Il 23 settembre parte dalla Toscana la spedizione Greenpeace “Acque senza veleni”. Si tratta di un’iniziativa che nasce per mappare la contaminazione da PFAS in tutto il Paese. Per cinque settimane un gruppo di persone attraverserà tutte le regioni italiane, raccogliendo campioni di acqua potabile alla ricerca di queste sostanze chimiche pericolose – i PFAS – noti anche come “inquinanti eterni”: sostanze che si accumulano nell’ambiente e che sono da tempo associate a gravi rischi per la salute.
Gli obiettivi della spedizione Greenpeace
La spedizione “Acque senza veleni” si protrarrà fino a fine ottobre, toccando almeno 220 città in tutta Italia. In ogni tappa verranno raccolti campioni d’acqua potabile per analizzare oltre 60 diverse molecole appartenenti al gruppo PFAS. Il progetto non si limiterà però alla raccolta dati: durante la spedizione incontreremo anche i comitati locali già impegnati nella lotta contro la contaminazione da PFAS e cercheremo di sensibilizzare cittadini e cittadine su un problema che sta guadagnando sempre più spazio anche sui media internazionali.
Il viaggio toccherà tutte le regioni italiane, per raccogliere campioni di acqua potabile per identificare le aree contaminate da PFAS. Le ricerche saranno fondamentali per far luce su una delle forme di inquinamento più pericolose che abbia mai colpito il nostro Paese e che le istituzioni devono affrontare con urgenza.
Cosa sono i PFAS e dove si trovano?
I PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) sono usati in numerosi processi industriali e prodotti di largo consumo per via delle loro proprietà idro e oleorepellenti, ma una volta rilasciati nell’ambiente si degradano molto lentamente. Questo porta a un grave inquinamento che può contaminare l’acqua potabile, l’aria e persino le coltivazioni. Le conseguenze sulla salute sono preoccupanti: basti pensare che il PFOA, una delle molecole che appartiene al gruppo dei PFAS, è stato classificato come cancerogeno. Altre molecole PFAS possono provocare danni alla tiroide, al fegato, al sistema immunitario, oltre a incrementare il rischio di diabete e causare tumori al rene e ai testicoli.
In Italia, alcune regioni come il Veneto e il Piemonte sono già tristemente note per casi di contaminazione da PFAS. Nonostante ciò, nel nostro Paese mancano controlli ambientali omogenei su scala nazionale. Le analisi delle acque potabili sono ancora più frammentarie e limitate a poche aree geografiche: questo vuoto rischia di trasformare l’inquinamento da PFAS in un’emergenza nazionale fuori controllo. È fondamentale agire subito per garantire a tutti acqua pulita e sicura.
Come ci si può disintossicare dai PFAS?
Il nostro organismo può espellere in modo naturale i PFAS, anche se ciò può richiedere tempo. I consigli degli esperti sono quelli di bere molta acqua (depurata dai PFAS con il depuratore a carboni attivi e osmosi inversa) e seguire una dieta equilibrata.
Una vita sana può aiutare il corpo a liberarsi da PFAS e metalli pesanti. Ecco alcuni consigli:
- Mangiare alimenti naturali;
- Evitare cibi di origine industriale, evitando coloranti, conservanti ecc.;
- Mangiare aglio poiché ha il potere di le tossine dal corpo grazie allo zolfo.
- Una sana abitudine è quella di bere acqua e limone la mattina presto. Questo permette di pulire il nostro organismo, alcalinizzando e favorendo l’eliminazione delle tossine;
- Evitare cosmetici che contengono sostanze chimiche e metalli; scegliere prodotti naturali (detergenti ecc.);
- Ridurre i medicinali;
- Curare l’intestino, evitando la stitichezza, consumando fermenti lattici periodicamente;;
- Non utilizzare pentole in alluminio o antiaderenti con PFOA;
- No a profumatori per l’ambiente o profumi auto;
Esistono, inoltre alcune sostanze che possono depurare il corpo umano dai metalli pesanti.
La Zeolite è considerato lo spazzino dell’organismo.
Per una vera e propria disintossicazione dai metalli pesanti, si consiglia di assumere 1 cucchiaino di zeolite in polvere 30 minuti prima dei pasti principali.
L’alga clorella è un rimedio naturale che favorisce l’eliminazione dei metalli pesanti e l’espulsione delle scorie da parte dell’organismo.
Il coriandolo, svolge un’ azione chelante per i metalli pesanti.
La curcuma è una spezia di origine orientale con una potente capacità depurativa.
Fonte: Greenpeace

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