Telefonata Trump Putin, cosa si sono detti Putin e Trump (in aggiornamento)

“Sotto la guida del presidente Putin e del presidente Trump, oggi il mondo è diventato un posto molto più sicuro. Storico!“, ha affermato Kirill Dmitriev, inviato speciale di Putin per la cooperazione economica e di investimento internazionale, riportano i media internazionali.

Tutto il mondo attendeva la telefonata di Trump cn Putin. Pace mai così vicina, avevano tuonato i fedelissimi del Presidente americano. “Molti elementi dell’accordo finale sono stati concordati, ma molto resta ancora da fare”, ha detto ieri sera il presidente Usa.

Le posizioni prima della telefonata erano chiare: Zelensky aveva detto: “Il rafforzamento dell’esercito è una priorità”. Meloni dal parlamento ha detto: ‘Sosteniamo gli sforzi di Trump per la pace’. Poi su Mattarella: ‘Contro ogni attacco sempre al suo fianco’. Tutto ciò, mentre l’Europa sta cercando di dare una risposta di unità, grazie all’iniziativa del Premier britannico Keir Starmer, che è riuscito a riunire e a far parlare una nutrita coalizione di volenterosi paesi europei.

Starmer ha inoltre programmato per giovedì una “riunione operativa” a livello di vertici militari destinata a coinvolgere i Paesi alleati della cosiddetta coalizione dei volenterosi disposti a discutere di un futuro schieramento di peacekeeper “sul terreno” e di “aerei nei cieli”, a garanzia della sicurezza dell’Ucraina, dopo il raggiungimento di un accordi di pace. L’incontro si svolgerà a Londra.

I punti chiave sul tavolo della pace in Ucraina

Intanto, le premesse non erano incoraggianti. Infatti, oltre all’intensificazione dei bombardamenti da parte della Russia, il portavoce Peskov aveva definito «un fatto incontrovertibile» l’appartenenza alla Russia di Donbass e “Novorossija” (le regioni dell’Est e del Sud dell’Ucraina). Infine aveva anche avvertito – che uno schieramento dei Paesi Nato non avrebbe fatto altro che alimentare l’escalation. «Noi ripetiamo che una composizione del conflitto è possibile solo eliminando le cause che stanno alla radice – aveva detto Peskov – e cosa fanno gli europei? Creano delle cause aggiuntive. Non ne uscirà nulla di buono».

Contenuto dei colloqui di pace in Ucraina

Il Presidente Ucraino avrebbe già accettato una tregua temporanea. La telefonata va avanti da più di un’ora. Sta andando bene.

La consulenza (non richiesta) di Mario Draghi

Il 18 marzo 2025 è stato anche il giorno dell’audizione informale al Senato dell’ex presidente del Consiglio e oggi consulente speciale della presidente della Commissione Ue Mario Draghi. I valori comuni in pericolo e la necessità di una difesa europea – ha tuonato l’ex Presidente BCE.

Il Manager che tutto il mondo ci invidia per le alte qualità, economista, dirigente pubblico, banchiere cosa ha detto in sostanza? L’Europa deve calarsi le braghe oppure armarsi – questo è quanto ha detto. Ma poiché non bisogna togliere soldi alle politiche sociali, alla sanità ecc. bisogna aumentare il debito pubblico. L’unica soluzione è questa: debito pubblico! Oppure se non moriremo per la guerra, moriremo di fame, oppure di freddo. Il grande Manager ha dato la sua ricetta. Ha detto anche altro Draghi, come se non sapesse che la Russia ci ascolta e ci osserva. Ha affermato che adesso gli USA ci hanno abbandonato, e che la Russia rappresenta un pericolo.

Cosa accade dopo la telefonata tra Putin e Trump?

Uno dei punti della campagna elettorale di Trump è stata proprio la pace in Ucraina. Il Presidente degli Stati Uniti è un negoziatore e un uomo d’affari, ma ora ha concesso molto tempo a Putin, e un non-risultato sarebbe una sconfitta bruciante.

Le previsioni di Alessandro Orsini

Alessandro Orsini, professore di sociologia, esperto di politica estera e terrorismo, si è guadagnato la fama di filorusso per le sue posizioni sul conflitto in Ucraina in alcuni programmi televisivi. In un post su facebook, il professore ha riassunto tutti i punti delle sue previsioni allo scoppio della guerra in Ucraina:

1) “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina” (e così è stato).

2) “La guerra finirà con la sconfitta e lo smembramento dell’Ucraina che perderà i suoi territori più ricchi e strategici” (e così è stato).

3) “Per ogni passo avanti, l’Ucraina farà due passi indietro” (e così è stato).

4) “L’Ucraina non entrerà nella Nato” (e così è stato).

5) “La guerra si sirianizzerà e durerà a lungo” (e così è stato).

6) “La Russia non rimarà isolata a livello internazionale: godrà dell’appoggio della Cina” (e così è stato).

7) “Se l’Ucraina continuerà a bombardare Belgorod dall’Oblast di Kharkiv, Putin invaderà Kharkiv per creare una zona cuscinetto” (e così è stato).

8 “La rivolta di Prigozhin rafforzerà Putin anziché indebolirlo” (e così è stato).

9) “La guerra in Ucraina aumenterà i consensi popolari per Putin anziché ridurli” (e così è stato).

10) “Alla fine gli Stati Uniti abbandoneranno l’Ucraina e l’Europa si ritroverà in ginocchio”.

Chi è Alessandro Orsini?  Dopo la laurea in sociologia e un dottorato, Orsini inizia una carriera accademica che lo porta a diventare professore associato nel Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss, dove insegna sociologia e dirige l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale. Inoltre è direttore responsabile della testata online Sicurezza Internazionale. Attualmente è membro del Radicalization Awareness Network e del comitato di analisi strategica dello Stato Maggiore della Difesa.

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