I Campi Flegrei, situati nella regione della Campania, sono una vasta area vulcanica caratterizzata da un’attività geotermica intensa e frequente. Questo vasto complesso vulcanico, che include il famoso cratere di Solfatara e la caldera di Pozzuoli, è noto per la sua storia di eruzioni violente e la presenza di fumarole e sorgenti termali. Negli ultimi decenni, l’area è stata oggetto di un costante monitoraggio da parte degli scienziati, a causa della sua potenziale pericolosità.
Uno dei fenomeni più preoccupanti associati ai Campi Flegrei è lo sciame sismico. Questo termine si riferisce a una serie di terremoti, generalmente di magnitudo ridotta, che si verificano in un breve periodo di tempo e in una specifica area geografica. Gli sciami sismici possono essere indicatori di movimenti magmatici sotto la superficie terrestre, suggerendo che il magma sta cercando di risalire attraverso le fratture della crosta terrestre. Questi eventi non solo generano preoccupazione tra la popolazione locale, ma sono anche oggetto di studio approfondito da parte dei vulcanologi che cercano di prevedere possibili eruzioni future.
Le autorità e la comunità scientifica collaborano strettamente per monitorare costantemente l’area utilizzando reti sismiche e altre tecnologie avanzate. Questo monitoraggio continuo è essenziale per fornire allerte tempestive e per sviluppare piani di emergenza che possano minimizzare i rischi per la popolazione. Sebbene gli sciami sismici dei Campi Flegrei siano spesso di bassa intensità, la loro frequenza e la loro natura imprevedibile richiedono una vigilanza costante per garantire la sicurezza degli abitanti e per comprendere meglio i meccanismi che regolano questo complesso vulcanico.
Pozzuoli: Cos’è il bradisismo?
Il bradisismo è un fenomeno geologico caratterizzato da un lento e graduale innalzamento o abbassamento del suolo. Questo movimento è generalmente causato da variazioni nella pressione del magma sottostante la crosta terrestre. Il termine “bradisismo” deriva dal greco “bradýs”, che significa lento, e “seismós”, che significa scossa o terremoto, indicando appunto la natura graduale del fenomeno rispetto ai terremoti tradizionali.
Un esempio famoso di bradisismo si trova proprio nella zona dei Campi Flegrei, vicino a Napoli, in Italia. Questa area vulcanica è soggetta a innalzamenti e abbassamenti del suolo che possono durare mesi o anni, influenzando le strutture costruite sopra di essa. Durante i periodi di innalzamento, il suolo può sollevarsi di diversi centimetri, mentre durante i periodi di abbassamento può sprofondare alla stessa velocità. Questi cambiamenti possono avere un impatto significativo sulle infrastrutture e richiedono un monitoraggio costante.
Il bradisismo può avere effetti importanti sull’ambiente e sulla vita umana. Innalzamenti o abbassamenti del suolo possono causare danni agli edifici, alle strade e alle altre infrastrutture, oltre che modificare la linea di costa e influenzare la navigabilità dei porti. Per questo motivo, le aree soggette a bradisismo sono spesso oggetto di studi geologici e monitoraggi continui per prevedere e mitigare eventuali danni.
Si possono prevedere i terremoti?
La previsione dei terremoti è un argomento di grande interesse e complessità nella sismologia. Attualmente, la scienza non è in grado di prevedere con precisione quando e dove si verificherà un terremoto. Questo è dovuto alla natura complessa e imprevedibile dei movimenti delle placche tettoniche che causano i terremoti. Tuttavia, gli scienziati stanno facendo progressi significativi nel comprendere i segnali premonitori e le condizioni che possono portare a un terremoto.
Una delle principali strategie utilizzate nella previsione è il monitoraggio delle attività sismiche e geofisiche. Infatti, l’unico elemento su cui si basano gli studi è la storia. L’Italia, ad esempio, come ben sappiamo è un paese con un discreto rischio sismico, la storia ce lo insegna. I sismografi e altri strumenti di rilevazione sono installati in tutto il mondo per registrare i movimenti della crosta terrestre. Inoltre, gli scienziati studiano i modelli storici dei terremoti per identificare aree a rischio maggiore. Questo approccio può aiutare a stabilire delle probabilità di occorrenza di terremoti in determinate aree, anche se non offre una previsione esatta. In altre parole, purtroppo i terremoti non si possono prevedere. Ci si basa sugli eventi passati; ed è per questo che oltre al monitoraggio, ci sarebbe bisogno di più interventi, e si dovrebbero costruire immobili e fabbricati antisismici.
Un’altra area di ricerca riguarda lo studio dei precursori sismici, ovvero quei fenomeni che possono precedere un terremoto, come variazioni nel livello delle acque sotterranee, emissioni di gas radon, o anomalie elettromagnetiche. Anche se alcuni di questi segnali sono stati osservati in correlazione con terremoti passati, la loro affidabilità come indicatori predittivi è ancora oggetto di dibattito e ricerca. In sintesi, mentre la scienza continua a fare progressi, la previsione precisa dei terremoti rimane un’illusione.
Maggio 2024: sciame sismico nei Campi flegrei
Il 20 maggio 2024 nella zona dei Campi flegrei è stata avvertita dalla popolazione la scossa più violenta dagli ultimi quarant’anni: 4.4. Sono state oltre 160 scosse – 150 dalle 19.51 alle 0,31 e altre 15 dopo lo sciame – si sono alternate durante la notte.
Ben 39 famiglie, residenti tra Pozzuoli e Bacoli, sono state sgomberate per il terremoto, mentre le persone continuano a stare in strada con il timore di rientrare nelle loro abitazioni. Evacuato anche il carcere femminile di Pozzuoli. Il 21 maggio 2024 le scuole di Pozzuoli e Monteruscello sono rimaste chiuse. La Regione Campania nella giornata del 21 maggio ha reso noto che sono iniziate le verifiche tecniche da parte delle squadre di ingegneri della protezione civile regionale specializzate, già in possesso dello specifico “patentino Aedes”, ossia l’abilitazione a compilare gli strumenti schedi grafici utilizzati al livello nazionale nei contesti post-sismici.
L’area dei Campi flegrei (zona Napoli Ovest) include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli.
Terremoto Campi flegrei: allarme ansia e disturbi del sonno nei bambini
Come riporta il quotidiano “Il Tempo” – Armando Cozzuto, presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, interviene dopo la scossa di terremoto più forte registrata ieri nella zona dei Campi Flegrei, terremoto che ha spinto molte persone in strada. L’esperto spiega come stanno vivendo questi giorni un po’ in bilico i piccoli abitanti della zona, alle prese ormai da diverso tempo con il bradisismo, fenomeno che comunica un senso di «instabilità» e lascia sempre «l’incognita» di quello che può succedere il giorno successivo.
Spesso, si sente dire che le persone nate e cresciute nell’area flegrea sono abituate a scosse anche forti. Ma il sistema nervoso di queste persone è davvero al riparo da ansia e preoccupazione?
Nel flusso di persone che lasciano tutto e si riversano sul lungomare, in apprensione per il boato avvertito in tarda serata, fra chi si mette in auto per allontanarsi un po’ dalla ’zona calda’, ci sono anche loro: i bambini. Non una situazione facile per i piccoli, ovviamente: «Solitamente il terremoto è improvviso. Il bradisismo invece è un fenomeno graduale e in parte c’è anche la possibilità pian piano di metabolizzare quello che accade. In ogni caso, soprattutto tra i bambini si assiste a un intensificarsi di sintomatologie. Non ci sono dati ufficiali, ma dal confronto con altri colleghi psicologi sul territorio, con le scuole, con il Comune e con i genitori, emerge questo aspetto.
Si parla in particolare di un intensificarsi dei disturbi del sonno, che sono inevitabili e transitori in questa fase; un aumento dei casi di enuresi notturna, dunque bambini che avevano già fatto i conti con questa fase del ciclo vitale e che hanno cominciato di nuovo a fare la pipì a letto; e ancora l’aumento dei casi di angoscia da separazione, cioè bambini che andavano a scuola tranquillamente e hanno cominciato a fare problemi».
Succede, racconta anche sul suo profilo Facebook Cozzuto, che «il campo da basket dove pochi giorni prima giocavi con tuo figlio adesso è occupato da tende tempestivamente installate per consentire alle famiglie di trascorrere la notte». Tanti cambiamenti, situazioni fuori dall’ordinario. E l’effetto percepito sul campo, «perché non c’è un osservatorio specifico» con raccolta sistematica di dati, è che si intensifichino alcune sintomatologie in particolare.
«Si tratta di risposte normali – puntualizza Cozzuto – fasi regressive che i bambini possono vivere in questi momenti e che, se contenute e adeguatamente trattate, poi si risolvono. Ovviamente serve aiutare i bambini a poter comunicare quello che vivono in modo adeguato all’età». Una fase delicata, questa in corso, dunque, che viene gestita anche con il personale sul campo: «Vedere in piena emergenza tra le prime figure coinvolte gli psicologici restituisce il senso di tutto questo. Le istituzioni sul territorio sono state molto sensibili su questo fronte. Ho una foto in cui ci sono i colleghi con i quali tra l’altro lavoro che sono venuti e hanno parlato anche con i miei bambini. Vedere loro in divisa, pronti a gestire con competenza quelle emergenze, ha fatto l’effetto che doveva fare sulla popolazione, che si è sentita rassicurata».

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