Palestre della memoria a Modena: progetto innovativo per anziani a rischio, test casalingo e stile di vita

Cos’è la demenza senile e quali sono i principali fattori di rischio e i sintomi? Con il termine demenza senile ci si riferisce a un declino delle facoltà mentali grave da interferire con la vita quotidiana. Uno dei maggiori sintomi è la perdita di memoria. Il morbo di Alzheimer, ad esempio rappresenta la più comune tipologia di demenza. A Modena parte un progetto innovativo che cercano di far sì che gli anziani allenino tutte le funzioni cognitive grazie a esercizi mirati, giochi, e attività musicali.

A Modena un progetto di riferimento, ecco il Vademecum dai geriatri

I principali sintomi della demenza senile sono:

  • Perdita di memoria;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Difficoltà a svolgere compiti quotidiani familiari;
  • Difficoltà a seguire una conversazione o a trovare la parola giusta;
  • Confusione riguardo al tempo e al luogo in cui ci si trova;
  • Repentini cambiamenti d’umore.

Non esistono cure, ma la prevenzione dell’Alzheimer e delle demenze in generale è possibile nel 40% dei casi intervenendo sui fattori di rischio.

Tra le strategie suggerite dai geriatri nel corso 38° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio, un corretto stile di vita, stimolazione cognitiva e socializzazione. Un esempio nella prevenzione e gestione degli anziani “a rischio” è quello di Modena, dove una rete di servizi che coinvolge 1200 anziani e 250 volontari in tutta la provincia, si occupa attraverso progetti di comunità delle “Palestre della memoria“, luoghi di aggregazione dove gli anziani possono mantenere allenate tutte le funzioni cognitive grazie a esercizi mirati, giochi, attività musicali.

Le palestre della memoria a Modena

Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione col mondo del volontariato e AUSL Modena, che ha portato ad aprire fino ad oggi 31 palestre e altre 5 verranno nel 2024″, spiega Andrea Fabbo, direttore della UO di Geriatria della AUSL di Modena e Vicepresidente SIGOT. Per Luca Cipriani, Direttore UO Geriatria ASL Roma 1 e Vicepresidente SIGOT, “il declino cognitivo è evitabile, ma dipende dal patrimonio genetico, dall’ambiente in cui viviamo e dallo stile di vita. Il rischio potenzialmente modificabile è del 40%”. Tra le azioni specifiche suggerite, anche “il mantenimento della pressione sanguigna sistolica al di sotto di 130 mm Hg nella mezza età, la promozione dell’uso di apparecchi acustici, il contrasto all’obesità e al diabete, una buona qualità del sonno. Occorre inoltre attribuire un ruolo centrale alla geriatria”.

Dai geriatri parte anche l’appello alla politica per aggiornare il Piano Nazionale sulle Demenze, fermo al 2014 e senza riferimenti alle RSA, nonostante il 70% delle 350mila persone ricoverate in queste strutture abbia una qualche forma di demenza. “Il Fondo nazionale Alzheimer di 35 milioni di euro – conclude Fabbo – permetterà alle regioni di proseguire i progetti iniziati nell’organizzazione della rete dei centri per i disturbi cognitivi e le demenze”.

Come viene diagnosticata la demenza senile? 

Innanzitutto è importante individuare i primi sintomi all’inizio. Inoltre, lo specialista neurologo prescrive dei test neuropsicologici che devono risultare nella norma, sia per l’età che per la scolarità della persona. In una fase successiva si potrà procedere con esami neuroradiologici.

I disordini neuro-comportamentali possono presentarsi in diverse forme e interferire con la capacità di interagire bene all’interno del contesto riabilitativo e familiare e, successivamente, all’interno del contesto sociale, scolastico e lavorativo. La presenza delle problematiche comportamentali, specie se gravi, determinano difficoltà del paziente a collaborare ai programmi riabilitativi e possono ostacolare seriamene la possibilità di un reinserimento sociale e lavorativo.

Le demenze rientrano nei disturbi neuropsicologici.

Prevenzione demenza senile

Prima di pensare alla prevenzione, è fondamentale analizzare i fattori di rischio che determinano la demenza senile. Innanzitutto è possibile anche fare qualche test casalingo, cercando di ricordare la data attuale, giorno della settimana, mese e anno. Provare a ricordare qualche evento, fare un riassunto di un fatto ricordando i particolari. Inoltre, per stimolare la memoria è importante:

  • Fare cruciverba e leggere, sudoku;
  • corretta alimentazione
  • moderata attività fisica all’aperto
  • Rispondere a quiz televisivi
  • Guardare foto cercando di ricordare eventi passati

Sul sito web della Fondazione Veronesi si legge che La Commissione della rivista The Lancet ha confermato la necessità di intervenire su nove fattori di rischio già posti in risalto nel 2017. Nello specifico, secondo gli esperti, l’ipertensione, l’ipoacusia (non curata), il fumo di sigaretta, la sedentarietà, l’obesità (ancora più grave se già in presenza di diabete) e la scarsa istruzione erano già delle condizioni in grado di spianare la strada all’insorgenza di una demenza (di cui l’Alzheimer è la forma più frequente).  La prevenzione di queste condizioni deve iniziare il prima possibile, senza pensare che preoccupazioni di questo tipo debbano riguardare soltanto gli anziani

Fonte: ANSA

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