Perché fidarsi della scienza: varianti Covid e comportamenti

La scienza è sicura perché impara dai propri errori è il concetto al centro di un saggio di grande attualità pubblicato di recente da Naomi Oreskes, docente di Storia della scienza e Scienze della terra all’Università di Harvard. La scrittrice è nota per alcuni articoli apparsi sul New York Times e sul Washington Post in risposta ai numerosi negazionisti climatici.

Negli ultimi tempi si parla sempre di più di salute e di scienza, delle potenzialità e anche dei suoi limiti. Bisogna imprimere bene nella mente che cambiamenti climatici, vaccini, salute e comportamenti sono strettamente collegati fra loro ed è impensabile separarli. Dopo il Covid, le opinioni divergenti degli esperti hanno spiazzato e confuso l’opinione pubblica, e ancora oggi molti scienziati non concordano fra loro, rispetto a determinate questioni.

Why Trust Science – Perché fidarsi della scienza, in realtà è un libro molto complesso, che analizza molti aspetti e il messaggio di Oreskes è chiaro – La scienza merita la fiducia dell’intera comunità perché è un suo prodotto e segue le stesse regole. La scienza deve essere obiettiva e neutrale, al di sopra delle opinioni, pur sapendo che non è infallibile.

Il più grande errore che gli scienziati e i mass media commettono è quello di rivolgersi al grande pubblico, creando aspettative sul metodo scientifico, accompagnandole con titoli sensazionalistici. Inoltre, non si parla abbastanza di ciò che significa fare scienza. L’attività scientifica avviene in appositi luoghi, in un sistema organizzato, dove opera chi ha competenze e accetta anche di essere valutato o criticato.

La fiducia nella scienza dipende da come il sistema si evolve e si perfeziona nel tempo e non è legata a un singolo scienziato, il quale può avere opinioni, valori e limiti diversi da altri. Per questi motivi, il sistema scienza deve essere aperto, accogliere la diversità, l’umanità e la trasparenza. Le conquiste nel campo della scienza non sono mai merito del singolo. Il saggio di Oreskes offre anche un punto di vista filosofico, per smascherare il lato umano della scienza e stimolare l’evoluzione, trasformando debolezze in punti di forza.

Cosa sono le varianti Covid e che impatto hanno sulla popolazione

La maggior parte delle mutazioni che un virus può avere non hanno un grande significato. Altre mutazioni, invece, possono rendere il virus più contagioso, capaci di sfuggire agli anticorpi. Secondo alcuni studi, la variante inglese del Covid ha come caratteristica una maggiore contagiosità, mentre la variante sudafricana e la variante brasiliana sembrerebbero essere resistenti agli anticorpi. Conclusione: le tre varianti rendono il virus più contagioso, mentre la mutazione sudafricana e brasiliana E484K rende meno efficaci gli anticorpi contro la proteina Spike e leggermente inefficace il vaccino.

Una possibile convivenza pacifica con il Covid

Bisogna mettere in conto il cambiamento avvenuto nei rapporti sociali e nei comportamenti di tutti i giorni, ma l’essere umano è fatto anche per i cambiamenti. I metodi per combattere il Covid e le sue varianti sono sempre gli stessi: vaccino e mascherine, distanza di sicurezza anche dopo vaccinati, in questo modo il virus circolerà di meno, avrà meno mutazioni e diventerà endemico. Solo attuando le misure in nostro possesso, si può sperare in una convivenza innocua con il Covid.

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