A chi spetta eliminare le erbacce dal marciapiede?

Inizia il periodo primaverile. Anzi, secondo il calendario la primavera avrebbe fatto breccia nella nostra vita il 21 marzo. Ma i tempi sono cambiati, e nemmeno il calendario può essere un punto di riferimento stabile.

Quando inizierà la primavera, per certi versi, anche se camuffata è già iniziata, cominceranno alcuni problemi dimenticati nei mesi invernali. Uno di questi è rappresentato dalle allergie. L’erba che cresce sui muri è chiamata anche Parietaria officinalis, ed è una delle cause maggiori di allergie. Gli esperti ci dicono che la parietaria sia responsabile di allergie respiratorie, come asma e rinite allergica, in particolar modo nei mesi di febbraio e novembre. Il picco si raggiunge tra maggio e giugno.

L’erba che cresce sui muri perché si chiama parietaria?

Sembra che quest’erba prenda il nome da parete, proprio perché cresce su vecchi ruderi e muri. Fu Plinio a dare un nome alla parietaria. Quest’ultima ha addirittura anche proprietà benefiche, ma le allergie sono molto più comuni, per cui ogni anno nasce il problema di come eliminare l’erba dai muri della città. Soprattutto, ci si chiede a chi spetta eliminare l’erba dai muri delle strade.

In Italia, il dl 285/92 del Codice della Strada stabilisce che il marciapiede fa parte del suolo pubblico, per cui la manutenzione è responsabilità del comune.  La questione però è più complicata di quanto sembri.

Esiste, infatti un’eccezione: se il marciapiede è adiacente a fabbricati condominiali che sono accessibili solo attraverso una strada privata, il discorso cambia. Secondo la legge, in questo caso, all’intero condominio spetta la manutenzione dei marciapiedi, quindi dell’eliminazione delle erbacce. Stesso discorso vale per lo spazzamento della neve, delle foglie cadute, oltre all’eventuale spargimento di sale sulla strada.

Esistono dei metodi fai da te, per eliminare l’erba dai muri. Si può usare il bicarbonato direttamente sulle erbacce che crescono nelle spaccature o sui muri. Mescolandolo con acqua, si avrà una soluzione da spruzzare direttamente sull’erba indesiderata.

Cosa dice l’art. 29 C.d.S. (Piantagioni e siepi)?

1.  I proprietari confinanti hanno l’obbligo di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada o l’autostrada e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o che ne compromettono comunque la leggibilità dalla distanza e dalla angolazione necessarie;

2.  Qualora per effetto di intemperie o per qualsiasi altra causa vengano a cadere sul piano stradale alberi piantati in terreni laterali o ramaglie di qualsiasi specie e dimensioni, il proprietario di essi è tenuto a rimuoverli nel più breve tempo possibile;

3.  Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 169 ad euro 680.

4.  Alla violazione delle precedenti disposizioni consegue la sanzione amministrativa accessoria dell’obbligo, per l’autore della stessa, del ripristino a sue spese dei luoghi o della rimozione delle opere abusive secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.

I proprietari delle piante e delle siepi che si trovano al confine con la strada pubblica (anche marciapiedi, parcheggi, piazze, ecc.) devono: 

  • potare le siepi quando sporgono sulla strada;
  • tagliare i rami delle piante quando essi, allungandosi sulla strada, coprono la segnaletica;
  • rimuovere dalla strada, prima possibile, gli alberi, il terriccio, le foglie e quant’altro cada o provenga dai propri terreni a causa del maltempo ovvero per altre ragioni.

Da quanto detto, risulta dunque che il Comune interviene solo sulla vegetazione pubblica. I proprietari di terreni confinanti possono essere sanzionati, se trascurando il verde dei loro giardini, non collaborano a rendere le strade sicure.

Come segnalare la presenza di erba sui muri e come chiedere intervento di rimozione erbacce?

Non esiste un iter preciso per chiedere l’eliminazione di erbacce dalla strada. Si potrebbe contattare la polizia municipale o inviare una Pec al comune di residenza e attendere una risposta.

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