Spesso la nostra mente è disturbata da pensieri ricorrenti, che nella maggior parte dei casi si chiamano paranoie. Cosa sono i deliri?
Il delirio è un disturbo del pensiero improvviso, variabile, un’idea errata, che spesso non segue una logica. Può essere caratterizzato da un’incapacità di concentrarsi, disorientamento, un’incapacità di pensare chiaramente e difficoltà nell’attenzione.
Il delirio è sintomo di altre malattie, come la schizofrenia, il disturbo bipolare o la depressione grave. Il disturbo delirante, invece, può apparire da solo e si manifesta solo tramite allucinazioni.
La salute mentale dovrebbe essere insegnata nelle scuole, e preservata con interventi anche nel sociale e a cura delle istituzioni e della politica.
Il delirio più frequente è quello persecutorio, che colpisce circa il 64,5% delle oltre 10.000 persone incluse in uno studio pubblicato su Clinical Psychology Review: chi è affetto da questa patologia ha sempre la sensazione di essere seguito da qualcuno; al secondo posto (una persona può soffrire di diversi deliri contemporaneamente) il delirio di riferimento (ne è affetto il 39,7% della popolazione), il credere che fatti o oggetti casuali – libri, testi di canzoni, giornali – abbiano un riferimento importante e spesso negativo riguardante se stessi; al terzo posto (28,2%) i deliri di grandezza, ovvero la sopravvalutazione di sé (alcuni arrivano a pensare di essere grandi leader o artisti); oltre una persone su cinque (il 21,6%) soffre di delirio di controllo, che si basa sull’idea che i nostri sentimenti, impulsi o pensieri siano controllati da una forza esterna; infine, al quinto posto (18,3%), troviamo il delirio religioso: chi ne è colpito crede di avere una comunicazione diretta con Dio o pensa di avere una missione salvifica.
Tuttavia, esistono tante tipologie di delirio, ed è importante imparare ad analizzare tali condizioni, per trovare rimedi e cure. Altri sono:
- Delirio autoctono, delirio primario che deriva da un’esperienza immediata del soggetto, che riflette un disturbo dell’elaborazione simbolica piuttosto che un disturbo della percezione, dell’appercezione o dell’intelletto;
- Delirio incongruente, pensiero delirante che non è in accordo con le emozioni prevalenti del soggetto, come l’idea di onnipotenza accompagnata da paure di annientamento
Quali sono le cause dei deliri?
Gli esperti affermano che le cause del delirio derivino da un fattore ereditario unito a una componente psicologica. L’ambiente in cui si cresce influisce molto sulla formazione del delirio. Al di là delle cause o motivazioni, esiste sempre un evento scatenante, che si può individuare in un periodo di stress, una delusione o uso di sostanze. L’isolamento è una condizione che aggrava e favorisce il pensiero delirante.
Le cause più comuni di delirio sono:
- Utilizzo di farmaci (farmaci con effetti anticolinergici e psicoattivi)
- Infezioni (come ad esempio alle vie urinarie e polmonari)
- Disidratazione
- Insufficienza epatica e renale
- Ipossia (carenza di ossigeno a livello dei tessuti)
- Schizofrenia
- Psicosi (alterazione nella percezione della realtà)
- Morbo di Parkinson
- Sclerosi multipla
- Convulsioni
La paranoia ha caratteristiche simili al delirio. Si tratta, infatti, di una condizione psicotica in cui la persona elabora in modo lucido e sistematico un sistema di ideazioni e credenze incentrate sulla convinzione patologica di essere perseguitati o essere sottoposti a una minaccia concreta.
I sintomi della paranoia solitamente includono:
- Difficoltà a distinguere la realtà oggettiva dalle proprie sensazioni e percezioni. Può sfociare in veri e propri deliri o allucinazioni. Spesso il contenuto delirante non è bizzarro.
- Sospettosità, sfiducia e timore nei confronti degli altri, i quali vengono percepiti come malintenzionati.
- Ipervigilanza e iperattivazione: il soggetto vive in costante stato di allarme fisico e mentale.
- Incapacità di porsi nella prospettiva dell’altro
- Umore irritabile, arrabbiato o depresso
- Isolamento sociale come conseguenza del pensiero paranoico

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