Maestro Leone medico ebreo

Nel percorso di parole Il medico e l’amore – Locus Iste,  vengono citati luoghi ed eventi come Vico Spogliamorti, piccolissimo e stretto, senza sole, con una leggera salita, il quale attraverso  i secoli ha cambiato più volte nome. Fu chiamato anche Vico dei Giudei, perché per molto tempo fu uno dei più antichi quartieri ebrei. Vico dei 12 Pozzi, un altro nome, per il vicino Convento di San Pietro ai 12 Pozzi, i quali erano collegati ai condotti d’acqua della zona del Formiello, oggi Porta Capuana. Con l’epoca dei regnanti Angioini, il Vicoletto assunse di nuovo il nome dei Giudei, fino a quando il Duca Sergio I (VIII secolo) fondò la chiesa di San Gennaro Spogliamorti; dall’omonima congrega (Spogliamorti) che si occupava di rivendere gli abiti dei morti per peste e colera nel vicino ospedale S. Maria degli Incurabili, in quell’occasione il Vicoletto si trasformò in Vico Spogliamorti. Oggi la metamorfosi in Vico Limoncello, sulla cui scelta vi sono diverse tesi, forse una delle più avvalorate è appunto la fantasia e l’ingegno dei napoletani, alla continua ricerca del sole, tanto da vederlo ovunque, anche dove non c’è mai stato. L’altra tesi è quella dei gialli limoni che circondavano l’Ospedale Santa Maria degli Incurabili. A noi piace la prima.

OspedaleIncurabile
Ospedale Incurabili

Chi era Leone Ebreo, poeta, filosofo e medico

Leone Ebreo era discendente di una famiglia portoghese giunta in Italia per le persecuzioni antisemite in Spagna e Portogallo.

La Spagna ha conosciuto lunghi anni di persecuzioni  di antisemitismo, già a partire dal Medioevo. Nel 1400 migliaia di ebrei furono espulsi dal paese, altri trucidati oppure convertiti contro la loro volontà dopo l’unificazione spagnola voluta dai re cattolici.

Non bisogna dimenticare che  Spagna e Portogallo promulgarono, le leggi sulla Limpieza de Sangre, una serie di decreti che perseguitarono ebrei e musulmani fino al al 1860.

Leone Ebreo fu filosofo e medico, oltre che scrittore. La sua Opera “Dialoghi d’amore” ha visto numerose riedizioni.

I tre Dialoghi d’amore di maestro Leone medico Ebreo (Yehudah Abrabanel), scritti presumibilmente all’inizio del Cinquecento e usciti postumi nel 1535, rappresentano uno dei testi fondamentali della filosofia d’amore del Rinascimento italiano. Un’opera misteriosa e, assieme, fortunata: tra l’anno di prima pubblicazione e il 1607 conobbe venticinque edizioni con un successo durevole lungo tutto il Seicento e, in qualche misura, nel secolo successivo. L’autore, autentico talento filosofico, è un’affascinante figura di letterato e medico, aperto a vari orientamenti di pensiero. I suoi Dialoghi d’amore sono una sintesi ineguagliata fra tradizione platonica, aristotelismo arabo, cultura ebraica, esegesi biblica.

Incurabili
Incurabili

 

VicoLimoncello
Vico Limoncello

 

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