La casa editrice che riabilita il Ventennio: appello di 80 autori contro testi neofascisti

Donatella Di Cesare fa appello all’organizzazione di “Più libri e più liberi” che la casa editrice “Passaggio al Bosco” venga esclusa: “Non è censura ma coerenza”. Chiede l’esclusione dalla Fiera del libro anche l’Onorevole Emanuele Fiano.

Donatella Di Cesare è filosofa e saggista italiana. Insegna filosofia teoretica all’Università “La Sapienza” di Roma. Ecco perché chiede l’esclusione dalla fiera del libro della casa editrice “Passaggio nel bosco”.

L’8 dicembre apre a Roma la rassegna editoriale “Più libri più liberi“, la Fiera nazionale della piccola e media editoria che, ogni anni, propone le novità del mercato delle piccole case editrici. Una rassegna che si svolge da anni. La presenza della casa editrice “Passaggio al Bosco” sta creando qualche problema, infatti, filosofa Donatella Di Cesare e non solo lei avanza l’ipotesi che la sua presenza debba essere annullata.

“Perché una fiera del libro — un luogo nato per custodire la parola, la libertà, la responsabilità pubblica — non può diventare la vetrina di chi vuole riscrivere la storia dalla parte sbagliata. L’AIE, che organizza Più libri più liberi, potrebbe revocare lo stand.

L’attività editoriale dell’estrema destra

La Repubblica titola: Alla fiera dell’editoria di Roma ci sarà “Passaggio al bosco”, progetto nato all’interno di Casaggì a Firenze, gruppo noto anche per aver picchiato due ragazzi di sinistra del liceo Michelangiolo.

Un po’ di storia…

Il marchio editoriale di CasaPound è Altaforte, controllato dalla Sca 2080, più di 200 mila euro di fatturato nell’ultimo bilancio del 2017. Il socio principale è la Minerva Holding della famiglia Polacchi di Roma, lo stesso gruppo a capo della Pivert. Le case editrici di estrema destra hanno pubblicato libri di Matteo Salvini fino al Generale Roberto Vannacci.

Tra gli ultimi arrivati nel portfolio di Altaforte c’è poi Aga, gruppo editoriale diretto da Maurizio Murelli, ex terrorista nero tra i responsabili del lancio di una bomba a mano durante un corteo nel 1973 a Milano che provocò la morte dell’agente Antonio Marino. Legatissimo ad Aleksander Dugin, editore di alcuni suoi testi tradotti in italiano, Murelli fu tra gli organizzatori del tour dell’ideologo del nazionalismo russo in Italia lo scorso giugno, con tappa proprio nella sede di CasaPound di Via Napoleone III a Roma.

Squadrismo e Russia


Nella libreria del nuovo millennio – inserita nel catalogo di Altaforte – non possono mancare i libri della neonata casa editrice “Passaggio al bosco”. Tra i volumi offerti c’è “Donbass, una guerra in Europa”. Prefazione di Dugin con, tra gli autori vari, anche Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia Russia, uomo di relazione con Mosca di Matteo Salvini. Nella lunga intervista di presentazione del libro pubblicata da Sputniknews, Savoini presenta così il saggio: «È un libro a più mani. Io mi sono occupato dell’aumento della tensione tra Russia e Nato dopo la fine dell’Urss, che ha portato alle finte rivoluzioni “colorate” antirusse sponsorizzate dagli americani».

La nostra arma deve essere il pensiero e il ragionamento critico. Le opinioni politiche sono un altro conto, e alla luce dei tempi e delle tensioni che stiamo vivendo, la verità è come acqua nel deserto, difficile da decifrare, spesso. Ma bisogna continuare a cercarla sempre.

Non acquistare libri che non ci rappresentano, questo è basilare e conoscere, sapere, informarsi su più fronti è indispensabile.

La distribuzione della casa editrice legata a CasaPound si dirige ora verso una stretta sinergia con la rete del marchio Pivert. Nei primi mesi del 2019 Altaforte ha aperto due librerie, prima a Bolzano e poi a Piacenza. Si appoggia agli store che già vendono da tempo le felpe e i vestiti preferiti dal partito di Iannone. I negozi si affidano alle strutture di partito locali, in un incrocio tra politica ed affari. Tra soci e consigli di amministrazione i dirigenti di CasaPound la fanno da padrone. Nell’ultimo marchio nato nel settore moda – le scarpe Stolen Dreams – oltre a Francesco Polacchi, ex capo del Blocco studentesco romano, ci sono Marco Clemente e Marco Casasanta, due nomi molto noti del movimento, e Ludovica Minoli, militante storica e socia del Pivert Store di Milano.

A tenere le fila di Altaforte come direttore editoriale c’è poi Andrea Antonini, vicepresidente di CasaPound. Ha una condanna in primo grado a tre anni e sette mesi di reclusione per gli scontri a Casal San Nicola, quando guidò i camerati contro i migranti, mentre nel 2016 è stato condannato in primo grado con l’accusa di aver aiutato il narcotrafficante Mario Santafede ad ottenere una carta di identità con false generalità. Oggi gira l’Italia presentando libri, disegnando complotti per la “sostituzione etnica”, con in tasca il catalogo del perfetto fasci del terzo millennio.  

Un interessante editoriale sul tema cultura, più libri più liberi, fiera del libro, i libri che dovrebbero insegnarci qualcosa lo troviamo sul sito dinamopress – Passaggio al bosco nasce dentro il centro ricreativo culturale fiorentino Casaggì, spazio legato prima ai gruppi giovanili di Alleanza Nazionale e poi a quelli di Fratelli d’Italia, ha il suo appuntamento annuale, come le altre realtà editoriali della destra estrema, nel festival Libropolis ed è distribuita anche da Altaforte, casa editrice legata invece a CasaPound.

A scanso di equivoci, Casaggì ha dichiarato che «il nostro percorso, la nostra storia e la nostra formazione provengono dal Fascismo e dalla sua immensa eredità ideale».

Nello stesso intervento, Casaggì attacca la Resistenza antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale («quella che in Italia ha piazzato le bombe a tradimento, ha sparato alle spalle») e afferma che il Ventennio è stato «la giustizia sociale, la socializzazione delle imprese, le corporazioni, la casa per tutti, il lavoro per tutti, il prestigio internazionale, il perfetto funzionamento delle infrastrutture e dei servizi, la capacità di rilanciare in senso nazionale e totale le possibilità culturali, identitarie e vitali di un intero Popolo». Rispetto alle posizioni più (diciamo così) innovative delle nuove destre, Casaggì si distingue quindi per una franca e dichiarata nostalgia fascist@, a cui aggiunge volentieri richiami espliciti al nazismò. A questo proposito, la testata dell’ANPI Patria Indipendente ha pubblicato un approfondito articolo su Casaggì e i suoi legami con partiti politici, organizzazioni di estrema destra e nazifascixmo.

Se volete sapere Perché una casa editrice neofascista pubblica un libro sul videogioco nell’URSS? basta leggere l’articolo cliccando sul link

2 dicembre 2025, arriva l’appello di 80 autori contro i testi neofascisti

La richiesta dei firmatari all’Associazione Italiana Editori

Per questo, “appare evidente che non si tratta di testi di studio o di indagine su determinati fenomeni o periodi storici, ma di un progetto apologetico”, aggiungono. “Sorge spontaneo chiedere allora all’Associazione Italiana Editori, responsabile dell’assegnazione degli stand: com’è possibile che, pur nel rispetto di ogni orientamento politico, questo tipo di pubblicazione sia stata ritenuta compatibile con il regolamento che viene sottoscritto da ogni editore? Non c’e forse una norma – l’Articolo 24, ‘osservanza di leggi e regolamenti’ – che impegna chiaramente gli espositori ad aderire “a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani ed in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’ associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici”, chiedono i firmatari.

Ecco i firmatari la lettera all’Aie per chiedere spiegazioni sulla presenza di libri neofascisti:

Claudio Santamaria, Vittorio Sermonti, Diego Bianchi (Zoro), Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Domenico Procacci, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Caparezza, Valerio Renzi, Massimo Giannini, Daria Bignardi, Giovanni De Mauro, Simone Pieranni, Valerio Nicolosi, Stefano Feltri, Maicol e Mirco, Minimum Fax, Vera Gheno, Tomaso Montanari, Davide Coppo, Riccardo Meozzi, Arianna Montanari, Marina Pierri, Marino Sinibaldi, Paolo Di Paolo, Vincenzo Latronico, Giulia Caminito, Serena Mazzini, Valerio Mastandrea, Fandango Libri, Coconino Press, Becco Giallo, Paolo Rossi, Pietro Turano, Vincenzo Ostuni, Giacomo Papi, Alfredo Pedullà, Lucia Calamaro, Momo edizioni, Bao Publishing, Edizioni Tlon, Add Editore, Paolo Ruffini, Simonetta Sciandivasci, Ascanio Celestini, Carlo Greppi, Tiziana Triana, Marco Balzano, Gabriele Pedullà, Micol Meghnagi, Roberto Recchioni, Fiamma Ficcadenti, Simone Tempia, Oiza Q. Obasuyi, Francesco Pacifico, Massimiliano Tarantino (Fondazione Feltrinelli), Caissa Italia editore, Hacca Edizioni, Red Star Press, Giulio Calella (Alegre Edizioni), Nicola Villa (Edizioni Altreconomia), Futura Editrice, Matteo Pucciarelli, Lia di Trapani, La Revue, Il Tennis Italiano, Bruno Montesano, Costanza Jesurum, Oscar Gilioti, 66thand2nd Edizioni, Giovanni Piperno, Tamu Edizioni, Bruno Maida, Cristiano Corsini, Giovanni Carletti, Alessio Spataro, Alba Nabulsi, Mosè Vernetti, Martina Testa, Marco Rossari, Alice Spano, Èxorma edizioni.

La risposta dell’Associazione italiana editori

A stretto giro è arrivata la risposta dell’Aie, a firma del presidente Innocenzo Cipolletta. “L’appello che ci è stato rivolto da autori ed editori, chiedendoci la ragione della presenza a Più Libri Più Liberi dell’editore Passaggio al bosco tra gli espositori di questa edizione, tocca sensibilità che noi stessi condividiamo e ci consente di chiarire i criteri con cui l’Associazione Italiana Editori ammette i partecipanti alla fiera tra quanti ne fanno richiesta”, si legge”. Lo vogliamo fare nell’immediato con queste poche righe di spiegazione, ma pensiamo anche che un tema così importante possa e debba essere dibattuto in fiera e, fin da subito, vi proponiamo di individuare uno spazio e un momento di discussione all’interno della manifestazione: ne sentiamo l’esigenza per ribadire il nostro impegno per il rispetto dei valori della nostra Costituzione.

Questa fiera è nata su iniziativa dell’Associazione Italiana Editori e si chiamaPiù Libri più Liberi perché si propone come la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica, editoriale e culturale. I capisaldi dell’editoria contemporanea sono due: il diritto d’autore e la libertà di edizione. Senza questi due pilastri, l’editoria, per come la conosciamo, crolla. Il no ad ogni forma di censura è quindi un no che, per un’Associazione come la nostra, è pregiudiziale, viene prima di qualsiasi altra cosa. Allo stesso tempo, questo non è un “liberi tutti”: il rispetto delle leggi vigenti, della Costituzione italiana, che nasce antifascista, delle norme europee ispirate ai concetti di libertà, uguaglianza, democrazia sono prerequisiti del nostro agire e condizione di partenza su cui impostare confronto, dialogo, collaborazione con gli altri.

Secondo i firmatari dell’appello, queste pubblicazioni non costituiscono testi di ricerca storica o di analisi, ma rappresentano un progetto apologetico. Un tentativo di cambiare la vera narrazione della storia. Che ci siano tanti negazionisti sia dei campi di concentramento sia di un clima di odio e assenza di ogni forma di diritto e libertà di espressione è cosa nota. Ma la pubblicazione di testi che negano vicende e fatti su cui non vi è alcun dubbio, cos’è se non un tentativo di educare masse e di riorganizzare un secondo Ventennio?

Le ideologie sono importanti, specie quando portano la società lontana dalla democrazia, dalla libertà e dai diritti umani. Escludere testi che rappresentano un vero e proprio progetto apologetico non è censura per alcuni, ma amore per la verità. Non si tratta di pubblicazioni che si fondano su fatti reali, ma piuttosto interpretano quei venti anni che portarono l’Italia in guerra, anni in cui ogni forma di libertà era soppressa, anni in cui non c’erano diritti. In quegli anni le persone avevano paura di esprimere un pensiero contrario al regime. Per quale motivo dovremmo permettere a qualcuno di ricostruire e re interpetrare una verità inconfutabile?

La risposta è ancora una volta complessa. Forse bisognerebbe dirigere gli sforzi verso il rafforzamento degli anticorpi. Il tema vero è come rafforzare il nostro sistema immunitario e quello dei nostri figli contro le sciocchezze e la disinformazione, contro l’informazione pilotata dai padroni, i tentativi di omologazione del pensiero?

La domanda potremmo rivolgerla a noi stessi: Insegnanti, docenti, opinionisti, giornalisti, genitori, educatori. Come mai i nostri figli ascoltano canzoni demenziali e che inneggiano alla violenza? Come mai i nostri figli leggono libri che rivalutano il Ventennio?

Il tema è complesso. In fondo parliamo di escludere, parliamo di censura.

Potrebbe essere giusto escludere una casa editrice dalla fiera del libro ma forse anche no.

Bisognerebbe combattere la disinformazione e la sottocultura con la cultura quella vera con la C maiuscola, con l’informazione vera, con il pensiero e la mente aperti, con il pensiero critico.

In caso contrario si dovrebbe escludere tanti editori e giornalai, dovremmo bruciare tanti libri e giornali, e questo non si può. Ma poi anche le canzoni dei dementi. Offrire punti di vista di qualità, libri di qualità, informazione libera e buona, sana, stimoli per diffondere il pensiero critico. Questa è l’arma.

Ma poi c’è anche quello che dice la legge e gli artisti che oggi decidono di non partecipare alla fiera del libro vanno rispettati; è una loro scelta libera, un modo per protestare. Faranno la loro battaglia da fuori, altrove, continuando a fare ciò che fanno. La guerra continua in fiera, ma anche all’esterno, nelle scuole, nei libri e nella libertà delle opinioni.

Fonti: La Repubblica, L’Espresso, skytg24

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑