The New York Times titola: “How many Children Have to Get Shot?” – Quanti bambini ancora? Continua la protesta contro la politica americana a favore delle armi. Appena sette giorni fa si è consumata l’ultima strage di studenti in una scuola della Florida. Mercoledì scorso la protesta dei ragazzi e degli attivisti è arrivata al Campidoglio, dove davanti all’ufficio del Governatore Rick Scott è stato intonato un solo coro: “Vergogna, vergognati”.
Ma come si può risolvere il problema delle stragi in America? I politici e il presidente Trump hanno pronto il rimedio infallibile: consentire di acquistare armi dai 21 anni in su, dotare gli insegnanti di armi. Gli studenti già girano con coltelli e pistole; in questo modo si uscirebbe di casa armati e pronti all’azione per uno sguardo strano o una parola di troppo.
Molte altre ipotesi sono al vaglio, tutte tranne quella più sensata: vietare le armi. In Italia per esempio, per ottenere il porto d’armi bisogna essere in linea con i requisiti fisici e mentali richiesti dal Ministero della Salute. La procedura per ottenere un’arma è molto lunga, in perfetta linea con la burocrazia e tutto il resto. Nel nostro paese per avere qualsiasi cosa bisogna penare. Un certificato che prova l’idoneità psico-fisica, rilasciato dall’Asl insieme a mille altri adempimenti sono i primi passi per ottenere un’arma. Prima di ogni cosa una visita medica che attesti che godi di ottima salute mentale, motivo per il quale è difficile ottenere un’arma ed ecco perché ci piace il bel paese.
Per un attimo si potrebbe addirittura pensare che l’Italia possa insegnare, che possa dare un esempio ai grandi United States of America, una specie di lezione; ma lo si può pensare solo per un momento che passa molto in fretta. Gli attivisti americani sono sul piede di guerra, non mollano; i ragazzi avvertono: “prima o poi andremo al voto!” One-less-gun è l’iniziativa di ex fanatici di pistole e fucili, che sul web si fanno ritrarre mentre distruggono le loro armi. In un video diffuso su facebook Scott Dani Pappalardo ex appassionato di armi, distrugge il suo fucile con un flex. Tutta questa storia ha il sapore del finale dei film americani: “…to be continued”. Vuoi vedere che sarà sempre l’America, anche questa volta a darci una lezione?
In fondo “la passione per le armi è meno importante di una vita umana” e Donald Trump non è l’America, ma solo il suo presidente.
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