E’ accaduto lunedì 15 gennaio. La triste vicenda vede come vittima un operaio coinvolto in un grave incidente mentre stava lavorando in una fabbrica dell’indotto automotive della Val di Sangro. Il 47enne di Lanciano, è stato colpito all’altezza dell’addome e ha riportato lesioni gravissime che hanno portato al suo decesso.
Sul luogo sono intervenuti subito gli inquirenti per rilevare la dinamica dell’incidente. La ricostruzione. L’operaio stava lavorando con una pressa quando è stato colpito all’altezza dell’addome da un tubo metallico espulso dalla macchina. Per il 47enne, nonostante l’intervento del 118 e dell’elisoccorso da Pescara, non c’è stato nulla da fare. Infatti, è deceduto poco dopo l’intervento dei soccorsi. I carabinieri di Atessa e gli ispettori del lavoro stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso, mentre il macchinario è stato posto sotto sequestro dalla magistratura.
Ancora troppi morti sul lavoro
le leggi sulla sicurezza ci sono, ma non vengono apllicate. I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero per domani, martedì 16 gennaio, da effetuarsi le ultime due ore di ciascun turno: “Quello accaduto oggi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra Regione. Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna. Ancora un lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso” hanno dichiarato la Fiom Cgil Chieti e la Fim Cisl Abruzzo Molise.
“In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali. Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori. Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa. È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti. “Un Lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un Lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare” concludono.

Lascia un commento