I videogiochi open world aprono la mente e migliorano il benessere psicologico

Un recente studio rivela che i videogiochi open world migliorano il benessere mentale: Quali videogiochi scegliere e come funzionano

Non tutti i mali vengono per nuocere. Troppo spesso, genitori un po’ apprensivi si sono lamentati delle ore che i figli passano davanti ai videogiochi. Le cose potrebbero cambiare, ce lo dice proprio uno studio.

Infatti, la salute e il benessere mentale potrebbero migliorare grazie ai videogiochi open world. Una recente ricerca condotta dall’Imperial College di Londra in collaborazione con l’Università di Graz ha rivelato che i videogiochi “open world”, caratterizzati da ambienti virtuali esplorabili liberamente, possono avere effetti significativamente positivi sul benessere psicologico dei giocatori.

Lo studio è pubblicato sul Journal of Medical Internet Research e ha esaminato in particolare come questo genere di videogiochi, che include titoli celebri come Minecraft, The Elder Scrolls V: Skyrim e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e altri, possa influenzare positivamente lo stato mentale dei giocatori attraverso meccanismi di “evasione cognitiva”.

Cosa sono i videogiochi open world?

L’open world è il genere di videogioco nel quale il giocatore può muoversi all’interno di uno spazio aperto e virtuale. Gli scenari possono cambiare e il protagonista può scegliere di vivere, agire e fare cose all’interno di un mondo virtuale concepito proprio per questo.  

“Ciò che rende unici questi giochi è la libertà che offrono al giocatore. A differenza dei giochi competitivi come Fortnite, dove gli obiettivi sono predefiniti e il ritmo è spesso frenetico, i giochi open world permettono ai giocatori di esplorare, interagire e progredire secondo i propri tempi e preferenze.”

La ricerca ha utilizzato un approccio metodologico misto, combinando dati quantitativi e qualitativi. Particolarmente interessanti sono stati i risultati delle interviste condotte con studenti universitari che giocano regolarmente. È evidente come l’immersione in questi mondi virtuali permetta un temporaneo distacco dagli stress quotidiani, funzionando come una vera e propria valvola di sfogo emotiva. Potremmo chiamare questo fenomeno semplicemente “evasione”. Ciò accade anche quando leggiamo o andiamo al cinema, oppure quando visitiamo nuovi posti e così via.

Ma non si tratta solo di semplice evasione. Secondo i ricercatori, questi giochi soddisfano tre bisogni psicologici fondamentali: autonomia, competenza e relazione sociale. La libertà di esplorare vasti territori virtuali, di completare missioni secondarie o dedicarsi ad attività come la costruzione di insediamenti o l’addomesticamento di creature selvagge, contribuisce a sviluppare un senso di controllo e realizzazione personale.

“È interessante notare come questa forma di intrattenimento si distingua positivamente dai social media tradizionali. Mentre questi ultimi sono spesso associati a un aumento dell’ansia e della depressione adolescenziale, i giochi open world sembrano avere l’effetto opposto, promuovendo il rilassamento e il benessere psicologico.”

Gli studiosi si spingono oltre e suggeriscono che i videogiochi open world potrebbero essere utilizzati come strumenti terapeutici accessibili ed economicamente vantaggiosi per la gestione dello stress e dell’ansia. Un’opportunità che potrebbe risultare particolarmente preziosa in un’epoca in cui i problemi di salute mentale sono in costante aumento. Tuttavia, si tratta di un campo che deve ancora essere completamente esplorato. Infatti, con l’ausilio di esperti, gli sviluppatori di videogiochi potrebbero iniziare a considerare l’inclusione di elementi specificamente progettati per promuovere il rilassamento e l’evasione cognitiva, contribuendo così attivamente al benessere dei giocatori.

Videogiochi open world, svantaggi

Non è tutto oro quello che luccica, ovviamente. Un vecchio adagio recita che il troppo stroppia, ed è proprio così. Infatti, anche se recenti studi propendono per un miglioramento del benessere mentale grazie ai videogiochi open world è anche vero che giocare 24h non è il massimo della salute. Il consiglio vale sia per grandi sia per piccoli. Infatti, giocare ai videogiochi per una giornata intera fa male, come anche stare attaccati al pc oppure allo smartphone per lunghissime ore. L’equilibrio sta sempre nel mezzo, nel dosare cose e tempo; diversificare è la parola d’ordine. Questa vale nella vita come nella finanza, e significa che le cose che facciamo non dobbiamo farle per troppo tempo fino allo sfinimento, ma ogni cosa ha un suo tempo stabiliti, come un preciso momento della giornata. Solo in questo modo si può raggiungere un vero equilibrio mentale.

Quali sono i migliori open world

I videogiochi open world possono essere utilizzati sia su pc sia con la console playstation. Uno dei migliori migliori open world da pc è Cyberpunk 2077. Si tratta di un gioco ambientato nella megalopoli futuristica di Night City, dove potere, moda e potenziamenti cibernetici sono protagonisti. Il giocatore è un fuorilegge che cerca l’immortalità. L’interattività permette di creare e lavorare con la fantasia, infatti, il giocatore – fuorilegge può esplorare la città, compiere tantissime azioni che potranno cambiare il mondo.

Far Cry 5 è invece un capitolo della serie Far Cry, ambientato a Hope County, Montana, una regione da esplorare e dove una culto apocalittico, il Progetto dell’Eden’s Gate, ha assediato la comunità locale. Nel gioco si affrontano i leader del culto.

Minecraft è un altro videogioco che offre un open world 3D generato di volta in volta che il giocatore si immerge nell’esplorazione. Si tratta di ricercare materiali per costruire strutture e strumenti vari.

I migliori open world PS4 e PS5: Videogiochi playstation

Red Dead Redemption 2, uno dei titoli per PlayStation più amati. Infatti, l’ambientazione western è molto suggestiva. Sarà possibile personalizzare il gioco, immergendosi sempre di più nell’avventura.

Horizon: Zero Dawn  segue il noto viaggio della cacciatrice Aloy intenta alla scoperta dei misteri di un mondo dominato dalle Macchine e dai conflitti tra tribù rivali tra loro.

Autonomia, competenza e relazione sociale

Cosa hanno inteso sottolineare i ricercatori mettendo in evidenza autonomia, competenza e relazione sociale? Secondo i ricercatori, questi giochi soddisfano in pieno questi tre bisogni psicologici fondamentali. Il giocatore ha un ampio margine di autonomia, pensa alle mosse da fare, come una partita a scacchi. Inoltre, sviluppa competenze; generalmente i videogiochi open world permettono di costruire, guidare e fare scelte autonome che con il tempo possono rappresentare delle vere e proprie abilità: competenza. Infine, la relazione sociale. Vero è che le relazioni sociali non si sviluppano davanti ad uno schermo. I social network provocano ansia, per diversi motivi. Innanzitutto si è bombardati da milioni di notizie e immagini oppure video. La mente non riesce a contenere tanto materiale in una volta sola, spesso si dissocia, capita di frequente che si perda tempo guardando un video oppure una serie di foto postate senza nessun beneficio. I social ci fanno vedere, a volte un mondo che non esiste.

I videogiochi open world fanno esattamente l’opposto. Il giocatore sviluppa una buona dose di concentrazione, entra in connessione con il mondo virtuale del quale diventa protagonista. Per poco tempo s’intende, e senza alienarsi totalmente. Il segreto di ogni cosa è sempre la dose giusta, mai poca mai troppa. La relazione può essere instaurata con sé stessi e le proprie abilità. In secondo luogo, il rilassamento che deriva da un’ora di videogioco contribuirà a migliorare le nostre relazioni reali. Le relazioni sociali si possono migliorare anche giocando in modalità multiplayer, vale a dire in contatto (anche se virtuale) con altri giocatori.

Riabilitazione e cure: I videogiochi terapeutici

Non è solo questo studio che ha svelato il potenziale dei videogiochi. Già da tempo la terapia attraverso i videogiochi (Videogame therapy – VGT), o serious game è diventata quasi uno strumento per la riabilitazione e la cura dei pazienti. Come dicevamo, il campo è ancora aperto a mille possibilità. Infatti, possono essere utilizzati per migliorare le competenze cognitive, motorie e sociali dei pazienti, estendere la riabilitazione, rendere più efficace l’educazione sanitaria e migliorare la gestione del dolore. In campo medico, i videogiochi possono migliorare la motivazione, l’engagement e la compliance alle terapie, rendendo il processo di apprendimento e riabilitazione più piacevole e coinvolgente. Possono anche fornire un feedback personalizzato sulle prestazioni dei pazienti, migliorando così l’efficacia.

Fonte: hdblog.it

Immagine creata con IA

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