Danno riflesso, quando il risarcimento spetta anche ai familiari dell’infortunato: l’esperto risponde

Cos’è il danno riflesso? Quando i familiari del macroleso hanno diritto al risarcimento danni? Lo scopriremo in questo articolo, con l’aiuto di Nando Scacchetti, esperto Risarcimento danni.

Innanzitutto, spieghiamo subito cosa s’intende per danno riflesso e quando è configurabile. Il danno riflesso è il pregiudizio che subiscono le persone vicine a una vittima diretta di un illecito, a causa degli effetti emotivi, psicologici e relazionali che l’evento comporta.

Tale tipologia di danno può essere risarcito e si riferisce a “danni da rimbalzo” o “indiretti”, come ad esempio la sofferenza di un figlio per la perdita del genitore o per un grave infortunio subito dal suo congiunto.  

Quando i familiari di chi è coinvolto in un sinistro hanno diritto al risarcimento?

Quando si verifica un sinistro, nel quale il macroleso subisce un danno superiore ai 10 punti percentuali, la legge prevede il risarcimento per danno riflesso ai familiari.

In realtà, fino a poco tempo fa, tale danno non era affatto riconosciuto ai familiari, ma solo a chi subiva un grave infortunio. Purtroppo, molte compagnie tendono a non risarcire il danno riflesso, o almeno ci provano, affidandosi all’incompetenza di chi assiste l’infortunato.

Vediamo nel dettaglio, cosa dice la legge riguardo al danno riflesso

L’art.2043 del codice civile stabilisce che chiunque subisca delle lesioni psicofisiche a causa di un illecito colposo da parte di terzi abbia il diritto al risarcimento dei danni. La Corte di Cassazione, sez. III civile, con l’ordinanza 8 aprile 2020, n. 7748 in merito al danno riflesso parla di danno diretto, e dice che occorre fare riferimento alla realtà dei rapporti di convivenza e alla gravità delle ricadute della condotta sulla vita dei familiari. 

In seguito ad un infortunio grave ai danni di un familiare, è ovvio che il ménage familiare sia compromesso. La gestione della famiglia stessa viene messa a dura prova, in quanto, il congiunto colpito da un’invalidità importante non potrà compiere semplici azioni quotidiane. Ad esempio, il padre che subisce un infortunio, avrà bisogno di aiuto in casa per le sue necessità, inoltre non potrà essere parte attiva della famiglia (accompagnare i figli a scuola, in palestra e così via).

Ritornando a ciò che stabilisce il codice civile – l’ordinanza n. 7748 ha stabilito che il danno sofferto dai familiari può desumersi presuntivamente anche dal legame parentale, non è necessario lo sconvolgimento delle abitudini di vita. La lesione subita dal macroleso rappresenta danno con più vittime, le quali subiscono un danno direttamente dal fatto illecito. 

Il danno è la diretta conseguenza della lesione inferta al parente, la quale rileva come fatto plurioffensivo, che ha vittime diverse, ma egualmente dirette. 

Da quanto stabilisce la legge e dalla più recente giurisprudenza si evince che il danno riflesso è legato alla sfera delle emozioni (sofferenza, dolore, danno morale) e psicologica (stress, ansia ecc.), ma anche materiale, quando chi subisce l’infortunio deve essere assistito dai suoi familiari. Questi ultimi subiscono un danno, perché sono costretti a cambiare stile di vita, subiscono restrizioni alla loro libertà, sottraggono tempo al lavoro o allo studio.

Tipologie di infortunio

Esistono diverse tipologie di infortuni: infortuni sul lavoro, infortuni in seguito ad incidente stradale, in palestra e cos’è via. Inoltre, per le invalidità permanenti esistono tabelle ministeriali che assegnano dei punti al tipo di infortunio, in base alla gravità. Gli esperti di Tutelaprima sono specializzati in infortuni sul lavoro, infortunistica stradale, medicina legale e quantificazione del danno. Siamo uno dei pochi studi che nella richiesta di risarcimento include anche il danno psicologico, molto spesso sottovalutato in sede giudiziale.

La relazione medico-legale è un passo importante nella richiesta di risarcimento in seguito ad un infortunio. Si tratta di un documento che indica nel dettaglio tutti i danni risarcibili a carico della vittima di un sinistro. Parliamo della anamnesi delle lesioni, l’incidenza di tali lesioni sulla persona e sulle sue azioni quotidiane, gli eventuali disturbi temporanei o permanenti subiti dal soggetto. Da ciò si evince che la relazione medico legale è strettamente legata alla quantificazione del danno.

Infine, individua la relazione fra il danneggiato e l’evento che ha provocato i danni alla salute. In altre parole, parliamo di relazione tra nesso causale ed evento traumatico. Per cui, diremo che la relazione medico legale è lo strumento principale per valutare il danno biologico in primo luogo.

Cosa bisogna fare in caso di infortunio?

La prima cosa da fare, quando si subisce un infortunio è rivolgersi ad uno studio legale competente, il quale valuterà tutti i passi da compiere, raccoglierà tutta la documentazione e deciderà come impostare la richiesta di risarcimento danni, senza lasciare nulla al caso. Infatti, in caso di sinistro o infortunio, ciò che è fondamentale è rivolgersi a veri esperti del settore; in caso contrario si rischia di non ottenere alcun risarcimento.

Immagine creata con IA – articolo a cura di Nando Scacchetti, CEO Tutelaprima

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