Dopo la pessima e dolorosa ritirata delle forze democratiche dall’Afghanistan, i talebani impediscono alle donne di parlare in pubblico, di studiare, di lavorare e di viaggiare.
Non possono uscire da sole, leggere ad alta voce e andare dal parrucchiere. Da quel paese è impossibile far sentire la propria voce, così 130 donne afghane sin riuniscono a Tirana in Albania per opporsi ad una repressione senza precedenti.
Il giornale TheGuardian riporta la notizia che anche se con tante difficoltà, donne da ogni parte del mondo (dove sono rifiugiate) stanno cercando di raggiungere il summit per unire le proprie forze contro i talebani.
“In questi tre giorni, le donne afghane di ogni provenienza si riuniscono per unire i loro sforzi per cambiare l’attuale status quo in un momento in cui le donne afghane sono completamente cancellate dalla sfera pubblica”, ha spiegato Fawzia Koofi, attivista ed ex parlamentare afghana, la cui organizzazione Women for Afghanistan ha organizzato il vertice. “Miriamo a definire strategie su come rendere i talebani responsabili delle violazioni dei diritti umani che stanno perpetrando e su come migliorare la situazione economica delle donne all’interno del Paese”.
“Essere qui insieme è un atto di sfida. Non saremo messe a tacere”, spiega Seema Ghani, ex ministro sotto il governo di Hamid Karzai e ora attivista per i diritti delle donne che è rimasta in Afghanistan per svolgere attività umanitarie. “Le donne e le ragazze all’interno dell’Afghanistan vivono una vita dominata dalla paura, ogni giorno. Il solo fatto di uscire di casa è un calvario. Il mondo va avanti ma noi siamo qui, tutti insieme, per cercare di non essere dimenticate.
Il vertice delle donne afghane contro il regime dei Talebani
Ci sono voluti due anni di preparazione, e finalmente dopo che molti governi hanno rifiutato di ospitare il summit, Tirana è il luogo di questo incontro di donne e tra donne. Lo scopo è quello di formulare richieste, stabilire linee guida per la comunità internazionale, che possa servire a combattere per i diritti delle donne afghane. Tutto ciò avviene tra l’indifferenza dei grandi paesi democratici.
Donne afghane contro i talebani e la solidarietà?
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, ha inviato un messaggio alle donne afghane che si stanno riunendo per un vertice in Albania, a Tirana, contro la repressione dei talebani. «Non siete sole, la Spagna è con voi”. Questo è stato il messaggio per le donne che ogni giorno lottano. E da altri paesi? Il ministro spagnolo ha affermato “Continueremo a dare appoggio alle agenzie Onu che lavorano per e con voi, affinché vi arrivino aiuti umanitari» affinché possiate «continuare ad accedere all’istruzione, abbiate accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e affinché possiate continuare a lavorare”.
Serve forza per le battaglie
L’anno scorso è stata lanciata una campagna “apartheid di genere” come crimine contro l’umanità. Ma la comunità interazionale tra vari impegni e guerre in corso non ha avuto tempo per la richiesta d’aiuto delle donne afghane. Bisognerà attendere, affinché il mondo e i paesi civili si accorgano delle profonde ingiustizie che queste donne stanno subendo.
La forza di donne libere sarebbe solo un bene per l’umanità e anche per la risoluzione di conflitti e altre ingiustizie. Ecco perché non si molla mai! Cambierà il vento! Nel frattempo si lotta per il diritto di esistere.

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