Le luci colorate accese nelle case, vicino al confine bielorusso, da famiglie polacche che sanno ancora che cos’è la civile ospitalità e cosa sono la giustizia e l’amore cristiano
Un articolo apparso su Avvenire il 26 novembre scorso parla del movimento “lanterne verdi” sostenendo l’iniziativa di Save The Children.
In molte case sul confine tra Bielorussia e Polonia gli abitanti lasciano accesa una luce verde per indicare ai migranti che si trovano al gelo oltre il filo spinato della frontiera – senza poter tornare indietro ma nemmeno proseguire – che in quelle abitazioni potranno trovare un rifugio sicuro per la notte, un pasto caldo e una persona amica. Migranti. Ma il movimento delle “lanterne verdi” cresce anche in Italia.
Proprio Avvenire l’ha sostenuto, con un appello del direttore Marco Tarquinio: «Accendiamo le lanterne verdi alle finestre, sui balconi, sui presepi e sugli alberi natalizi. Sono segni di pace e di solidarietà». Il giornale ha acceso la sua lanterna verde, inserendone il disegno sulla testata, in prima pagina, per tutto il periodo dell’Avvento.
Così pure il sito di Avvenire, dove è comparso un banner dedicato. E anche Popotus ha proposto ai lettori di costruire una lanterna come segno di pace e di accoglienza, ritagliando la fascia verde pubblicata sul numero di domenica 28 novembre – che sarà riproposta anche domenica 5 e 12 dicembre – e incollandola su un contenitore trasparente.
Realizzata la lanterna, perché non fotografarla e condividerla? – prosegue l’articolo – Le immagini vanno inviate via email a scriviapopotus@avvenire.it; verranno poi raccolte sul sito internet.
Cascina è stato il primo comune toscano, in provincia di Pisa, che ha sposato la campagna per i profughi tra Polonia e Bielorussia, illuminando con una luce verde il Municipio e il palazzo pretorio.
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