Con il passare del tempo si perde la capacità di meravigliarsi, è inutile negarlo. Il mondo entra prepotentemente nella nostra sfera intima e contamina quello che Pascoli chiamava Il Fanciullino.
I bambini sono essere piccolissimi con una grandezza disarmante, sanno meravigliarsi, perché sono alla continua ricerca, sperimentano nuovi giochi, fantasticano, ogni oggetto è nuovo. Loro stanno costruendo il mondo e noi, ritornando indietro negli anni, glielo presentiamo, ma addolciamo la pillola, raccontiamo a loro e a noi stessi che il mondo è un posto bello.
La meraviglia deve avere dei validi presupposti, basta chiedersi quando è stata l’ultima volta che l’abbiamo provata? Davanti a un tramonto, ascoltando una nuova musica, oppure è stato un profumo, un monumento, un museo e la bellezza di un’opera d’arte?
La meraviglia dal punto di vista medico
La psicologia studia molto il fenomeno della meraviglia, e infatti, alcuni studi sono arrivati alla conclusione che i narcisisti siano poco propensi alla meraviglia, per innumerevoli ragioni. La meraviglia abbraccia tantissime aree del nostro cervello e del fisico. La sensazione di meraviglia è spesso accompagnata da brividi ed emozioni, aumento della frequenza cardiaca e da un generale senso di benessere. Quando ci si lascia trasportare dalle note di una musica o quando ci si immerge nella lettura di un libro, in una commedia o in un film si abbandona il concetto di tempo e nuove priorità affiorano alla superficie.
L’Università della California Berkeley nel 2018 ha condotto un’importante ricerca dalla quale sono emerse interessanti scoperte. In base alla funzione evolutiva dell’emozione di meraviglia sembra che, obbligandoci a ristrutturare i nostri schemi mentali, ci induce ad attivare il nostro pensiero critico e ci aiuta ad adattarci meglio a nuovi contesti complessi. In pratica suscitare meraviglia nei bambini li rende più aperti e più disponibili ad apprendere. Ancora nella ricerca si legge – Alcune intense esperienze di meraviglia possono provocare un cambiamento cognitivo così profondo da dare origine a mutamenti durevoli nel modo in cui le persone considerano se stesse e il mondo –
Gli studi dimostrano ancora che la meraviglia riduce lo stress e l’ansia, perfino il dolore. La meraviglia bisogna cercarla e fare come fanno i bambini, che continuano a sperimentare e scoprire, meravigliandosi di ciò che è piccolo, ma che in realtà è solo una chiave, che apre il nostro mondo verso l’infinito.
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