L’Affaire Casati Stampa, il più grande scandalo italiano

Anni Settanta, il Marchese Camillo Casati Stampa di Soncino uccide la moglie e il giovane amante; si avvia in questo modo uno dei più grandi scandali che l’Italia ricordi. Una famiglia aristocratica milanese, una storia passionale, l’agiatezza economica, le indagini che portano alla luce particolari sorprendenti, sono gli ingredienti di “L’Affaire Casati Stampa”, un romanzo breve ma intenso.

Alcuni stralci:

Conosciuto dai più per la vita mondana, ben pochi erano a conoscenza di una sua particolare attrazione per la solitudine, che si esprimeva con una sua particolare attrazione per la solitudine, che si esprimeva con la sua personale ricerca di luoghi abbandonati e distanti.

Davide Amante fotografa fedelmente lo stile degli anni Settanta, lanciando un fascio di luce sulla società aristocratica dell’epoca, sui suoi vezzi, sui suoi misteri e lo fa entrando nelle dinamiche più profonde di una classe sociale ammirata e da sempre sotto i riflettori della vita mondana. Era esattamente il 30 agosto del 1970, quando si consuma un omicidio-suicidio, che sarà destinato a restare sulla bocca di tutti. Il caso suscitò fin da subito un grande interesse popolare, per i risvolti violenti, ma anche per le persone coinvolte, che diventarono presto simili a personaggi di una fiction. Camillo Casati Stampa e sua moglie Anna Fallarino erano persone molto colte e intelligenti, appartenenti all’alta società, ma non per questo conformisti e legati alle regole della loro classe sociale. Amavano la bella vita e i suoi piaceri.

Nell’Affaire Casati Stampa vi sono due visuali: quella dell’opinione pubblica, che si pone nei confronti di personaggi in vista, con un misto di invidia e curiosità, e si accanisce contro di essi, ogni volta che emergono dettagli scandalosi. L’occasione è giusta per screditare e convincersi che anche se si appartiene all’alta società, si resta comunque umani, anzi, in realtà questi personaggi sono infelici e tormentati. L’altro racconto ci pone davanti a persone e non personaggi, con tutti i loro limiti e debolezze, non simboli ma anime, che tentano di vivere la loro vita in modo libero e senza schemi predefiniti. Davide Amante, in questo romanzo cerca di raccontare i retroscena di un giallo, e riesce a rendere reali fatti, opinioni e misfatti di gente comune, al di là dalle ricostruzioni scandalistiche dell’epoca e delle indagini delle forze dell’ordine.

Ecco come uno scandalo nel quale sono coinvolte persone importanti, dai risvolti, scabrosi, assume un significato completamente diverso rispetto ad oggi. Nella nostra epoca, infatti, esistono tecnologie molto più sofisticate, le indagini sono condotte in modo completamento diverso, e perfino i mass media hanno assunto un ruolo rilevante: Grazie, infatti, ad alcune trasmissioni televisive, sono svelati i retroscena dei crimini avvenuti, i più minimi dettagli e addirittura si riesce, attraverso attente ricostruzioni a insinuare dubbi nell’opinione pubblica. Spesso, i giornali e le trasmissioni sono addirittura fondamentali nella risoluzione di importanti casi.

Ecco perché Davide Amante, in questo libro, fa un lavoro sulla narrazione di un’epoca da un lato, e nella ricostruzione dei personaggi di un evento tragico dall’altra, andando fino in fondo alle loro vite.  

Stralci da “L’affaire Casati Stampa”

La casa puntava verso il mare aperto. Si ergeva su una collina e con le finestre aperte, in estate, raggiungeva l’Ovest, oltre il settore di Alboràn, da dove provenivano i venti importanti. Le persiane in legno erano intrise di orizzonte, ogni stanza incluso il grande salone con il pavimento in pietra e la cucina avrebbero potuto accogliere la linea azzurra del mare.

L’Autore si cala nelle atmosfere degli anni Settanta, nelle mode dell’epoca per raccontarne la vita vera, lo stile, e i modi di pensare. A distanza di anni, quell’omicidio-suicidio riporta alla ribalta uno dei temi scottanti dei nostri giorni: la violenza e la violenza sulle donne. Oggi, sono nate associazioni per difendere le donne dagli abusi di uomini troppo violenti, e una campagna mediatica molto attiva aiuta le donne a denunciare, le sostiene nella scelta di liberarsi del proprio carnefice. Spesso, andando nel profondo di quei drammi, si scoprono dettagli inaccettabili, piccoli e grandi soprusi quotidiani e storie di degrado e povertà. Nello scandalo Casati Stampa, una violenza quotidiana non c’è, anche se emergono dettagli che fanno pensare a una relazione al limite del normale, con abitudini sessuali a dir poco scabrose. Emerge con tutta la sua forza anche la complicità dei due coniugi, specie per le loro pratiche sessuali. Ma qualcosa si spezza all’improvviso, e di questo Camillo Casati Stampa ne è consapevole, scatta una molla, una scintilla, proprio quella che scatena una violenza efferata anche contro se stesso.

Le indagini, man mano che proseguono, portano alla luce, perfino un quaderno. nel quale Casati Stampa annotava i nomi di uomini, da lui stesso pagati per assistere ai rapporti sessuali di sua moglie.

 I due coniugi avevano scelto di vivere la vita, senza privarsi di nulla, assecondando ogni desiderio materiale e sessuale, trasgredendo talvolta, e affrontando tutto ciò che accadeva con intensità e senza pregiudizi, con spirito libero.

Le indagini condotte dal Commissario rappresentano un pretesto per raccontare uno scandalo, che ha coinvolto e appassionato l’Italia intera dell’epoca, che ha contribuito a sfatare un mito, che ha costretto qualcuno a riconsiderare regole e dogmi, per guardare dall’interno il valore reale delle cose.

Da “L’Affaire Casati Stampa”

Avrebbe potuto spingere molto di più sull’accelleratore e sfruttare tutta la coppia motrice e la spinta della potente Maserati e invece, quel pomeriggio di primavera, corsero sulle curve con fluidità e leggerezza. Corsero attraverso foreste di pini marittimi e tratti di strada aperta che guardava al mare, lasciando dietro di sé il rombo del motore Maserati una curva dopo l’altra. Camillo guidava lungo un tratto di Liguria che neppure conosceva, gli indicatori dell’automobile segnalavano la corretta pressione dell’olio del motore e il serbatoio della benzina pieno. Avrebbero potuto proseguire quella corsa indefinitamente.

E forse lo hanno fatto, nella vita come nella morte. Camillo e Anna hanno vissuto, premendo sull’accelleratore, senza paura delle curve e delle strade aperte e sconosciute. Poi, come accade sempre nella vita, all’improvviso qualcosa si guasta per sempre, ed è impossibile tornare indietro, così il ricordo si perpetua nel tempo. Forse sono ancora là, Camillo e Anna, sulla Maserati, con il vento fra i capelli. Davide Amante ci ha regalato, con questo libro un’analisi perfetta di un’epoca, inoltrandosi nel delicato labirinto dell’animo umano, per raccontarne i segreti.

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