Dove fare il bagno? Inquinamento Mediterraneo: Cause, Conseguenze e Soluzioni

Il Mar Mediterraneo è una ricca risorsa per i paesi che vi si affacciano e per tutto il mondo. Purtroppo la sua salute, come tutti i mari e gli oceani, è minacciata da una serie di fattori di rischio. In primo luogo, l’inquinamento marino è una delle principali preoccupazioni. Le acque del Mediterraneo , infatti sono soggette a scarichi industriali, agricoli e urbani che portano sostanze chimiche tossiche e metalli pesanti.

Tali inquinanti non solo danneggiano la fauna e la flora marina, ma possono anche avere effetti negativi sulla salute umana, specialmente attraverso la catena alimentare. L’associazione Greenpeace conduce una estenuante lotta contro le multinazionali che inquinano i mari e soprattutto il Mediterraneo.

La perdita della biodiversità è un altro problema

La biodiversità presente nel bacino del Mediterraneo è il risultato dell’intrecciarsi di millenni di vicende umane e naturali. Le specie che vivono solo ed esclusivamente in questa parte del pianeta sono più numerose qui che in ogni altra parte d’Europa.

Il cambiamento climatico rappresenta un’ulteriore minaccia per la salute del Mar Mediterraneo. L’aumento delle temperature dell’acqua influisce sugli ecosistemi marini, provocando fenomeni come lo sbiancamento dei coralli e la migrazione di specie verso acque più fredde. Inoltre, l’acidificazione degli oceani, causata dall’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica, compromette la capacità di molti organismi marini di costruire e mantenere i loro gusci e scheletri calcarei.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale adottare misure di conservazione e gestione sostenibile. Questo include la riduzione dell’inquinamento, la regolamentazione della pesca, la protezione degli habitat marini e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Solo attraverso un impegno comune possiamo sperare di preservare la salute e la bellezza del Mar Mediterraneo per le generazioni future.

Le cause della perdita di biodiversità del Mediterraneo

La pesca eccessiva ha ridotto drasticamente le popolazioni di molte specie marine, alterando gli equilibri ecologici. Le pratiche di pesca distruttive, come l’uso di reti a strascico, danneggiano i fondali marini e distruggono habitat cruciali. Inoltre, l’introduzione di specie aliene invasive, spesso attraverso le acque di zavorra delle navi, minaccia ulteriormente le specie autoctone, competendo per le risorse e, in alcuni casi, predando le specie locali.

Altre minacce arrivano dal turismo di massa, dalla speculazione edilizia, dalla pesca illegale, che rappresentano le principali attività umane che mettono a rischio la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo.

Il WWF sulla salute del Mediterraneo

Come annuncia l’8 luglio 2024 il WWF, ben l’87% del Mar Mediterraneo ha problemi di inquinamento, soprattutto legati a metalli tossici, sostanze chimiche industriali e rifiuti di plastica. A causa dell’inquinamento le acque dolci sono a rischio, come anche la qualità dell’aria e del suolo. Negli ultimi anni i decessi causati dalle nuove forme di inquinamento (atmosferico e da sostanze chimiche tossiche) sono aumentati del 66%, fino a raggiungere i 9 milioni di morti l’anno, il che rende l’inquinamento il principale fattore di rischio ambientale per malattie e morti premature a livello mondiale.

Dal nuovo sondaggio dell’UE sul tema inquinamento, ambiente e salute pubblicato nei giorni scorsi, emerge che più di tre quarti degli europei (78%) pensa che le questioni ambientali abbiano un effetto diretto sulla loro vita quotidiana e sulla loro salute (il 55% degli italiani), mentre circa quattro intervistati su cinque (84%) concordano sul fatto che la legislazione ambientale dell’UE sia necessaria per proteggere l’ambiente nel loro Paese.

L‘inquinamento chimico delle acque è tra le principali minacce per la salute dell’ambiente e delle persone e una delle sfide ecologiche più gravi e urgenti che siamo chiamati ad affrontare. Mari, fiumi laghi, zone umide e falde acquifere sono pesantemente colpiti soprattutto dall’inquinamento da pesticidi e nutrienti provenienti dall’agricoltura, metalli pesanti, agenti patogeni e residui chimici provenienti da fanghi e acque reflue non trattate sia industriali sia urbane (es. sostanze fluorurate e bromurate come PFAS e PBDE, detergenti contenenti fosfati, disinfettanti/antimicrobici, tensioattivi, plastica, farmaci). L’acqua è la principale “autostrada” e destinazione finale dei nostri rifiuti e degli inquinanti chimici, che trasporta in tutto il mondo. Fino a 400 milioni di tonnellate di sostanze chimiche provenienti da impianti industriali vengono scaricate ogni anno nelle acque del mondo. Si stima che un terzo della perdita di biodiversità globale sia conseguenza del degrado degli ecosistemi d’acqua dolce, dovuto principalmente all’inquinamento delle risorse idriche e degli ecosistemi acquatici. L’inquinamento idrico è anche responsabile di circa 1,4 milioni di morti premature al mondo ogni anno.

Come segnala il WWF nel suo report, in Europa, meno della metà (44%) dei corpi idrici superficiali è in buono o ottimo stato ecologico, anche dal punto di vista chimico. In Italia il 13% dei fiumi e l’11% dei laghi non raggiungono il buono stato, ma il 9% e il 20% rispettivamente non sono ancora classificati. Per quanto riguarda i mari d’Europa, tra il 75 e il 96% delle aree valutate presenta un problema di contaminazione. In Italia, per molte sostanze chimiche ancora non ci sono dati di monitoraggio sufficienti per valutare lo stato delle acque marine ma i dati disponibili indicano un diffuso e complessivo cattivo stato dei mari.

I costi dell’inquinamento delle acque

I cittadini sono anche preoccupati per i costi dell’inquinamento: il 92% degli europei afferma che le aziende dovrebbero pagare i costi di disinquinamento, mentre il 74% concorda sul fatto che le autorità pubbliche dovrebbero pagare i costi. Per far fronte a costi e rischi per la salute è necessario ingaggiare tutti gli attori della società: istituzioni, ricerca, aziende e cittadini. Politiche volte alla riduzione delle sostanze chimiche dannose e alla loro gestione più sicura sono necessarie a livello globale e nazionale. La ricerca di sostanze più sostenibili e i biomonitoraggi sugli effetti e i rischi per le specie e gli esseri umani, sono fondamentali. Industrie più responsabili verso l’uso e lo smaltimento delle sostanze chimiche, basate su flussi circolari di materiali e l’applicazione diffusa del principio di precauzione hanno un ruolo cruciale.

Bandiera blu, dove si può fare il bagno in Campania?

Sono venti, una in più rispetto all’anno scorso, le località della Campania insignite con la bandiera blu per il 2024: Anacapri, Piano di Sorrento, Sorrento, Massa Lubrense e Vico Equense, nel napoletano, Positano, in costiera Amalfitana, e poi, quasi l’intera costiera cilentana: Agropoli, Capaccio Paestum, Castellabate, Montecorice, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Vibonati, Camerota, Ispani e San Mauro Cilento. La new entry è Cellole, nel casertano.

Laghi e fiumi in Campania, dove si può fare il bagno?

Cipresseta di Fontegreca sui monti del Matese

Si trova in provincia di Caserta, nel comune di Fontegreca e all’interno del parco regionale del Matese. Si tratta di una grande area naturalistica chiamata Bosco degli Zappini oppure La Cipressata. A pensarci già si sente un po’ di fresco. Qui è possibile fare trekking, pic-nic e rilassarsi all’ombra di alberi secolari. La frescura è di casa come il relax, e in più ci si può tuffare in queste fresche e rigeneranti acque.

Le Cascate del Sele di Caposele

Siamo in provincia di Avellino. le cascate di trovano proprio a Caposele. Dal Monte Paflagone, di origine calcarea, arrivano queste acque meravigliose che donano frescura ai viaggiatori.

Remolino di Felitto Fiume Calore

Il fiume Calore è tra i corsi d’acqua balneabili in Campania. Il fiume si trova nel Cilento ed esattamente nel comune di Remolino di Felitto. Si tratta di una zona naturale eccezionale, dove è possibile rilassarsi e trovare frescura dal caldo torrido.

Pioppo, Torrente Mortella

La provincia di Salerno è attraversata anche dal Torrente Mortella, che in alcuni tratti è balneabile. Nello specifico, sul territorio comunale di Pioppi, si trova quello che viene chiamato il Pozzo dell’Uva Nera. È una sorgente di acqua dolce molto suggestiva, che ricorda uno scenario fiabesco, ed è raggiungibile seguendo un percorso di trekking non troppo complicato. A metà dell’intero sentiero si trova una cascata: non è raro che i visitatori, dopo una sosta e un bagno sotto i getti d’acqua, completino l’itinerario che conduce fino alla sorgente.

Bandiera blu, dove si può fare il bagno in Lazio?

L’ambito riconoscimento della Fee va a Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Minturno e anche ad Anzio e Trevignano Romano. Restano fuori Ponza e Ventotene. L’ambito riconoscimento della Foundation for Environmental Education è stato assegnato oggi ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti e che si sono impegnati per risolvere e migliorare nel tempo le problematiche relative alla gestione del territorio, per un’attenta salvaguardia dell’ambiente, l’accessibilità e i servizi per i bagnanti.

10 Bandiere Blu nel Lazio, 8 nella provincia di Latina 

Bandiera blu mare, dove si può fare il bagno in Toscana?

Bandiera blu Toscana. In Toscana 18 Comuni sono stati premiati con le Bandiere Blu 2024 per un totale di 38 spiagge. Quelli che vantano il numero maggiore di litorali su cui sventola il riconoscimento della FEE sono Orbetello, con 6 tratti di costa “promossi”, e il Comune Livorno, con 5 località. La provincia labronica è anche quella più ricca di Bandiere Blu vantando 16 litorali e 7 comuni premiati. Manca però l’Isola d’Elba, il suo mare da molti è considerato il più bello della Toscana, ma in questo caso sconta problematiche nelle politiche ambientali. Proprio Marciana Marina, l’unico comune elbano a fregiarsi fino a 12 mesi fa della Bandiera Blu, quest’anno ha perso il vessillo.

Dove fare il bagno in Toscana?

Il più bel mare e le spiagge Bandiere Blu 2024 in Toscana:

  • Carrara (MS) – Marina di Carrara Centro
  • Massa (MS) – Marina di Massa
  • Forte dei Marmi (LU) – Litorale
  • Pietrasanta (LU) – Tonfano/Focette, La Versiliana
  • Camaiore (LU) – Lido di Camaiore
  • Viareggio (LU) – Levante/Ponente, Torre Del Lago Puccini
  • Pisa – Calambrone / Tirrenia, Marina di Pisa
  • Livorno – Parco Marina del Boccale, Rogiolo, Bagni Roma, Bagni Rex, Quercianella
  • Rosignano Marittimo (LI) – Vada, La Mazzanta, Castiglioncello
  • Cecina (LI) – Le Gorette, Marina di Cecina
  • Bibbona (LI) – Marina di Bibbona centro-sud
  • Castagneto Carducci (LI) – Marina di Castagneto Carducci
  • San Vincenzo (LI) – Conchiglia Fosso delle Rozze, Spiaggia della Principessa, Rimigliano nord/sud
  • Piombino (LI) – Parco Naturale della Sterpaia
  • Follonica (GR) – Litorale
  • Castiglione della Pescaia (GR) – Pian D’Alma-Casetta Civinini-Piastrone; Rocchette/Roccamare-Casa Mora/Riva del Sole/Capezzolo/Ponente
  • Grosseto – Marina di Grosseto e Principina a Mare
  • Orbetello – Tagliata, Fertilia, Puntata, Osa – Albegna, Giannella, Feniglia

Fonti: ANSA/Web

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