Stati uniti d’Europa, trattati, normative e libero mercato

I trattati, le leggi, i regolamenti, le direttive, le visioni anche se differenti che uniscono i paesi europei sono molti e complessi. Un’analisi approfondita è necessaria se si vuole comprendere in che modo l’Europa può vincere le sfide future

L’Europa è un contenente unico, sia per storia sia per caratteristiche fisiche. Secondo la mitologia greca, il termine geografico “Europa” deriva da ninfa oceanina Europa, figlia di Oceano o, dall’omonima principessa figlia di Agenore re di Tiro, antica città fenicia. Le origini dell’identità europea, molti le riconducono alla Grecia antica, i direi Magna Grecia. Quella civiltà, la culla della filosofia, della matematica, del teatro, della medicina e non solo fa parte della nostra stessa cultura. Nei secoli 5° e 4° a.C. si ebbe l’apice di quella sapienza, che ancora oggi ci alimenta, anima i nostri ragionamenti, illumina le nostre conoscenze. Proprio in quegli anni si radica la convinzione che le popolazioni europee erano legate tra loro da un’unica cultura, da medesimi saperi, da usi e tradizioni. Dal lato opposto, i popoli barbari proveniente dall’Asia.

Trattati dell’Unione Europea e come incidono sulle nostre vite

Il primo trattato europeo, firmato nel 1951, ha istituito l’Assemblea parlamentare, che diventerà successivamente Parlamento europeo. L’obiettivo del trattato era quello di collaborazione tra i sei paesi firmatari, con lo scopo di raggiungere obiettivi comuni.

L’idea dell’Europa unita nasce molto prima del 1951, come ad esempio dimostra il Manifesto di Ventotene, su cui si sono concentrate molte polemiche, in seguito alle parole pronunciate dalla Premier Meloni in Parlamento.

Bisogna pensare, ad un’Unione Europea in continua evoluzione; lo dimostrano i fatti di questi giorni. Il ruolo “modificato” degli Stati Uniti nei rapporti internazionali, le nuove e le vecchie dittature che si affacciano all’orizzonte. Disposizioni e normative, ma anche una progettualità in continua evoluzione invadono diversi campi concreti della vita dei cittadini UE. Parliamo di attività imprenditoriali, di agevolazioni fiscali e tributi, strumenti di semplificazione.

IPCA: Inflazione e indici Europa

L’inflazione, l’aumento dei prezzi viene calcolata dall’ISTAT, in base a diversi parametri di riferimento. Uno di questi è l’indice dei prezzi al consumo, chiamato anche nel gergo “paniere”.

Gli indici elaborati sono ben 3:

  • NIC, l’indice che riguarda l’intera collettività, considerata come un’unica famiglia;
  • FOI è l’indice dei prezzi che si riferisce alle famiglie di operai e impiegati. Viene assunto dal governo come parametro nelle politiche economiche, indicato anche nel DPEF per il rinnovo dei contratti collettivi;
  • IPCA è l’indice armonizzato europeo. Si tratta di uno strumento per comparare l’inflazione a livello europeo. L’indicatore verifica la convergenza delle economie dei membri UE per definire la permanenza nell’Unione monetaria europea

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione EuropeaTFUE

Altri trattati hanno sancito nuovi ambiti di collaborazione o sono stati elaborati per migliorare il funzionamento delle istituzioni dell’UE. Il TFUE, è un altro esempio – Nel preambolo si legge:

SUA MAESTÀ IL RE DEI BELGI, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, SUA ALTEZZA REALE LA GRANDUCHESSA DEL LUSSEMBURGO, SUA MAESTÀ LA REGINA DEI PAESI BASSI
DETERMINATI a porre le fondamenta di un’unione sempre più stretta fra i popoli europei,
DECISI ad assicurare mediante un’azione comune il progresso eliminando le barriere che dividono l’Europa,
ASSEGNANDO ai loro sforzi per scopo essenziale il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione dei loro popoli,
RICONOSCENDO che l’eliminazione degli ostacoli esistenti impone un’azione concertata intesa a garantire la stabilità nell’espansione, l’equilibrio negli scambi e la lealtà nella concorrenza,
SOLLECITI di rafforzare l’unità delle loro economie e di assicurarne lo sviluppo armonioso riducendo le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite,
DESIDEROSI di contribuire, grazie a una politica commerciale comune, alla soppressione progressiva delle restrizioni agli scambi internazionali,
NELL’INTENTO di confermare la solidarietà che lega l’Europa ai paesi d’oltremare e desiderando assicurare lo sviluppo della loro prosperità conformemente ai principi dello statuto delle Nazioni Unite,
RISOLUTI a rafforzare, mediante la costituzione di questo complesso di risorse, le difese della pace e della libertà e facendo appello agli altri popoli d’Europa, animati dallo stesso ideale, perché si associno al loro sforzo,
DETERMINATI a promuovere lo sviluppo del massimo livello possibile di conoscenza nelle popolazioni attraverso un ampio accesso all’istruzione e attraverso l’aggiornamento costante,
HANNO DESIGNATO a questo effetto come plenipotenziari poiché il numero di Stati membri è cresciuto nel tempo da 6 a 27. Per esempio, la politica agricola è stata introdotta nel trattato che istituiva la Comunità economica europea (CEE) e il trattato di Nizza ha riformato il quadro istituzionale dell’UE.7 febbraio 1992 – trattato di Maastricht Il trattato sull’Unione europea viene firmato a Maastricht, nei Paesi Bassi.

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) è entrato in vigore il 1° dicembre 2009. È stato firmato il 13 dicembre 2007 dai Capi di Stato e di Governo dei 27 paesi dell’Unione europea. 

Non tutti sanno, ad esempio che le Regioni italiane hanno autorità ed agiscono autonomamente nel costituire accordi con Stati membri dell’UE.

Unione Europea: Come vengono elaborati i nuovi trattati e modificati quelli esistenti?

Come già affermato, l’Europa è un’idea, un concetto e una realtà in continuo mutamento. Quando si rende necessario elaborare un nuovo trattato o modificarne uno esistente, interviene una Conferenza intergovernativa (CIG) in cui si riuniscono i governi degli Stati membri. Il Parlamento Europeo viene consultato ed esprime un parere sul trattato in fase di elaborazione.

I trattati UE ratificati

  • Trattato di Lisbona (2007)
  • Trattato di Nizza (2001)
  • Trattato di Amsterdam (1997)
  • Trattato sull’Unione Europea (tue) – Trattato di Maastricht(1992)
  • Atto unico Europeo (1986)
  • Secondo trattato di Lussemburgo (1970)
  • Trattato di fusione (1965)
  • Trattato di Roma (CEE) ( 1957)
  • Trattato di Parigi (1951)

I passaggi e i percorsi attraverso cui l’Europa è cresciuta sono complessi. I trattati di Parigi sono tre diversi:

Trattato di Parigi del 1951

  • Istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) 
  • È stato firmato da Belgio, Francia, Italia, Repubblica Federale Tedesca, Lussemburgo e Paesi Bassi 
  • È entrato in vigore il 23 luglio 1952 e ha scaduto il 23 luglio 2002 
  • È stato ispirato al Piano Schuman 

Trattato di Pace di Parigi del 1947

  • Conferma l’annessione alla Jugoslavia di quasi tutta la Venezia Giulia e di Zara 
  • Prevede il Territorio Libero di Trieste sotto il controllo delle Nazioni Unite 
  • Imponeva alle nazioni sconfitte di pagare delle compensazioni monetarie come risarcimento dei danni provocati durante la guerra 

Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici

  • È un trattato internazionale che vincola giuridicamente i suoi firmatari affinché agiscano per combattere i cambiamenti climatici 
  • Mira a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2

Unione Europea: Cosa dice la direttiva Bolkestein

Il concetto di Unione Europea nasce legato all’idea di facilitare, supportare i cittadini europei nello svolgimento delle loro attività. Lo scopo della collaborazione tra Stati e dei legami stretti in questi anni è quello di dare più opportunità e libertà agli abitanti dell’Europa. La direttiva Bolkestein, ad esempio, è stata concepita per semplificare le procedure amministrative, ridurre la burocrazia e in special modo evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità o per coloro che intendono stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi.

La direttiva, approvata dall’Europarlamento nel 2006, è stata recepita dall’Italia con il Governo Berlusconi nel 2010. Tre sono gli ambiti in cui trova applicazione:

  • eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento delle attività nei diversi Stati;
  • eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi;
  • la creazione di una fiducia reciproca tra gli Stati membri con una progressiva armonizzazione delle politiche

La Direttiva 2006/123/CE del parlamento Europeo e del Consiglio che si occupa dei servizi all’interno del mercato interno – stabilisce che gli Stati membri esaminano le procedure e le formalità relative all’accesso ad un’attività di servizio e al suo esercizio. Gli Stati membri, inoltre possono semplificare ulteriormente le procedure quando non sono abbastanza facili da mettere in atto.

Come ulteriori strumenti di semplificazione, la Direttiva permette agli Stati membri l’istituzione di:

  • Sportello Unico, a cui rivolgersi per esplicare tutte le procedure per poter svolgere le diverse attività;
  • Strumenti di informazione per ottenere le indicazioni necessarie ad organizzare attività di interesse del cittadino;
  • procedure elettroniche volte a semplificare l’accesso all’esercizio di un’attività mediante procedure abilitative a distanza

Come iniziare un’attività? Tra gli strumenti di semplificazione, con cui la Pubblica amministrazione facilita l’accesso ai servizi dei cittadini, uno dei più importanti è la SCIA – Segnalazione Certificata Inizio attività. Quest’ultima opera non solo in campo edilizio, ma anche in settori, nei quali il cittadini intende iniziare un’attività imprenditoriale, ma anche intellettuale.

Le attività economiche soggette a SCIA sono:

  • attività produttive e artigianali;
  • attività turistiche;
  • attività agricole;
  • attività commerciali, quali ad esempio attività di somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti) commercio al dettaglio, commercio on line.

I rapporti con l’Unione Europea, lo Stato e gli enti locali

Il principio di sussidiarietà è centrale nel concetto di Europa. Le competenze delle Regioni sono aumentate, come i rapporti con gli organismi europei da cui dipendono le politiche di attuazione di programmi. Nel concreto gli strumenti di sviluppo democratico dei territori, soggetti al principio di sussidiarietà si sono estesi.

Per una panoramica più ampia, basterà analizzare il nuovo art. 117, che al comma 3, elenca le nuove materie di competenza legislativa concorrente delle Regioni. New Entry è la materia che riguarda i rapporti internazionali e con l’Unione europea. Il quinto comma del medesimo articolo poi, superando precedenti incertezze, disciplina il ruolo delle Regioni nella formazione ed
attuazione del diritto comunitario.

Cosa dice nello specifico l’art. 117, al comma 5? Semplicemente che – le Regioni “partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione europea”.


Il quadro dei rapporti internazionali della Regione è completato dalla previsione del
comma 9 del nuovo art. 117 Cost. che contempla la possibilità per le Regioni di concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato.

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