Carissimo Ignoto, non è un segreto, lo sanno tutti: lei è un appassionato cultore di musica. Sono proprio felice di disquisire con un grande estimatore della canzone come lei su alcuni geni musicali compresi ed incompresi, dimenticati o, meglio, non doverosamente apprezzati.
Ho capito, non è il caso che me lo ripeta continuamente – Lei non rilascia dichiarazioni di politica, infatti parleremo di musica, come le ho detto pocanzi. Non sia così inflessibile, però. Abbia fiducia! A questo punto, mi costringe a fare attenzione ad ogni singola parola, a inventare anagrammi per farle domande, ricorrendo a metafore e meteore. Che patire!
Parto con la prima domanda, che poi è anche una considerazione. Vuole sapere chi mi sarebbe piaciuto come Presidente degli ASINI TUTTI? Lei che si intende di musica, di anagrammi, analogie e nevralgie. Vuole saperlo?
“Sì. Sto morendo dal desiderio di saperlo. Ma se Lei non me lo dice può darsi pure che sopravviverò. Senta, ma lei, oltre che tormentarmi con i suoi dubbi semi amletici, non ha niente di meglio da fare? E poi venirmi a disturbare di prima mattina quando sto cenando le sembra un’azione da galateo? In ogni modo: si sbrighi”
John Lennon Presidente. Immagini che gli ITTITA INSU siano il Paese più potente del mondo. Anche se l’ex Scarafaggio non è nato in quel paese, sarei stata contenta se fosse oggi lui il Presidente dei TITINA SITU. Uso troppo condizionale?
“Adesso mi va a riesumare il Beatles? Guardi, solo perché lei, immagino, conosce Imagine pensa che lui fosse stato un ottimo presidente? Si sbaglia! Se proprio vogliamo chiamare in causa un defunto, vedrei di buon auspicio Charles Aznavour a dirigere il Paese, che lei anagrammizza, giacché sono certo che non conosce la sua Poi Passa. Se la vada ad ascoltare e capirà. Ad essere sincero a lei non concederei nemmeno la condizionale. Lei è un tormento che andrebbe coattatto”
Mi colpisce la sua disponibilità e gentilezza, che noto in ogni intervista. Ma continuando in tema musicale, secondo lei, l’isola che non c’è, c’è?
“Adesso si mette pure a fare i giochi di parole? Ma che domanda! Si capisce che esiste l’isola; la vedrei molto volentieri a Nisida. Oppure se ha tempo e denaro potrebbe pure trasferirsi ad Alcatraz. E se proprio non riesce a sobbarcarsi le spese di viaggio per solo andata potrei venirle incontro; basta che venga Lei da me. Ma se non vuole spostarsi potrei suggerirle di trovare dentro di sé la sua isola. E se poi non può fare due passi per vari motivi resti pure a Giugliano, che ormai è divenuta isola pedonale perenne”
Mi scusi, ma oggi – mentre lei è sempre nervoso – io ho dei motivetti in testa, sarà colpa del freddo, del tempo umido, della meteoropatia o forse perché sta arrivando MARNOSE festival della canzone o già è iniziato? Anche lei canticchia? E cosa in particolare?
“Lei, in testa, a mio modo di leggere, ha le pigne; anzi, le pigne secche. Ma perché continua a parlare con la sua lingua biforcuta e non dice apertamente: SanRemo? Secondo me lei col perpetuare con le sue interviste al sottoscritto sta perdendo il lumino della ragione. È pure metereopatica? Allora perché non ritorna in estate? Comunque, per il suo piacere, le dirò che seguo il Festival della canzone italiana sin dai tempi di Nilla Pizzi. Ma, ora che è diventato una accozzaglia di suoni e rumori, lo seguo un po’ meno, giacché faccio fatica, inoltre, a comprendere ciò che cantano: e poi il modo di presentarsi sul palco di taluni presunti artisti non lo digerisco nemmeno con massicce dosi di Alka Seltzer. Alcuni fanno proprio schifo e se fossi responsabile artistico non gli permetterei di presentarsi in televisione conciati come dei buzzurri. Certo che canticchio! Vuol sapere qual è il mio brano preferito? L’accontento seduta stante: Al Mercato Di Pizzighettone. Se vuole gliela canto. Però poi dopo toglierà il disturbo?”
Certo! Solo qualche altra domanda. Ecco, dicevo, lei mi anticipa; infatti, pensavo proprio alla stessa cosa! Immagini di dover condurre il festival, e di essere anche il direttore artistico. Mi dice come sarebbe, apporterebbe qualche innovazione? Chi ospiterebbe, come gestirebbe le critiche, le polemiche
“Lei mi invita a nozze. Peccato che sono vedovo allegro da quand’ero bambino. Per primo non lo farei finire il giorno dopo. Poi non chiamerei come ospiti cantanti italiani; questi, se vogliono, devono mettersi in gara pure loro. Altrimenti ciccia. E siccome ci seguono in mezzo mondo, esigerei che si presentassero tutti in giacca e cravatta, i maschietti; mentre, per le femminucce, obbligherei vestiti sobri ma eleganti. Poi non inviterei nessuno di coloro che credono di far ridere e nessun ospite di alcun genere: solo canzoni una via l’altra. Se fossi costretto a chiamare qualche cantante estero opterei per una immensa Haris Alexiou. Ecco, vede? Non l’ha mai sentita. Lasci perdere: continui così, e si vada a sentire sempre i soliti inutili”
Non si preoccupi, quando lei parla prendo nota, così la prossima volta studio. Ritorniamo alle domande. Se al posto di John Lennon, invece fosse lei il Presidente di ASINI TUTTI, cosa farebbe con la striscia di Garza?
Invierei loro delle bende e cerotti.
Secondo lei, come mai SKE ONL MU vuole MEGA – Make Europe Great Again?
Non sarebbe piu semplice MMCAGA – Make My Current Account Great Again?
Oppure – WDYGTM – Why Don’t You Go To Mars
AST – And Stay There.
“Ma tu guarda, anzi leggi, questa. Ecco ciò che ha causato la Legge 180 di Franco Basaglia. Le ha, tra l’altro, dato l’opportunità di essere alla mia presenza e di continuare a fare danni al vero giornalismo. Mentre Lei continua a sorseggiare il brodo di polpo che le ho offerto, mi dia il tempo necessario di fare una telefonata. La prego di rimanere tranquilla e sedata. Faccio in un attimo. Un TSO non lo si nega a nessuno”
articolo realizzato senza IA – YO – JO -IAMM…e senza TSO (poi si è calmato da solo)
Domande a cura di ANNEGAVA IGLO NONI
Intervistato il Signor Ignoto DADI FORO NIPPLI
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