Mobilità urbana e città vivibili: Come combattere lo smog?

In questo giorni, la stampa e qualche esperto si sono accorti dei livelli record di inquinamento raggiunti a Milano. Secondo il sito svizzero IQAir la capitale lombarda è ad oggi, tra le città più inquinate al mondo, preceduta solo da Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India.

La Commissione Europea, riguardo all’inquinamento continua la sua campagna tesa a sottolineare l’urgenza e l’importanza di una mobilità urbana più sostenibile, poiché è nelle città che le persone vivono e respirano.  E’ ormai noto che lo smog è il principale responsabile di gran parte di patologie serie.

In Olanda, ad esempio, per contrastare il collasso socio-ecologico degli ultimi 50 annihanno fortemente voluto la bicicletta per contrastare lo smog. Il modello di  Amsterdam, è a livello mondiale un esempio di mobilità urbana rigenerativa. Il risultato olandese è arrivato dopo riforme, attivismo e un cambiamento nel modo di pensare e nella cultura. Ad Amsterdam più del sessanta per cento degli spostamenti avviene con bici.

Smog a Milano

L’ inquinamento a Milano, rispetto al passato, è maggiore nelle zone periferiche. Tra i residenti è boom di decessi; sono raddoppiati. Questo dato è determinato dal fatto che smog e condizioni socio-economiche sfavorevoli, incidono su stili di vita non sani. Tra i vari inquinanti l’impatto maggiore nel capoluogo lombardo lo ha avuto “il Pm2,5, responsabile del 13% delle morti per cause naturali (160 su 100mila abitanti) e del 18% dei decessi per tumore al polmone – ha spiegato Pier Mannuccio Mannucci all’ANSA. Per quanto concerne le conseguenze più pesanti si hanno in zone periferiche come Mecenate, Lorenteggio e Bande Nere dove i tassi di decesso superano i 200 per 100mila abitanti, mentre in pieno centro i tassi si assestano attorno a 130″. A ‘salvare’ le zone centrali, secondo la ricerca, sono le zone a traffico limitato (Ztl) che giocano un ruolo molto importante nel ridurre inquinanti ed effetti deleteri sulla salute.

Progetto benessere per Milano

Per Milano è in cantiere un progetto ambizioso:  Trasformare il capoluogo lombardo nella prima città del benessere in Italia entro il 2030. Si lavora per un modello di riferimento per tutta Italia, esempio di come la salute e la qualità della vita possano essere integrate a pieno titolo nello sviluppo urbano.

L’ideatore del progetto, Nerio Alessandri, fondatore di Technogym e appassionato di benessere, ha tratto ispirazione dalla “Wellness Valley” in Romagna, un’area dove la cultura del benessere ha portato benefici tangibili alla salute dei cittadini e all’economia locale. La sua visione per Milano è quella di una città vibrante e dinamica, dove il benessere sia una priorità per tutti, a prescindere dall’età, dal background o dal livello socio-economico.

Il piano d’azione di Milano Wellness City 2030 si articola su diverse aree di intervento, tra cui Lifestyle Medicine, nutrizione, sviluppo urbano, turismo, ricerca, benessere aziendale.

Cos’è la Wellness Valley?

Creato nel 2003, “Wellness Valley – Romagna Benessere” è il progetto guidato da Wellness Foundation con l’obiettivo di fare della Romagna il primo distretto al mondo per competenze nella Qualità della vita e nel Benessere delle persone. La Wellness Valley oggi è una fondazione e i progetti sono molti.

Come fare tesoro di un modello sostenibile?

I modelli virtuosi vanno presi ad esempio. L’Olanda nel 1971 viene colpita da una grave crisi energetica e petrolifera. Un po’ come sta accadendo oggi in Europa e in Italia. A differenza di Amsterdam, non riusciamo, oggi a fare di necessità, virtù. Ma la storia che ha portato l’Olanda ad essere uno dei paesi con più piste ciclabili e bici, è stato anche il fenomeno degli incidenti stradali. L’opinione pubblica può avere un peso, dovremmo ricordarlo. Il governo olandese, iniziò a investire in ciclabilità.

Inoltre, non bisogna dimenticare che ciò che conta di più è sempre la cultura, e la consapevolezza delle persone. Una città con tanti chilometri di piste ciclabili, è una città che utilizza di più i mezzi pubblici. Chi utilizza l’auto per necessità, trova meno traffico ed è più agevole arrivare a destinazione anche in ore di punta.

Se l’Italia e l’Europa vogliono cambiare le cose, bisogna cambiare le menti. E pensare a infrastrutture ciclabili, ad una convivenza tra diversi mezzi di trasporto.

La bicicletta, modello di trasporto sostenibile

La bicicletta è uno strumento che ha valore sociale innanzitutto, oltre che scopi di miglioramento della qualità di vita delle città.  La bicicletta migliora la vivibilità urbana, aumenta le connessioni sociali, aiuta le persone a mantenere un’ottima forma fisica e favorisce la salute. Ovviamente, le città devono dotarsi di piste ciclabili e percorsi esclusivi per le bici. Inoltre, un’altra azione che le amministrazioni comunali devono compiere è disincentivare l’utilizzo delle automobili. Il traffico si può ridurre, mettendo in campo alcune strategie, rendendo il trasporto automobilistico costoso e scomodo. Si tratta di progettare e realizzare reti più snelle e incentivi per chi utilizza le biciclette. Più di ogni altra cosa, però serve una cultura dei cittadini, volta a ridurre gli sprechi e le emissioni.

Come si costruiscono città più vivibili?

Si stima che nei centri industrializzati, esistano più automobili che persone. Si tratta di una vera emergenza. In alcuni centri abitati, dove la densità abitativa è alta, si assiste a un traffico perenne, in ogni ora della giornata. In città, dove c’è la cultura dell’automobile anche per spostamenti brevi di poche centinaia di metri, l’aria è quasi irrespirabile, e sono di fatto incentivati coloro che vorrebbero utilizzare la bicicletta.

Cos’è e a cosa serve il Puc?

Il piano urbanistico comunale (PUC) è uno strumento di gestione del territorio comunale italiano utilizzato in diverse regioni d’Italia. Viene realizzato con l’ausilio di tecnici competenti e da elaborati cartografici, oltre che seguendo normative (legislazione urbanistica) che regolano la gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale della città. Il PUC dopo approvazione e pubblicazione si configura in un vero e proprio atto amministrativo urbanistico.

Come si realizza un piano urbanistico comunale? La risposta dovrebbe essere lasciata ad esperti e tecnici. Purtroppo, negli ultimi tempi, e per diversi motivi, sembra che questo importante documento non sia più la bussola che dovrebbe essere. Diciamo pure, che il PUC dovrebbe anche essere, un insieme di linee guida, su cui eventualmente costruire piani di emergenza e così via.

Un punto è chiaro, oltre i tecnicismi: Nella realizzazione di un PUC serve equilibrio tra le diverse aree della città. Le parole chiave sono tante: sostenibilità, equilibrio tra verde e cemento, vivibilità, buon senso e criterio. Spesso, diversi interessi economici e politici, non permettono la realizzazione di piani urbanistici che rispettino le norme, e volti a città più vivibili e sane.

L’abusivismo ha mangiato quasi totalmente il nostro paese, paesaggi e zone costiere sono state deturpate senza rimedio.

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Come disintossicarsi dallo smog?

Per disintossicarsi dallo smog, un buon rimedio è l’assunzione di clorofilla, un vero depuratore antismog. Questa sostanza agisce a livello intestinale, dove lega metalli pesanti e tossine. Inoltre, con un atomo di magnesio al posto del ferro è del tutto simile all’emoglobina del sangue: ossigena, aumenta i globuli rossi, combatte l’anemia. Oltre all’assunzione di un buon integratore, il metodo più semplice per fare il pieno di clorofilla è consumare verdure in foglia in abbondanza. Gli integratori sono molto importanti: per esempio l’alga chlorella, il prodotto che ne è più ricco in assoluto.

Immagine: Bianca Monti

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