Viaggi in Italia: le ceramiche marchigiane

Le Marche, una delle regioni più sorprendenti e ricche d’arte della Penisola

La regione Marche è ricca di tradizione e di storia; le ceramiche, in particolare sono un’arte che si tramanda da generazioni. Fratte Rosa si trova fra le vallate del Cesano, in questo luogo è antica la produzione di ceramiche e terracotte. Intorno al mille qui si insediarono i monaci ravennati di S. Apollinare e costruirono il Convento di Santa Vittoria; le comunità del territorio, si avvicinarono e costituirono il primo villaggio sulla collina. Fratte Rosa nel Medioevo fu la capitale della Ravignana, uno Stato indipendente, agglomerato di province e piccole comunità che dipendeva dai monaci di Ravenna.

Il borgo delle ceramiche marchigiane: Fratte Rosa

L’origine del nome di Fratte Rosa ha la sua storia, infatti, deriva dal colore, appunto rosa delle case. In passato questo caratteristico borgo si chiamava Fratte, solo in seguito fu aggiunto il nome Rosa. Fratte Rosa ha circa mille abitanti e fa parte della provincia di Pesaro Urbino. La terra, in questo luogo è ricca di argilla, ed è per questo che nella zona sono fiorite tante attività artigianali e commerciali, legate alla lavorazione di questo materiale.

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Le origini delle terracotte e delle ceramiche a Fratte Rosa

Le origini della lavorazione di ceramiche risalgono a molti secoli fa, in questa terra, ancora oggi è l’attività prevalente, di sostentamento per molte famiglie e anche una delle attività più floride. Il piccolo borgo è ricco di storia, tanto che ogni anno centinaia di turisti arrivano a visitare questi luoghi. Le fornaci antiche, dove veniva cotta l’argilla sono costruite in pietra. A Fratte Rosa la ceramica ha fatto anche scuola con i centri di ceramica popolare d’uso, che insegnano le nuove tecniche e formano per lo svolgimento di tutte le attività legate alla lavorazione e alla diffusione della ceramica. Questi centri sono molto importanti, perché sono diventati anche poli di ricerca e innovazione, per lo studio di nuove soluzioni artistiche sempre più avanzate. Non a caso le ceramiche artistiche sono appunto una felice evoluzione di un’arte ricercata, che contempla anche la scultura e la pittura.

La ceramica d’uso comune è la principale produzione che si pratica a Fratte Rosa, vengono infatti realizzati contenitori e oggetti comuni che servono per cuocere, riscaldare o semplicemente contenere i cibi. Come si può facilmente intuire, le piccole botteghe che espongono oggetti e cocci di ogni genere sono numerosissime nel borgo; questa pratica è detta anche Arte dei Vasai.  Molto note sono le pentole di coccio, le quali negli ultimi tempi sono consigliate dai nutrizionisti, per cuocere i cibi, perché in tali contenitori  essi conservano intatte tutte le proprietà. I nutrizionisti raccomandano per un’alimentazione sana le pentole di terracotta, perché a differenza di altri materiali non sprigionano sostanze che potrebbero nuocere alla salute.

I cocci di Fratte Rosa

Altri oggetti molto pregiati e richiesti sono i cocci: piatti, terrine, vasi semplici senza l’applicazione di decorazioni. I cocci però hanno la loro particolarità nella forma, la quale è sempre originale.Quest’arte è il simbolo che contraddistingue questa terra e oltre a richiamare turisti, le ceramiche sono molto richieste anche in campo collezionistico. Infatti, in quanto rappresentano vere opere d’arte, molti collezionisti si accaparrano pezzi unici e preziosi per le loro collezioni. A dare lustro ulteriore alle ceramiche di Fratte Rosa sono stati allestiti Museo delle Terracotte di Fratte Rosa e il Museo degli Orci e Orciai Barchi. Nei musei sono esposti i pezzi più artistici e accuratamente selezionati fra le migliori botteghe del territorio. Il Museo della Ceramica nel Convento di San Tommaso è diventato un grande centro per giovani ceramisti, dove si svolgono corsi e incontri e dove si approfondiscono le migliori tecniche della ceramica. Laboratori didattici e artistici, concorsi e altri eventi sono le attività che continuano a svolgersi in questi luoghi simbolo dell’arte della ceramica. 

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Come si lavora l’argilla

L’argilla è la materia prima con la quale si realizzano le ceramiche, e di cui le terre marchigiane sono ricche. Uno dei tipi di argilla più diffusi è la terracotta, la quale è molto porosa e viene cotta in forno a 900/100 gradi. Successivamente viene applicato uno smalto per rendere il materiale impermeabile, solo dopo si passa alla decorazione. Un ulteriore passaggio prevede una nuova cottura in forno alla medesima temperatura. Quando l’argilla viene lavorata a mano ha bisogno di asciugarsi, prima di passare di nuovo in forno.  Un oggetto che viene passato in forno per due volte prende il nome di maiolica. La maiolica è una forma d’arte antichissima, che nasce nel Medioevo, e raggiunge l’apice con il Rinascimento, grazie anche alla Dinastia Della Rovere, originaria di Savona. Durante il Rinascimento oltre alle altre discipline ed arti, fiorisce anche l’artigianato e l’arte della ceramica. All’epoca, l’argilla era lavorata su un tornio a mano, dando vita a delle opere che avevano le sembianze di sculture.

Cenni storici

Nel comune di Fratte Rosa, si trova l’antico castello di Torre San Marco, che cambia nome durante i secoli passati: Torre Fractulae, Torre della Ravignana, Torre di Camerino. Il castello di Torre San Marco fu conteso dai Malatesta, dai Piccolissimi, ai Montevecchio, ai Varano, ai Montefeltro  e dai Della Rovere.

 

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