Stiamo giocando con la roulette Covid

Stiamo tutti giocando alla roulette del Covid. Senza aria pulita, la prossima infezione potrebbe disabilitare le persone in modo permanente – Un articolo di Giorgio Monbiot apparso su TheGuardian fa chiarezza sulla situazione del Covid

Mentre i ricchi investono denaro nella ventilazione per proteggersi, quelli con Covid lungo sono trattati come motivo di imbarazzo.

Empatia.

A cosa abbiamo assistito con la pandemia? Chi era disposto a subire interruzioni e disagi per il bene degli altri e chi no. . Cinque eminenti ambientalisti hanno denunciato blocchi, vaccini e persino mascherine guardati come intollerabili intrusioni nelle nostre libertà, senza proporre misure significative per prevenire la trasmissione del virus. Quattro di loro sono diventati diffusori attivi di disinformazione.

Se l’ambientalismo ha significato, vuol dire che le nostre comodità dannose dovrebbero passare in secondo piano rispetto agli interessi degli altri. Eppure queste persone hanno fallito la prova, ponendo la propria comodità al di sopra della salute e della vita degli altri.

Con la pandemia abbiamo fatto esperienza

Adesso non abbiamo scuse, poiché siamo diventati più consapevoli dei costi dell’inazione. Una delle giustificazioni dell’egoismo era che liberare il virus avrebbe costruito l’immunità di gregge. Ma ora abbiamo molte prove che suggeriscono che l’esposizione non rafforza il nostro sistema immunitario, ma può indebolirlo. Il virus attacca e impoverisce le cellule immunitarie, assicurando che per alcune persone la disfunzione immunitaria persiste per mesi dopo l’infezione.

Covid: Cosa sappiamo?

Sappiamo anche che, con ogni nuova esposizione, è più probabile che subiamo effetti negativi. Un approfondito studio statunitense ha rivelato che il rischio di disturbi cerebrali, nervosi, cardiaci, polmonari, sanguigni, renali, insulinici e muscolari si accumula a ogni reinfezione. Gli impatti del Covid lungo, secondo i ricercatori di metriche sanitarie, sono – gravi quanto gli effetti a lungo termine della lesione cerebrale traumatica. Ora che sappiamo come il virus attacca le nostre cellule, la lesione cerebrale traumatica sembra meno un’analogia che una descrizione. I risultati possono essere devastanti:estrema stanchezza e mancanza di respiro alla nebbia del cervello, disturbi psicotici, perdita di memoria, epilessia e demenza.

Il monitoraggio dell’andamento delle infezioni è importante, sia in Italia sia nel mondo.

Stiamo tutti giocando alla roulette del Covid. La prossima infezione potrebbe essere quella che disabilita in modo permanente. Chi è stato colpito più volte dal Covid , anche se è ancora attivo, ha perso ogni volta qualcosa in termini di resistenza, sonno, capacità polmonare, forma fisica generale.

Per le famiglie con figli in età scolare i rischi sono maggiori Eppure, tre anni dopo l’inizio della pandemia, il governo non fa ancora quasi nulla per rendere sicure le scuole. Questo accade negli Stati uniti come nella maggior parte dei paesi europei.

Il colera è stato fermato pulendo l’acqua. Il Covid sarà sconfitto pulendo l’aria.

Il virus prospera in spazi condivisi e poco ventilati, in particolare nelle aule, dove gli studenti siedono insieme per lungo tempo. Uno studio ha rilevato che i sistemi di ventilazione meccanica nelle aule riducono il rischio di infezione del 74%.

Covid, Come si è mossa l’America?

Scrive Monbiot – L’importanza della ventilazione e della filtrazione non è sfuggita ai nostri signori e padroni. Il Parlamento dispone ora di un sofisticato sistema di filtraggio dell’aria, che incorpora precipitatori elettrostatici. Secondo l’appaltatore che li ha installati, assicurano che virus e batteri presenti nell’aria siano “mantenuti al minimo assoluto all’interno dello spazio“. Lo stesso vale per i dipartimenti governativi dove lavorano i ministri. Al World Economic Forum di Davos questo mese, c’erano sistemi di filtraggio in ogni stanza, in alcuni casi proteggendo i politici che li hanno negati alla propria gente. È quasi come se credessero che le loro vite fossero più importanti delle nostre.

Due mondi

Gli standard di aria pulita che le persone ricche e potenti richiedono per se stessi dovrebbero essere universali,  diffusi in tutti i luoghi pubblici a partire dalla scuole. Invece, mentre le scuole private hanno potuto investire in ventilazione e filtrazione, le scuole statali, molte delle quali sono sull’orlo del fallimento, fanno affidamento su esborsi statali rigorosamente razionati. I costi aggiuntivi dell’assistenza sanitaria causati da ripetute ondate di infezione e gli impatti lunghi, forse per tutta la vita, per molte delle persone colpite devono superare di gran lunga l’investimento per un’aria più pulita.

Le misure da adottare

Ma invece di intraprendere azioni semplici ed efficaci – mascherine adeguate nei luoghi pubblici, filtraggio negli spazi condivisi – abbiamo normalizzato un agente disabilitante di massa. È probabile, alla fine, ridurre il numero di anni di qualità per quasi tutti. Coloro che soffrono la versione estrema di questa disabilità, lungo Covid, sono trattati con imbarazzo.

Oggi, chi indossa ancora mascherine in luoghi chiusi è guardato male. Costoro combattono per la loro più piccola delle libertà – tenere i volti scoperti su treni e autobus – Queste persone distinguono la libertà dalla disabilità e persino dalla morte, e decidono che il loro diritto di trasmettere germi ad altre persone è la libertà indispensabile.

Vi è bisogno di una politica precisa dei governi e di un cambiamento culturale radicale.

Vai avanti, lascia perdere: questi sono gli incantesimi delle persone che cercano di liberarsi della responsabilità delle proprie azioni. È quello che disse Tony Blair dopo la guerra in Iraq. È quello che ha detto Boris Johnson dopo essere stato sorpreso a infrangere ripetutamente le regole.  Il virus è ora incorporato e continuerà a mutare per evitare le nostre difese, riducendo – a meno che non ci trattiamo reciprocamente con rispetto e richiediamo standard universali di aria interna pulita – il nostro sistema immunitario e la nostra salute, fino a quando la vita di tutti non sarà l’ombra di ciò che avrebbe potuto essere.

Intendiamo davvero sederci e guardare mentre questa infezione invade la nostra libertà di stare bene, inverno brutale dopo inverno brutale? O interveniamo dove il governo ha fallito e normalizziamo ancora una volta la preoccupazione per la vita degli altri? Come tutte le altre sfide morali che affrontiamo, questa volta tocca a noi.

Purificatori d’aria e sistemi filtraggio: Funzionano?

Alcune ricerche hanno effettivamente dimostrato che i depuratori portatili (quelli dotati di filtri HEPA) sono in grado di eliminare il virus presente sotto forma di aerosol nell’ambiente. Si tratta di una delle prime informazioni pratiche che abbiamo a disposizione sull’utilità di questi apparecchi. Tuttavia questa scoperta non basta a dare una risposta netta e definitiva sull’opportunità di installarli, soprattutto in contesti come quelli scolastici, perché mancano ancora prove che confermino il loro beneficio nella riduzione dei contagi nella vita reale (per avere questa conferma bisognerebbe mettere a confronto i dati dei contagi degli studenti che frequentano le stesse strutture con e senza questi sistemi di purificazione). Prima di acquistarli, soprattutto se lo si fa con la speranza di mettere in sicurezza luoghi pubblici come le scuole, sarebbe dunque opportuno sperimentarli in alcune strutture e verificare la situazione. In generale, e questo vale anche per chi vuole acquistarne uno per uso privato, nessun purificatore d’aria sarà mai altrettanto efficace quanto il ricambio d’aria naturale che si ottiene semplicemente aprendo le finestre con regolarità.

Perché è importante avere aria pulita

A inizio pandemia le principali istituzioni sanitarie ritenevano che la trasmissione del coronavirus avvenisse sostanzialmente attraverso i droplets, goccioline emesse dalle persone infette quando tossiscono o starnutiscono che cadono velocemente a terra o sulle superfici vicine. Invece, grazie al progredire delle conoscenze su questo virus, si è scoperto che anche le particelle di aerosol emesse quando si parla, si canta o semplicemente si respira rimangono in sospensione in aria per diverse decine di minuti e perfino ore, possono contribuire al contagio, soprattutto nelle stanze poco aerate dove tendono a concentrarsi.

Un importante lavoro pubblicato sulla rivista Science ha analizzato come si generano, come sono trasportati e come si depositano gli aerosol, e ha concluso che la trasmissione aerea al chiuso del coronavirus è predominante rispetto a quella attraverso i droplets e le superfici

Le prove a sostegno del ruolo dell’aerosol nella trasmissione del coronavirus si basano su diversi fatti:

  1. è stato visto che al chiuso ci si contagia di più che all’aperto e questo non può essere spiegato con la sola trasmissione attraverso i droplets, che si comportano allo stesso modo sia che ci si trovi al chiuso che all’aperto;
  2. ci sono stati diversi eventi di super diffusione del virus in luoghi chiusi come in ristoranti, stabilimenti industriali, durante le prove di canto di un coro, su navi da crociera, in chiesa e in aereo, tra persone fisicamente distanti tra loro. Tutte situazioni che presentano un quadro comune: una diffusione del virus sul lungo raggio, al chiuso, in ambienti affollati e poco o mal ventilati, e dove le persone sono rimaste per un tempo più o meno prolungato;
  3. ci sono stati casi di contagi tra persone che alloggiavano nei cosiddetti hotel quarantena in stanze adiacenti e che non sono mai entrati in contatto tra loro;
  4. il coronavirus è stato trovato sui filtri di depurazione e nei condotti dell’aria;
  5. la trasmissione del Covid avviene nel 30-60% dei casi da persone che non presentano sintomi, che non tossiscono né starnutiscono.

Per quanto riguarda l’efficienza, i purificatori si dimostrano in grado di ridurre significativamente nell’aria la presenza di aerosol o di particelle compatibili con la taglia del coronavirus o delle goccioline respiratorie in cui viaggia. Ciò significa che i filtri HEPA sono effettivamente in grado di catturare virus e batteri dispersi in aria e quindi, almeno in linea teorica, sarebbero in grado di ridurre il rischio di contagio.

Tuttavia manca ancora la prova del nove e cioè uno studio che abbia dimostrato che l’installazione di un purificatore faccia davvero la differenza in termini di contagi reali. Per farlo bisognerebbe mettere a confronto i dati dei contagi di persone che frequentano le stesse strutture con e senza questi sistemi di purificazione. Manca quindi la vera prova della loro utilità nel ridurre almeno in parte il rischio di contagio. Installare un filtro di provata efficienza, infatti, potrebbe comunque non influenzare significativamente il rischio che corrono le persone in una stanza, soprattutto se queste interagiscono tra loro per periodi di tempo prolungati, senza mantenere le distanze e senza adottare dispositivi di protezione individuale. L’infezione, insomma, potrebbe correre più veloce del purificatore, oppure prendere altre vie, visto che chi si trova insieme in un locale con un purificatore non smette necessariamente di frequentarsi una volta varcata la soglia della stanza. E questo vale in modo particolare per gli alunni di una classe.

Il potenziale c’è, ma servono prove dell’utilità effettiva dei depuratori portatili in un contesto reale. Sono anche necessarie  precise linee guida per installazione, utilizzo, manutenzione, senza le quali il rischio di ritrovarsi con un apparecchio inutile o addirittura dannoso è elevato. 

Fonte: TheGuardian, Altroconsumo

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