Morte di papa Francesco: l’enciclica, lettera per cambiare il mondo

Morte di Papa Francesco. La notizia della dipartita del Pontefice è arrivata improvvisa, lasciando molta incredulità e dolore. Era esattamente il 20 aprile 2020, quando Papa Francesco, in piena epidemia Covid-19 affida le meditazioni della Via Crucis a uomini e donne, simili a Cristo crocifisso per le loro storie di dolore e sofferenza.

Morte di Papa Francesco aggiornamenti

Già San Giovanni Paolo II ci aveva abituati al cambiamento, spingendosi oltre le frontiere religiose e multiculturali, per inviare un messaggio. La nuova enciclica di Papa Francesco lancia una sfida al mondo, e propone di cambiarlo, attraverso noi stessi e un confronto fra le diverse culture e fedi. In Laudato si’, il Papa si era ispirato al patriarca ortodosso Bartolomeo, seguendo il suo messaggio per la cura del creato. Questa volta, l’ispirazione arriva dal grande imam Ahmad al Tayyeb, che Francesco ha incontrato ad Abu Dhabi per ricordare che Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro

Perché la nuova enciclica si chiama Fratelli tutti? Basta leggere le prime parole sulla fraternità e amicizia sociale

<<Fratelli tutti>> lo scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo.

Ecco l’illuminazione dei contenuti dell’enciclica Fratelli Tutti

CAPITOLO PRIMO

Le ombre di un mondo chiuso

Per decenni è sembrato che il mondo avesse imparato da tante guerre e fallimenti e si dirigesse lentamente verso varie forme di integrazione. Per esempio, si è sviluppato il sogno di un’Europa unita, capace di riconoscere radici comuni e di gioire per la diversità che la abita.

Ma la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro. Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi.

L’enciclica parla anche di Gandhi, di Martin Luther King, di Desmond Tutu, del monaco Charles de Foucauld. C’è davvero tanto che possiamo imparare da questa enciclica: Francesco ci prospetta una possibile alleanza tra culture e tradizioni religiose, per contrastare il dominio della finanza, del capitalismo, delle diseguaglianze. Qui si parla di la salvaguardia degli ecosistemi, di diritti umani, di una società aperta, di lavoro come diritto. La trattazione di questi temi e le loro soluzioni dovrebbero arrivare dalla società civile e dalle politiche dei governi, e la religione dovrebbe solo appoggiare quelle scelte. Diritti, lavoro, non violenza, salvaguardia dell’ambiente, parliamo cose elementari.

“Aprirsi al mondo” è un’espressione che oggi è stata fatta propria dall’economia e dalla finanza. Si riferisce esclusivamente all’apertura agli interessi stranieri o alla libertà dei poteri economici di investire senza vincoli né complicazioni in tutti i Paesi. I conflitti locali e il disinteresse per il bene comune vengono strumentalizzati dall’economia globale per imporre un modello culturale unico.

No alle discriminazioni delle minoranze, come accade, purtroppo molto spesso nella società. Forti sono le critiche al sistema globale economico, che esclude ed emargina, in nome del guadagno assoluto e a tutti i costi.

Il pericolo del decostruzionismo

Per questo stesso motivo si favorisce anche una perdita del senso della storia che provoca ulteriore disgregazione. Si avverte la penetrazione culturale di una sorta di “decostruzionismo”, per cui la libertà umana pretende di costruire tutto a partire da zero. Restano in piedi unicamente il bisogno di consumare senza limiti e l’accentuarsi di molte forme di individualismo senza contenuti.

Un modo efficace di dissolvere la coscienza storica, il pensiero critico, l’impegno per la giustizia e i percorsi di integrazione è quello di svuotare di senso o alterare le grandi parole. Che cosa significano oggi alcune espressioni come democrazia, libertà, giustizia, unità? Sono state manipolate e deformate per utilizzarle come strumenti di dominio, come titoli vuoti di contenuto che possono servire per giustificare qualsiasi azione.

I temi, i capitoli e i paragrafi dell’enciclica Fratelli tutti sono innumerevoli e riguardano la nostra vita, parlano al nostro stile di vita. Parlano, fra l’altro di: Promuovere il bene morale, del valore della solidarietà e dell’amicizia, della fratellanza come l’altra faccia della pace, dei diritti senza frontiere, dei diritti dei popoli, dell’orizzonte universale, di populismi e liberalismi, dell’amore politico, dell’amore che integra e raduna, del dialogo, del recupero della gentilezza, del perdono, della memoria.

Aggiornamenti Papa Francesco

Il cardinale Farrell: Alle ore 7:35 di questa mattina il Pontefice è tornato alla casa del Padre. Mattarella. Primo Papa gesuita, si è spento all’età di 88 anni. Papa Bergoglio era animato da profondi sentimenti di carità e amore, di misericordia verso i più deboli e gli emarginati. I suoi pensieri erano rivolti alla pace; ogni domenica non mancavano parole per la martoriata Ucraina, per la pace dei popoli e la fine della guerra. Francesco è stato il Papa che ha rivolto riflessioni verso la cura del creato, è stato un Pontefice ambientalista. Papa Francesco dopo il ricovero al Gemelli, dove è stato curato per un’infezione bilaterale ai polmoni, ha fatto qualche breve apparizione seduto in sedia a rotelle.

Cosa accade dopo la morte del Papa?

I funerali del Papa dovrebbero tenersi entro 9 giorni e entro un mese si aprirà il conclave per eleggere il nuovo Papa. Si pensa che, gli eventi del Giubileo subiranno modifiche. Intanto, è stato proclamato il lutto a Roma, e sono state chiamate le forze dell’ordine a pattugliare la città invasa da fedeli.  

Le reazioni del mondo alla morte di Bergoglio

Inutile dire che Papa Francesco non era simpatico a tutti. Questo vale anche per alcuni politici e giornalisti italiani. Tuttavia, da tutti, oggi arriva una parola di cordoglio.

Meritano un’attenta analisi le parole dei grandi del pianeta. Ecco i commenti con commento. Giorgia Meloni ha detto: Tutto il mondo ricorderà Francesco per essere stato il Papa della gente, il Papa degli ultimi. (COMMENTO: quindi dei poveri, degli immigrati, degli appartenenti alle comunità LGBT, dei disabili, delle vittime innocenti delle guerre)

Putin ha detto che Papa Francesco era una persona eccezionale. (COMMENTO: proprio come te, diceva sempre di deporre le armi, di cessare la guerra, pregava per la pace e per le vittime innocenti, ma tu queste parole non le ascoltavi vero?)

In perfetto stile social, arriva il cordoglio dalla Casa Bianca, che pubblica un – Riposa in pace, Papa Francesco – con le foto degli incontri tra Papa Francesco e Donald Trump e con J.D. Vance, (commento) cioè tra un grande uomo, una grande anima e due mezze cartucce.

Nei prossimi giorni sentiremo tanti ricordi ipocriti, insalate di pomodori, porri e carote, soprattutto da chi non amava Francesco. Il Papa ha condannato la guerra, sui massacri e sui genocidi. Ha detto la sua sulla pace e sulla guerra, sulla politica che uccide, si è scagliato contro l’industria della guerra e contro un’economia volta solo ai profitti. Un Papa, uomo di pace non può essere amato da tutti. Abbiamo forse dimenticato le parole di John Lennon?

Parole di lotta contro il capitalismo, le guerre e le divisioni. Immaginiamo un mondo migliore, senza proprietà, senza nulla per cui uccidere o morire.

Immaginate che non esistano patrie, fratellanza tra gli uomini. Immaginate tutta la gente che vive la vita in pace. Difficile vero?

Questo blog ha dedicato alcuni articoli al Pontificato di Papa Francesco. In Papa Francesco invoca la fine della Pandemia abbiamo ripercorso le tappe del 27 marzo 2020, quando alle ore 18 Papa Francesco ha condiviso con i fedeli un momento di preghiera straordinario, con la benedizione Urbi et Orbi. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.

Nella Via Crucis di Venerdì santo 10 aprile 2020 è la volta delle Meditazioni e preghiere proposte dalla cappellania della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova. Quattordici persone hanno meditato sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo rendendola attuale nelle loro esistenze.

I testi, raccolti dal cappellano don Marco Pozza e dalla volontaria Tatiana Mario, sono stati scritti in prima persona, ma si è scelto di non mettere il nome: chi ha partecipato a questa meditazione ha voluto prestare la sua voce a tutti coloro che, nel mondo, condividono la stessa condizione. Stasera, nel silenzio delle prigioni, la voce di uno desidera diventare la voce di tutti.

Gli eventi più importanti promossi da Papa Bergoglio

Pubblicazione di Evangelii Gaudium, novembre 2013 – servire i poveri

Enciclica Laudato Si’ sull’ambiente, giugno 2015

Incontro storico con il Grande Imam di Al-Azhar, febbraio 2019

Dichiarazione di inammissibilità della pena di morte, agosto 2018

Benedizione Urbi et Orbi durante la pandemia Covid-19 27 marzo 2020

Prima visita papale in Iraq marzo 2021 – incontro con i leader religiosi

articolo aggiornato il 21/04/2025

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