A poche ore dalla triste vicenda che ha visto la morte di un cane legato in giardino dai padroni prima di partire per le vacanze, l’ennesimo episodio di abbandono animali
Lo ha annunciato Francesco Emilio Borrelli sulla sua pagina social:
Giugliano – Nuovo intervento congiunto del deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e dell’OIPA per salvare un cane rinchiuso in una piccola cella di legno, lasciato per ore sotto il sole cocente senza acqua né riparo.
“Nelle ultime settimane – denuncia Nando Cirella, delegato OIPA – abbiamo registrato un raddoppio dei casi di violenza e abbandono nei confronti degli animali, soprattutto ad agosto, quando molti partono per le vacanze e lasciano i propri animali in condizioni drammatiche”.
Borrelli sottolinea un paradosso amaro: “Può sembrare assurdo, ma è meno crudele abbandonare un animale per strada che lasciarlo legato o rinchiuso senza via di fuga, esposto alle intemperie. In quel modo non ha neanche una minima possibilità di salvarsi”.
L’animale, in evidente stato di sofferenza, verrà affidato alle cure dei volontari. Sul caso sono in corso accertamenti per individuare e denunciare i responsabili.
Dopo la segnalazione dell’Onorevole Borrelli, alcuni cittadini hanno deciso di inviare richieste via PEC direttamente al Comune. Si chiedono interventi per i casi di maltrattamento che si stanno verificando nella cittadina campana. Le richieste riguardano un monitoraggio capillare, sopralluoghi mirati, campagne di informazione, adozione di protocolli operativi urgenti. Attendiamo quali interventi saranno messi in campo.
Ovviamente, l’intervento tempestivo dei cittadini può fare la differenza. Chiunque si accorga di maltrattamenti ad animali deve subito denunciare tutto alle autorità. E’ necessario allertare le forze dell’ordine se si percepisce che un cane è stato lasciato solo in giardino, su balcone o in altro luogo incustodito.
Cosa rischia chi abbandona un animale? Il nuovo disegno di legge maltrattamento animali
Il nuovo disegno di legge che stabilisce le pene contro chi abbandona un animale è stato approvato lo scorso maggio 2025 e in vigore dal 1 luglio. Come si legge su Anmvioggi – Informazione veterinaria on line – questi sono i reati e le pene per chi abbandona gli animali:
Pene inasprite – La nuova legge approvata dal Parlamento inasprisce, in via generale, tutte le sanzioni previste dall’ordinamento giuridico nazionale:
– Un inasprimento, della pena detentiva e/o della sanzione amministrativa, è previsto per tutti i seguenti reati: Art. 544 bis – Uccisione di animali; Art. 544 ter – Maltrattamento di animali; Art. 544 quater – Spettacoli o manifestazioni vietati; Art. 544 quinquies – Divieto di combattimenti tra animali; Art. 544 sexies – Confisca e pene accessorie.
– Pene inasprite anche per uccisione, cattura e detenzione di esemplari di specie animali selvatiche protette (art. 727-bis del codice penale) e per distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto (art. 733-bis del Cp) e per abbandono di animali (art. 727 del Codice Penale).
– Il giro di vite riguarda anche la legge n. 189 del 2004 (Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonchè di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate) e la legge n. 201 del 2010 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, nonchè norme di adeguamento dell’ordinamento interno) che ha introdotto i reati di traffico e di introduzione illecita di animali da compagnia.
Circostanze aggravanti– La nuova legge introduce un nuovo articolo, il 544 septies – Circostanze aggravanti- che stabilisce un aggravio di pena se il reato contro l’animale è commesso alla presenza di minori, nei confronti di più animali e se l’autore diffonde, attraverso strumenti informatici o telematici, immagini, video o altre rappresentazioni del fatto commesso.
Confisca e pene accessorie. All’articolo 544 sexies del Codice Penale è stata fatta un’aggiunta finalizzata a vietare che nel corso di indagini o di dibattimento, si possa abbattere oppure alienare l’animale (o gli animali) vittima di un reato di uccisione, maltrattamento, combattimento o spettacolo vietato, traffico illecito di animali da compagnia. In sostanza, quando si procede per questi delitti – consumati o tentati – l’indagato, imputato o proprietario non possono abbattere o alienare a terzi gli animali, anche qualora sugli stessi non sussista il vincolo cautelare del sequestro, fino alla sentenza definitiva.
Abbandono di animali– In forza del nuovo articolo 727 del Codice Penale, chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività sarà punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 5 mila a 10 mila euro (era da mille a 10 mila euro). Stessa pena per chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. Vale la pena ricordare che l’articolo 727 Cp è stato recentemente integrato dalla riforma del Codice della Strada (Legge 25 novembre 2024, n. 177): se l’abbandono avviene su strada o nelle relative pertinenze, la pena è aumentata di un terzo. Se poi l’abbandono è stato commesso mediante l’uso di veicoli, si prevede la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno.
Divieto della catena – Con la legge 6 giugno 2025, n. 82, si introduce per la prima volta nell’ordinamento nazionale un divieto che era stato finora disciplinato, con difformi versioni, dalle
regioni. Contrariamente alle prime formulazioni del testo di legge, non è espressamente richiesto il certificato veterinario per “documentare” le eccezioni a un divieto che, se violato, comporta una sanzione da 500 a 5 mila euro.
Uccisione o danneggiamento di animali altrui– Viene riformulato integralmente l’articolo 638 del Codice penale. Chiunque senza necessità uccide o rende inservibili o comunque deteriora tre o più animali raccolti in gregge o in mandria, ovvero compie il fatto su animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria, è punito con la reclusione da uno a quattro anni (era da sei mesi a 4 anni). Per questo reato non è più applicabile la sanzione, ma solo la pena della reclusione. Per contro, questo reato non è più procedibile d’ufficio. Infine, viene cancellata la non punibilità per chi commette il fatto “sopra volatili sorpresi nei fondi da lui posseduti e nel momento in cui gli recano danno”.
Traffico e introduzione illecita di animali da compagnia– Ad un inasprimento generale delle pene per violazioni della Legge 4 novembre 2010, n. 210, si accompagna una sostanziale
modifica nei casi di traffico illecito di animali da compagnia. Perché si configuri il traffico basta che manchi uno dei due requisiti: l’identificazione individuale oppure le necessarie certificazioni sanitarie. In precedenza la legge richiedeva che i due requisiti fossero congiuntamente mancanti. Anche
Polizia giudiziaria– Nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto ai reati in danno degli animali, si prevede che debba essere sentito anche il Ministro dell’ambiente (e non solo
il MinSal e il Masaf) per l’emanazione del decreto del Ministro dell’interno che stabilisce le modalità di coordinamento tra le varie Forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Forestali, Polizia municipale e provinciale).
Affido definitivo dell’animale oggetto di sequestro o confisca– Con un articolo di nuova introduzione al Codice di Procedura Penale (Art. 260-bis) si prevede che il giudice- con proprio decreto e in caso di sequestro o confisca di animali vivi- possa affidare gli stessi, in via definitiva, alle associazioni riconosciute dal Ministero della Salute, previo versamento, da parte dell’associazione interessata, di una cauzione per ciascun animale affidato. Lo scopo è di garantire la loro effettiva protezione e il mantenimento in condizioni di salute adeguate.
Sinac e ravvedimento operoso– Al proprietario che provveda agli obblighi identificativi spontaneamente non si applicano le sanzioni previste.
Protesta davanti alla casera del Carabinieri a Giugliano
Poche ore fa si è conclusa la protesta di un nutrito gruppo di cittadini, davanti alla caserma dei carabinieri, che hanno fatto sentire la loro voce per il grave episodio accaduto nei giorni scorsi. Il promotore della protesta è l’attivista Enrico Rizzo, che ha raccolto la rabbia dei presenti per il cane morto abbandonato. La proprietaria, prima di andare in ferie lo aveva legato ad una cyclette. I cittadini avevano chiesto l’intervento dei Carabinieri con almeno quattro telefonate. Le autorità, dunque non sono intervenute e il cane è morto. Enrico Rizzi, attivista animalista annuncia battaglia anche contro le autorità, che dopo un sopralluogo avrebbero avuto il dovere di allertare l’Asl.
Fonte e immagini: Pagina social Francesco Emilio Borrelli
Compila il modulo sottostante se vuoi inviarci suggerimenti, consigli e per iscriverti alla nostra newsletter mensile, nel rispetto della tua privacy.
Riceverai GRATIS i nostri e-book, le guide e tutti i numeri del nostro tabloid direttamente nella tua casella postale. Revoca iscrizione in qualsiasi momento inviando una mail a lifeslowmail@gmail.com oppure giovanna@web360gradi.it
Il messaggio è stato inviato
Inserendo i miei dati acconsento al trattamento dei miei dati personali per l’invio di newsletter, nel rispetto del Regolamento Generale sulla Protezione dei dati (GDPR) e della privacy policy del presente sito web. Ho diritto di revocare il mio consenso in qualsiasi momento, richiedere l’accesso, la rettifica o la cancellazione dei miei dati inviando una mail a lifeslowmail@gmail.com oppure giovanna@web360gradi.it .
Trattiamo i tuoi dati nel rispetto della normativa vigente. Visualizza la nostra Privacy e Cookie Policy

Lascia un commento