Nell’agosto del 2024, i BRICS già avevano invitato lo Stato di Palestina a presentare domanda di adesione, una mossa insolita considerando che la Palestina non è una potenza economica emergente come i membri esistenti.
Oggi arriva la svolta; la Palestina ha presentato ufficialmente domanda di adesione ai BRICS come membro a pieno titolo. Ciò che passa sotto traccia è anche Abu Mazen, capo dell’Autorità nazionale palestinese, l’organo di governo gestito dal partito Fatah ha accusato Israele di “genocidio, distruzione, fame e sfollamento”. Hamas non rappresenta il popolo palestinese – questo è stato ribadito più volte dalle autorità palestinesi.
Il presidente della Autorità nazionale palestinese ha dichiarato ai leader mondiali che il suo popolo “rifiuta” l’attacco contro Israele guidato da Hamas nel 2023 e ha promesso che il gruppo militante non avrà alcun ruolo nel governo di Gaza dopo la fine della guerra in corso con Israele.
Chi sono i paesi BRICS?
I BRICS sono un gruppo di paesi emergenti – Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica. Fanno parte del gruppo anche altri paesi in via d’espansione come l’Egitto, l’Iran, l’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Etiopia ed Indonesia. Lo scopo di questi paesi è lo sviluppo di un sistema economico globale multipolare alternativo al sistema Occidentale. Recenti sono stati i colloqui tra Russia e Cina per sancire un nuovo ordine mondiale, che a quanto pare si sta delineando.
La Palestina nei BRICS
La domanda della Palestina di entrare nei BRICS è stata annunciata dall’ambasciatore palestinese in Russia, Abdel Hafiz Nofal, che all’agenzia RIA Novosti ha detto: “Abbiamo presentato domanda, ma, come sapete, la Palestina ha determinate condizioni. Credo che la Palestina parteciperà all’associazione come ospite finché le condizioni non le consentiranno di diventare membro a pieno titolo”. Si tratta di una svolta che dopo che Canada, Australia, Portogallo, Regno Unito e altri Paesi hanno riconosciuto la Palestina come Stato sovrano durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Anche il portavoce del ministero degli esteri cinese, Guo Jiakun è intervenuto. Ha detto che Pechino accoglie con favore l’ingresso nel gruppo di altri “partner che condividono le sue idee”.
La posizione di Stati Uniti nella questione palestinese
Gli Stati Uniti hanno negato il visto al Presidente palestinese Mahmùd Abbàs e alla delegazione palestinese all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Inoltre, Trump ha anche revocato il visto al Presidente colombiano Gustavo Petro, per aver denunciato all’ONU il genocidio in corso a Gaza e di aver esortato i soldati americani a disobbedire agli ordini di Trump per seguire la voce dell’umanità. Cina e Russia stanno offrendo una valida alternativa al modello Occidentale: un ordine multipolare. E l’Occidente? Barcolla, brancola nel suo mare di ipocrisia.

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