Virus West nile cosa fare e cosa dice il Ministero della salute

Dopo diversi casi di virus West nile il Ministero della Salute ha pubblicato alcune circolari e opuscoli per prevenire il virus delle zanzare tanto temuto.

Ecco cosa dice il sito del Ministero:

Il virus West Nile è un virus a RNA appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, responsabile della malattia di West Nile o West Nile Disease (WND).
Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile, proveniente dal distretto di West Nile (da cui il nome West Nile disease). Attualmente WNV è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord e Sud America, Asia Occidentale, Oceania ed Europa, dove è stato segnalato a partire dal 1958.

Generalmente la malattia è trasmessa alle persone e agli animali attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex. Si tratta della zanzara comune presente dal tramonto all’alba, più attiva nel periodo tra la primavera e l’autunno.
La malattia non si trasmette da persona a persona e la maggior parte delle infezioni da WNV nell’uomo sono asintomatiche. In percentuale minore può comparire una sintomatologia simil-influenzale. Sintomi gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) soprattutto negli anziani e nelle persone fragili.

Il Ministero della salute, in tutte le sue articolazioni/Dipartimenti competenti, insieme all’Istituto Superiore di Sanità, garantisce un attento e continuo monitoraggio grazie al sistema di sorveglianza integrato, umana e veterinaria, previsto dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi (PNA) 2020-2025 che definisce le linee guida per la sorveglianza, le strategie di controllo dei casi e di eventuali focolai, e le campagne informative rivolte alla popolazione sulle misure di protezione individuale.

La protezione personale resta il metodo più efficace per ridurre il rischio di punture di zanzara, soprattutto nelle zone dove è stata confermata la presenza del virus.

Se si avvertono sintomi sospetti, è importante contattare il proprio medico curante.

Incubazione e sintomi West Nile

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Aspetti clinici del virus West Nile

  • Uccelli – periodo di incubazione è di 3-4 giorni
    La malattia si presenta solitamente in forma asintomatica o subclinica. Qualora compaiano sintomi clinici, essi sono tipici della forma neurologica caratterizzata da: atassia, paralisi, movimenti di maneggio, pedalamento, torcicollo, opistotono, incoordinazione motoria, depressione, letargia, penne arruffate, perdita di peso.
    La morte in genere sopraggiunge a distanza di 24 ore dalla comparsa dei sintomi nervosi.
  • Equidi – periodo di incubazione è di 3-15 giorni
    Sebbene gli uomini e gli equidi siano sensibili all’infezione da WNV, la maggior parte dei casi decorre in modo asintomatico. Tuttavia nei focolai osservati negli ultimi anni, è stato registrato un aumento della percentuale di soggetti con sintomatologia. Negli equidi il periodo di incubazione è di 3-15 gg.
    I sintomi clinici sono: febbre, atassia, deficit propriocettivi, paralisi di uno o più arti con la conseguente impossibilità dell’animale a mantenere la stazione quadrupedale, fascicolazioni cutanee, tremori e rigidità muscolare e talvolta dismetria, sonnolenza, ipereccitabilità o aggressività, iperestesia, paresi dei muscoli facciali, della lingua e disfagia.
    I segni clinici possono risolversi con guarigione in 5-15 gg oppure progredire rapidamente con morte dei soggetti. In alcuni casi si preferisce sottoporli ad eutanasia.
  • Uomo – periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario..
    La maggior parte delle persone infettate con il WNV non sviluppa segni clinici. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia, nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale, caratterizzata da un periodo di incubazione di circa 2-14 giorni e dai seguenti sintomi: febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie.
    Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
    I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Cosa sta facendo il Ministero della Salute per contrastare il West Nile?

Il Ministero ha inviato circolari Alle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano
Assessorati alla Sanità Servizi di Prevenzione Servizi Veterinari, All’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Alla Direzione generale della prevenzione ed ad altri Enti per far sì che adottino misure di prevenzione e contenimento del west nile.

Prevenzione West nile

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:

  • usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
  • usando delle zanzariere alle finestre
  • svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
  • cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
  • tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Il metodo preventivo più efficace per tutelare l’essere umano consiste nell’evitare le punture di zanzara, tramite l’uso di repellenti cutanei e soggiornando quanto più possibile in ambienti protetti da zanzariere e/o provvisti di diffusori di insetticidi ad uso domestico.

Le persone dovrebbero inoltre collaborare attivamente alle misure di controllo delle zanzare, impedendo che queste possano riprodursi. Per fare ciò è necessario mettere al riparo dalla pioggia tutto ciò che può raccogliere acqua, introdurre pesci in vasche e fontane, chiudere con coperchi o coprire con teli i bidoni e i recipienti che non possono essere spostati, svuotare i sottovasi ed altri recipienti almeno una volta alla settimana.

Terapia e trattamento West nile

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

Per consultare l’andamento Arbovirosi in Italia basta consultare il sito web ISS

Fonte: Ministero della Salute

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