La figura del Garante del contribuente è disciplinata dalla legge e ha il compito di tutelare i diritti del contribuente nei casi in cui questi ultimi sono violati
Cosa può fare e cos’è il Garante del contribuente?
Molto spesso si guarda al Fisco con timore, pensando, erroneamente che quest’ultimo abbia sempre ragione e possa fare qualsiasi cosa. Non è proprio così, vi sono numerose norme che stabiliscono con chiarezza quali sono i diritti del contribuente. La prima fonte di diritto sulla materia è lo Statuto del Contribuente. Cosa può fare il Garante del Contribuente? In molti casi, non è necessario rivolgersi a un legale, infatti, il Garante favorisce la gestione dei rapporti con l’amministrazione finanziaria e, in particolare, con l’Agenzia delle Entrate o l’agente della riscossione. La sua funzione non è né quella di controllo, né di censura dei comportamenti della pubblica amministrazione, ma può sollecitare o segnalare eventuali irregolarità. Ne deriva che ci si può rivolgere al Garante del contribuente, tutte quelle volte in cui i rapporti fra quest’ultimo e l’Agenzia delle entrate diventano problematici.
Garante del Contribuente, Cosa fa?
- Richiedere documenti o chiarimenti agli uffici competenti e attivare le procedure di autotutela nei confronti di atti amministrativi di accertamento o di riscossione notificati al contribuente;
- Rivolgere raccomandazioni ai dirigenti degli uffici ai fini della tutela del contribuente e della migliore organizzazione dei servizi;
- Richiamare gli uffici al rispetto delle norme dello Statuto del contribuente o dei termini relativi ai rimborsi d’imposta;
- Segnalare i casi di particolare rilevanza in cui le disposizioni vigenti o i comportamenti dell’Amministrazione sono suscettibili di determinare un pregiudizio ai contribuenti o conseguenze negative nei loro rapporti con l’Amministrazione;
- Accedere agli uffici finanziari e controllare la funzionalità dei servizi di informazione e assistenza al contribuente.
Nominato dal Presidente della Commissione tributaria regionale o sua sezione distaccata, nella cui circoscrizione è compresa la Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate, tra gli appartenenti alle seguenti categorie:
- magistrati, professori universitari di materie giuridiche ed economiche, notai, sia a riposo sia in attività di servizio;
- avvocati, dottori commercialisti e ragionieri, pensionati, scelti, per ciascuna direzione regionale dell’Agenzia delle entrate, dai rispettivi ordini di appartenenza
Il parere del Garante del contribuente ha un notevole peso, per cui vi è una grande probabilità che la controversia si risolva nel migliore dei modi.
Resta inteso che è sempre l’Agenzia delle Entrate, su richiesta del Garante del Contribuente ad annullare eventuali errori, dopo un’attenta disamina dei propri atti: Avvisi di accertamento, verifica fiscale.
Avviso di accertamento fiscale: Come richiedere l’intervento del Garante del contribuente?
Se sussistono condizioni che fanno pensare ad un’ingiustizia o a un errore relativi a un avviso di accertamento, ci si può rivolgere al Garante del Contribuente, in modo completamente gratuito. Non è necessario seguire procedure particolari, basta inviare una lettera e attendere. Il risultato finale sarà un parere del Garante del contribuente (strumento molto potente ed efficace), al quale bisognerà dare un riscontro.
I recapiti per rivolgersi al Garante del contribuente si trovano all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate e sono suddivisi per Regione.
l contribuente può inviare al Garante una richiesta in carta libera per segnalare disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualsiasi altro comportamento suscettibile di pregiudicare il rapporto di fiducia tra i cittadini e l’Amministrazione finanziaria. Nella richiesta occorre indicare i propri dati anagrafici e il codice fiscale. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare un modello da compilare per le segnalazioni.
Dopo aver ricevuto la segnalazione, il Garante del Contribuente richiede informazioni e documentazione all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso l’avviso di accertamento fiscale. Entro 30 giorni dalla richiesta, l’ufficio dell’agenzia interpellato deve inviare un riscontro in merito alla questione sollevata. Rivolgersi al Garante del contribuente è una garanzia per chi spesso si sente abbandonato e impotente verso Enti statali, che però possono anche commettere errori.
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