L’Autunno è il tempo migliore per escursioni tra siti archeologici, borghi e spiagge deserte. La sardegna è spettacolare in questo periodo
La Sardegna è una continua scoperta anche d’autunno, quando i colori dei boschi e dei parchi contrastano con il blu del mare e il bianco delle spiagge e invitano al viaggio sulla costa tra lidi e villaggi semideserti e nell’entroterra tra siti archeologici e antiche mulattiere.
Gli sport acquatici si possono praticare tra spiagge e baie paradisiache. I principali sport sono la vela nel nord-est, in particolare sulla Costa Smeralda e nell’arcipelago della Maddalena, zone in cui è presente la maggior parte dei porti turistici; oppure lungo la costa orientale, dove si può̀ organizzare un giro in barca partendo da Porto Corallo e proseguendo verso il golfo di Orosei fino a quello di Aranci.
Il kayak ha molti percorsi a disposizione, come quello che da San Pantaleo in circa 40 minuti raggiunge le sorgenti di Su Gologone. Le numerose aree marine protette sono un’altra attrattiva; tra le più importanti Capo Carbonara all’estremità̀ sud-orientale dell’isola, Capo Caccia ad Alghero, l’isola dell’Asinara a nord-est e Punta Coda Cavallo, una lingua di terra vicino a Olbia. Qui si possono incontrare uccelli e tartarughe di mare, ma anche tanti animali marini da osservare meglio con le immersioni subacquee. Spostandosi verso l’entroterra ci si incammina lungo mulattiere che si snodano tra alte pareti rocciose, pendii boscosi e cime da dove ammirare l’intera isola. Le zone dell’entroterra sono poco conosciute ma di una bellezza rara, come lo stagno di Cabras, vicino a Oristano, paradiso per i fenicotteri; o l’area naturale protetta della Giara di Gesturi, un altopiano basaltico a nord della Marmilla, dove vivono allo stato brado circa 500 cavallini di una razza endemica.
I borghi da visitare sono tanti, sia nella parte interna sia lungo la costa, si trovano villaggi marinari e centri ricchi di fascino, piccole realtà uniche, incastonate in paesaggi incontaminati dove il tempo sembra essersi fermato. A Laconi, in provincia di Oristano, per visitare il parco urbano più grande della Sardegna e il palazzo cittadino della famiglia nobile Aymerich, che ospita il museo della statuaria preistorica sarda con la più ampia e preziosa collezione di menhir della Sardegna e reperti rinvenuti nelle necropoli prenuragiche megalitiche della zona. Infine, le Aquae Neapolitanae, le più antiche terme della Sardegna a Sardara, nel Medio Campidano, a pochi chilometri da Cagliari. Fuori dal borgo, infatti, c’è uno stabilimento immerso nel verde le cui acque curative, sgorgano a una temperatura che oscilla tra i 50 e i 68 gradi.
La tradizione enogastronomica sarda spazia dai formaggi ai piatti di selvaggina e ai vini. Malvasia è un vitigno tipico della zona di Bosa, sulla costa occidentale, ma i più famosi sono i vitigni autoctoni di Cannonau, Carignano e Bovale, che danno vita a vini adatti per i piatti della cucina locale. Il Vermentino di Gallura e il Nuragus, sono i vini bianchi più conosciuti.
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