Cambiamenti climatici: Che cosa sta accadendo all’ambiente che ci circonda e al clima?

Improvvise tempeste e alluvioni, alberi che cadono, frane; da molti anni ci stiamo abituando a quelli che chiamano cambiamenti climatici. Il pianeta terra nei millenni ha subito mutamenti anche più sconvolgenti di quelli di oggi. Intere specie di animali si sono estinte e le terre hanno assunto forme diverse nel corso degli anni. Il problema vero dei cambiamenti climatici è legato a noi esseri umani e alle difficoltà che abbiamo ad adattarci. Le improvvise tempeste e alluvioni si scontrano con le abitazioni costruite, non tenendo conto di tali imprevisti, e in alcuni casi senza alcun criterio.

Tutto ciò si ripercuote sull’economia, i gas serra, il diboscamento ad esempio hanno ripercussioni sulla vita delle persone, sul lavoro e perfino sulla socialità. Da troppi anni gli esperti avvertono che bisogna arrestare la scomparsa di alberi e di intere foreste, che bisogna smettere di cementificare e di costruire in prossimità di montagne, laghi e fiumi. L’abusivismo in Italia è un fenomeno allarmante, e nonostante i pericoli si continua a costruire. Negli ultimi tempi le piogge sono diventate più violente e più abbondanti e il cemento, gli edifici non aiutano l’acqua a non far danni. Tutto questo accade perché ci sono sempre meno terreni, i quali hanno la capacità di assorbire l’acqua, permettendole di arricchire le falde acquifere. Se si continua a costruire, il cemento delle case e delle strade diventa una sorta di impermeabile, che impedisce all’acqua di penetrare nel terreno, e questo è uno dei motivi alla base degli allagamenti.

Il governo ha fatto un passo importante, introducendo il bonus del 110%; tale incentivo permette di rendere le case antisismiche e più green, riducendo il consumo di energia, altro tema importante al centro della salvaguardia dell’ambiente. Anche se l’economia circolare non arriva a una percentuale soddisfacente e auspicabile, bisogna dire che l’Italia occupa la vetta della classifica per quel che riguarda energie rinnovabili e appunto economia circolare. Quest’ultima non è altro che un sistema di produzione ecosostenibile, che prevede il riutilizzo, il riciclo e la condivisione delle risorse. Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation economia circolare è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Tutto questo vuol dire abbandonare un sistema economico vecchio che sfrutta e distrugge le risorse, che inquina e deturpa l’ecosistema. Già in diversi articoli abbiamo affrontato la Green economy, la blu economy e l’economia circolare, sottolineando l’importanza dei comportamenti degli abitanti della terra. Se si pensa, ad esempio, che dietro ad un caffè c’è sfruttamento di risorse e di persone umane, ha sicuramente senso cambiare le proprie abitudini, iniziando dalla spesa, cioè e a ciò che si compra. Interessandosi alla filiera e leggendo le etichette di un prodotto al supermercato si può fare tanto per l’ambiente. Il punto non è quanto sta cambiando la natura (anche se è un fattore che ci interessa da vicino e che non si può più ignorare), il punto cruciale è il comportamento dell’uomo. Se continuiamo a costruire senza criteri, se gli alberi continuano a morire e non si piantano degli altri e soprattutto se l’economia circolare non diventa il sistema principale, che investe abitudini, produzione e modi di pensare, allora bisognerà aspettarsi e abituarsi alle catastrofi che il clima può causare, tenendo sempre presente che le colpe non sono attribuibili alla natura.

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