturalmente nel nostro intestino, noto come “microbioma intestinale”. Alcuni scienziati finlandesi affermano di aver scoperto come alcuni ceppi di batteri intestinali rappresentino anche la probabile causa del morbo di Parkinson.
Minore consumo di carne
È noto che esiste una correlazione tra il consumo di carne e il morbo di Parkinson. Lo scienziato finlandese Saris raccomanda inoltre di evitare qualsiasi comportamento che provochi un rischio di infiammazione intestinale, e questo significa, se possibile, non stressarsi, afferma. “Siate amati e amate qualcuno, rimanete a contatto con la natura, con le foreste e con gli animali”, consiglia, assicurando che, insieme a una buona dieta, “aiuterà l’intestino a evitare uno stato di infiammazione.
Nel frattempo, è sempre buona abitudine assumere fermenti lattici.
Attualmente, la diagnosi del Parkinson è ancora basata su criteri puramente clinici ma un test salivare potrà confermare (o smentire) la diagnosi in modo rapido e non invasivo. Il test funziona, se ne è parlato al Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia a Napoli, ma sono in corso studi che coinvolgono popolazioni più ampie per poter passare a una fase successiva.
Parkinson: Che cosa è il test dell’alfa-sinucleina
Il test salivare misura una particolare proteina, l’alfa – sinucleina, una proteina normalmente presente nel cervello prodotta dai neuroni, che ha la funzione di regolare il “traffico” dei neurotrasmettitori a livello delle sinapsi. Quando la proteina si ammala e diventa tossica tende a formare aggregati di fibrille che si accumulano all’interno dei neuroni portando a morte le cellule nervose, in particolare di quelle che producono la dopamina , il neurotrasmettitore coinvolto nei processi cognitivi ed emozionali e nella motricità, che cala in modo drastico nella malattia di Parkinson. Le alterazioni di questa proteina tossica, correlate alla malattia di Parkinson, si possono dosare in vari liquidi biologici, ma un test salivare è semplice e non traumatico.
La demenza senile e le patologie neurodegenerative devono essere monitorate e nei limiti del possibile prevenute. Le demenze riguardano l’encefalo, e possono colpire persone anziane e persone più giovani. Determinano un progressivo declino delle facoltà cognitive.
Prevenzione e salute negli anziani
Inutile dire che lo stile di vita influisce non poco sulla salute degli anziani e sulla qualità generale di vita. Per stile di vita sano intendiamo una corretta alimentazione, un’adeguato movimento, lunghe o anche brevi passeggiate quotidiane, possibilmente nel verde. Inoltre, programmando controlli periodici si possono prevenire e curare meglio numerose patologie.
Con l’avanzare dell’età, ad esempio le arterie tendono a indurirsi, ecco perché nella maggioranza dei casi gli anziani assumono cardioaspirina e compressa per ridurre il colesterolo cattivo. Un esame per scongiurare eventuali ictus è l’eco-Doppler dei vasi del collo, che serve a valutare la morfologia dei vasi sanguigni, la loro pervietà, la presenza di malformazioni, restringimenti (stenosi) o occlusioni. Può essere utilizzato per esplorare sia le arterie che le vene.

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