Virginie Raisson, studiosa e analista in relazioni internazionali, specializzata in geopolitica prospettiva, è direttrice e co-fondatrice di Lépac, laboratorio indipendente che si occupa di analisi. Virginie organizza conferenze e pubblica materiali sui temi globali. Nel suo ultimo libro presentato durante il weekend inaugurale del Festival di “Internazionale” a Ferrara, ha avanzato alcune ipotesi in merito al destino delle spiagge, all’aumento delle disuguaglianze e al futuro del cioccolato. Una notizia che lascia l’amaro in bocca, e non solo perché io preferisco il fondente, gusto di gran lunga più intenso di quello al latte, dove si miscelano altri ingredienti, che sottraggono punti al vero sapore del cacao.
I motivi che hanno spinto la studiosa a fare queste ipotesi, che ad alcuni sono sembrate provocatorie sono tre: l’aumento esponenziale della domanda, il cambiamento climatico e le malattie che colpiscono le piante di cacao.
Da qualche anno i cinesi hanno scoperto il cioccolato
L’aumento della domanda sembrerebbe arrivare dalla Cina, paese più popoloso al mondo (anche se alcuni sostengono sia l’India), dove il consumo di cacao è aumentato del 75% in quattro anni. La Cina è un paese molto controverso sotto diversi aspetti, dall’inquinamento alla politica, fino alla Pandemia da Covid, che sta colpendo tutto il pianeta.
Il cambiamento climatico e la diffusione di malattie alle piante sono fattori da non sottivalutare, perché stanno colpendo le coltivazioni di cacao. Le piogge sono in diminuzione nelle aree tropicali, e questo non aiuta la produzione di cacao. I produttori hanno pochi mezzi e non riescono ad investire per incrementare il raccolto di cacao.
Abbiamo, dunque, circa diciotto anni di tempo per gustare il cioccolato, senza pagarlo come oro. Previene le malattie cardiovascolari, protegge la pelle, attenua i crampi muscolari e poi è buono, soprattutto se è fondente. Si può mangiare anche tutti i giorni, sempre in piccole dosi, senza eccessi. Infine, oltre ad essere un potente antiossidante è un alleato del buon umore, un antidepressivo naturale, insomma. Il cioccolato fondente stimola la secrezione di endorfine, gli ormoni della felicità in grado di regalare una sensazione di benessere molto piacevole. D’estate, il cioccolato è sconsigliato, anche se si può ugualmente mangiarlo, conservandolo ad una temperatura inferiore a 20 gradi.