L’attivista Greta Thunberg che all’età di quindici anni riuscì a coinvolgere il mondo nella protesta contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento era sulla Flottilla. Stando alle prime dichiarazioni degli attivisti che stanno rientrando a poco a poco da Israele, la giovane non avrebbe ricevuto un buon trattamento. Sarebbe stata umiliata e costretta a baciare la bandiera israeliana, tra le altre cose.
Anche e soprattutto in Italia, il simbolo della lotta per i diritti umani e per l’ambiente è odiata e derisa. Un certo giornalismo, continuamente la schernisce, la prende in giro per la sua patologia, per il suo aspetto fisico, insinuando una regia dietro alle sue azioni, addirittura interessi diversi dal bene comune. In effetti, chi non vede oltre il suo naso e scrive o agisce secondo canoni imposti da padroni e potenti di turno non potrà mai comprendere gli ideali né di Greta né di altri milioni di persone nel mondo.
Luca Delgado ha così riassunto i motivi per i quali l’attivista svedese è tanto odiata:
1) Ha dei genitori benestanti: odiate il fatto che la famiglia la sostenga e le consenta sin sall’età di 15 anni di andare in giro per il mondo a fare attivismo politico. Beh, è esattamente così che si sfrutta un privilegio. Lei fa esattamente quello che ci si aspetta da chi ha la possibilità di non lavorare: supportare chi sta peggio. O volete forse negare che i palestinesi stanno peggio di noi?
2) I suoi 20 anni: odiate l’età di Greta perché a quella età il massimo dell’impatto che avete avuto sul pianeta è stato quando siete caduti a terra durante una partita a calcetto. Succede qualcosa di brutto ogni volta che lasciate il divano, forse per quello ci restate così attaccati.
3) le sue istanze: odiate la sua disobbedienza, il fatto che quando aveva solo 15 anni abbia organizzato scioperi mondiali, il fatto che parli di argomenti come l’ambiente e il cambiamento climatico, tutte cose troppo grandi per la vostra portata.
Cercate ogni buon motivo per dire che non è vero che esistono problemi così grandi come il futuro del nostro Pianeta e la nostra sopravvivenza sul Pianeta, siete disposti a credere a qualunque cosa pur di non dovervene preoccupare, persino credere ai Cruciani, ai Salvini, ai Vittorio Feltri, cazzo come state inguaiati. Fate bene, godetevi il mojito e pensate alla salute (!).
4) È femmina, Greta è una giovanissima donna. Questa non ha bisogno nemmeno di essere spiegata, ma deve essere incredibilmente irritante una giovane donna con carisma da leader che muove le masse, quando voi alla sua età non riuscivate nemmeno a trovare il decimo alla solita partita di calcetto. E non ci riuscite nemmeno oggi.
Vi infastidisce la sua presunta supponenza, peccato che non abbia mai detto di essere migliore di voi, siete voi che probabilmente la percepite come tale. E anche per questo la odiate.
5) Ha la sindrome di Asperger. E nonostante ciò, Greta si è messa su una nave ignorando le minacce del governo criminale di Netanyahu e lo Stato di Israele. È stata picchiata, le hanno tirato i capelli, l’hanno umiliata. E voi, invece di indignarvi per quello che le stanno facendo in queste ore, preferite gioire dicendo che se l’è cercata, vi rallegrate di non aver disubbidito a nessun ordine e di aver preferito restare seduti sul divano. Ridete, ridete, ogni volta più forte.
Perché solo così riuscite a zittire quella vocina dentro di voi che vi sta suggerendo di andarci piano con l’odio: in fin dei conti è solo una ragazza di 20 anni che sta provando a sostenere la causa palestinese, che cosa vi ha fatto di male?
Se riflettete bene, voi non odiate Greta: voi odiate tutto quello non siete riusciti e non riuscireste a fare. Voi odiate quello che non siete stati e che non sarete mai. Voi non odiate Greta Thunberg. Voi odiate voi stessi.
Greta Thunberg atterrata ad Atene
Greta è ritornata da Israele e appena atterrata ha fatto un discorso semplice:
“I cosiddetti leader – coloro che avrebbero dovuto rappresentarmi – continuano invece ad alimentare un genocidio, la morte e la distruzione. Potrei parlare a lungo, molto a lungo, dei maltrattamenti e degli abusi che abbiamo subito nel nostro cammino di miglioramento, credetemi.
Ma non è questa la storia. Quello che è successo qui è che Israele, continuando la sua guerra e il suo genocidio, con l’intento deliberato di cancellare un intero popolo e una nazione intera davanti ai nostri occhi, ancora una volta ha violato il diritto internazionale, impedendo l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.
Mentre le persone stanno morendo di fame, questa azione – pur essendo rischiosa e violenta – serve a impedire che tali crimini di guerra continuino, ed è proprio di questo che si tratta.
Non possiamo distogliere lo sguardo da Gaza, né da tutti gli altri luoghi del mondo dove si soffre: Congo, Sudan, Afghanistan, Gaza, e molti altri ancora.
Noi non siamo eroi. Stiamo facendo il minimo indispensabile. Questo genocidio e altri simili vengono resi possibili e alimentati dai nostri stessi governi, istituzioni, media e aziende.
È nostra responsabilità porre fine a questa complicità. Ora lo sappiamo, non possiamo più fingere di non sapere.
Non si tratta di “salvare” il popolo palestinese: si tratta di ascoltare e agire secondo le loro richieste, come popoli di tutto il mondo, per interrompere la nostra complicità e usare i nostri privilegi e le nostre piattaforme per prendere posizione contro tutto questo. È ingiustificabile.”

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