Quanto fa bene piangere? crescita emotiva

Uno dei temi particolarmente caldi di oggi è l’educazione di bambini e adolescenti. In alcuni casi, i giovani sembrano fuori controllo, e in più contesti ci si chiede quali siano gli errori degli adulti

La domanda di oggi è: Piangere fa bene? Secondo alcuni esperti, sembra che il pianto aiuta a contrastare lo stress. Infatti piangere attiverebbe il sistema parasimpatico favorendo la calma e il rilassamento. Inoltre, un bel pianto contribuisce alla riduzione del del dolore. ciò accadrebbe in quanto lo stato mentale influisce sugli stati di sofferenza.

Piangere: Vantaggi e svantaggi

Analizziamo, prima di tutto i vantaggi del pianto.

  • Si tratta di uno sfogo emotivo. Il pianto libera le endorfine e le emozioni accumulate, e fa sentire più leggeri
  • Riduce lo stress e l’ansia, proprio per il rilascio di endorfine che innescano una sensazione di sollievo
  • Comunicazione. Il pianto è anche un mezzo di comunicazione emotiva. Si trasmettono sentimenti ed emozioni ad altre persone e si crea empatia
  • Purificazione e sollievo. Piangere permette di elaborare un trauma e ci rende più forti, rappresentando una cura emotiva

Svantaggi del pianto:

  • Senso di debolezza. In alcune culture piangere è considerata mancanza di controllo;
  • Fragilità. Alcune persone provano vergogna a piangere in presenza di altri
  • Problemi fisici. Piangere a lungo può avere effetti fisici, come mal di testa e gonfiore agli occhi

In generale, il pianto può aiutare a ritrovare un equilibrio. Sulla salute psicologica può avere sia effetti positivi che negativi e ciò da molti fattori che riguardano la sfera personale.

Come gestire il pianto di un bambino?

Il pianto di un bambino va compreso, ma anche interpretato. Spesso, come accade per l’adulto, un bambino ritrova serenità ed equilibrio dopo aver pianto. Gli esperti consigliano di dare spazio alle lacrime e non cercare di reprimerle. Il bambino si esprime anche piangendo, prende contatto con se stesso. In tale contesto avviene lo sviluppo emotivo di un bambino.

Gli esperti reputano il pianto molto utile. Si tratta di un mezzo che permette sia ad adulti sia a bambini di comunicare i propri stati d’animo, e ciò è fondamentale, soprattutto nella crescita.

Ogni emozione è collegata da una funzione. Il pianto, permette di liberare tensioni e aiuta a “ripulire” il sistema nervoso da stress e microtraumi quotidiani, come confermato anche da recenti studi in psicologia dello sviluppo.

Il messaggio dietro al pianto

Soprattutto nei bambini, il pianto può sembrare banale. Se si osservano bene i bambini, si capirà che ciò che fa arrabbiare o piangere un bimbo non è il giocattolo, un rimprovero ecc. Spesso dietro alle lacrime si celano emozioni più profonde. Un bambino può provare un senso di ingiustizia, quando viene trattato diversamente da altri, paura di essere abbandonato, bisogno d’amore, di sicurezza.

Il comportamento del genitore durante il pianto

L’adulto o il genitore deve essere una presenza rassicurante durante il pianto. Non dovrebbe risolvere, trovare soluzioni, ma assistere la crisi emotiva. Le emozioni servono per la crescita, specialmente quelle forti.

I messaggi e i segnali che un adulto trasmette ad un bambino sono importanti. Bisogna comunicare sicurezza, ma contribuire anche alla costruzione mentale della propria immagine: “valgo”, “le mie emozioni sono importanti”, “sono interessante”, “sono importante”.

Educazione: Come educare i figli?

Non basta metterli al mondo; molti genitori questo non lo hanno ancora compreso, purtroppo. Andare allo scontro non serve, ma d’altra parte essere troppo deboli è pericoloso. Il mestiere del genitore è difficilissimo. Per il momento ci affidiamo ai consigli Unicef.

Sul sito ufficiale dell’Unicef c’è un interessante vademecum su come educare i propri figli:

  • Passare del tempo insieme è importante per costruire qualsiasi relazione positiva e lo è ancora di più con tuo figlio
  • Elogiare aspetti positivi
  • Istruzioni chiare come “Per favore raccogli tutti i tuoi giochi e mettili a posto” fissa delle chiare aspettative e aumenta le possibilità che loro facciano ciò che chiedi
  • Quando tuo figlio si trova in difficoltà, provare a distrarlo con attività positive può essere una strategia molto utile
  • Dai a tuo figlio la possibilità di fare la cosa giusta mostrandogli le conseguenze di un comportamento sbagliato. Per esempio, se vuoi che lui smetta di scarabocchiare sui muri puoi dirgli che se non smette di farlo non gli sarà più concesso di giocare. Così avrà ricevuto un avviso, ma allo stesso tempo avrà la possibilità di cambiare comportamento.

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