Coronauti: Maestri di strada social e sociali

Coronauti oggi, Maestri di strada ieri. Nelle periferie di Napoli esiste una realtà diversa da quella di altre parti del paese. Secondo l’immaginario comune e le numerose frasi, domande, risposte che corrono in questi giorni sui social e in alcune trasmissioni televisive è ancora palpabile (nonostante tutto ciò che sta accadendo) il rimarcare a tutti i costi quel divario, quelle differenze fra Nord e Sud, senza considerare che anche il Settentrione d’Italia ha le sue periferie con difficoltà analoghe (a volte peggiori) di quelle del Sud. Meglio sorvolare e passare oltre, raccontando una bella storia, quella di 45 operatori fra cui psicologi, genitori e educatori che andranno ad aiutare giovani nella periferia Est di Napoli, dove non sempre si hanno strumenti digitali (anzi nessun tipo di strumento), e se si ha un pc non si ha una connessione, per cui  si rischia di essere tagliati fuori dal mondo.

Lo ha capito bene il Team di volontari che nelle ultime due settimane ha coinvolto 250 giovani con famiglie, venti scuole e cinquanta insegnanti, e che infine è riuscito a svolgere oltre seicento ore di didattica a distanza. Gli strumenti? tutti, tutti quelli a disposizione per arrivare (e interessare) anche dove mancano i mezzi: I social, la Web radio, il blog. Se fino a ieri quei ragazzi avevano la strada e il contatto diretto con chi poteva farli perdere o chi tendeva loro una mano, oggi sono reclusi nella loro solitudine. A partire dalla prossima settimana verranno consegnati pacchi con materiale tecnologico, per risvegliare la mente e l’intelligenza, per aiutarli a connettersi con il mondo, a contagiarsi di cultura e sapere. La Questura sovraintenderà la consegna dei pacchi in base a protocolli stabiliti, per evitare qualsiasi tipo di rischio. Cesare Moreno, il presidente dell’associazione Maestri di Strada ha presentato in videoconferenza il progetto alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la quale ha approvato e gradito. 

L’iniziativa dell’associazione tende a strappare dall’isolamento i ragazzi di una delle zone più povere e con il più alto tasso di criminalità come la periferia Est di Napoli. “Nessuno si salva da solo”, la frase pronunciata pochi giorni fa da Papa Francesco è ancora viva nella nostra mente.

Salvatevi ragazzi, Salviamoci, prima che sia troppo tardi, prima che arrivi qualche Maestro che conosce poco la strada ma troppo i salotti, poca pratica e più teoria e venga a dirci che siamo senza speranza. 

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