Cambiamenti climatici e i virus rilasciati dallo scioglimento dei ghiacciai

La notizia di un team di scienziati cinesi e statunitensi che ha esaminato due campioni di ghiaccio di 15.000 anni fa prelevati dall’Altopiano tibetano, rilevando la presenza di 33 virus, molti dei quali risultati sconosciuti, risale ai primi di gennaio di quest’anno.

Sulla rivista bioRxiv è apparso lo studio, che ha indagato su agenti patogeni presenti all’interno dei ghiacciai. La ricerca ha rivelato che i virus potrebbero essere rilasciati nell’atmosfera con il riscaldamento globale e lo scioglimento del ghiaccio. Virus estinti sepolti nei ghiacciai, in realtà sono motivo di grande preoccupazione da parte degli scienziati. Scott Rogers, un professore della Bowling Green State University e autore del libro “Scongelare antichi microbi: genomi emergenti in un mondo più caldo”, afferma che i pericoli racchiusi nel ghiaccio sono reali e il rischio più grande è il rilascio di patogeni sconosciuti nell’ambiente, che potrebbe compromettere la vita sul pianeta. Il professore Rogers ha dichiarato anche che un microbo inattivo già è stato rilasciato nell’ambiente nel 2016 in Serbia, dove vi fu un focolaio di 8 persone positive all’antrace. 

L’Organizzazione Mondiale della sanità in un rapporto del 2007 sulla salute avvertiva che il rischio di epidemie virali cresce in un mondo dove il delicato equilibrio tra uomo e microbi viene alterato da diversi fattori, tra i quali i cambiamenti climatici e gli ecosistemi. Altri coronavirus come SARS e MERS, e virus particolarmente gravi come HIV ed Ebola, ne sono un esempio lampante. Inoltre, tracce del virus della Spagnola sono state ritrovate congelate in Alaska, mentre frammenti di DNA del vaiolo sono riemersi dal permafrost nella Siberia nord-orientale.

Tre coronavirus in meno di vent’anni rappresentano un forte campanello di allarme. Sono fenomeni legati anche a cambiamenti dell’ecosistema: se l’ambiente viene stravolto, il virus si trova di fronte a ospiti nuovi – è quanto invece, afferma Ilaria Capua, a capo del dipartmento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida. 

L’uomo danneggiando l’ambiente e sconvolgendo l’equilibrio dell’ecosistema crea pericolo per la sua stessa salute; infatti, l’ecosistema tenderà a ritrovare un nuovo equilibrio e in questo cambiamento vi è la chiave della diffusione di nuove epidemie. L’80% della nostra salute dipende da fattori esterni, mentre solo il 20% dal nostro patrimonio genetico. 

La soluzione esiste, e se vi sono menti umane diaboliche, multinazionali e interessi che vanno al di là di qualsiasi buon senso, è anche vero che Otto miliardi di persone possono dare una svolta a questo stato di cose. In questo contesto ha ancora più senso la battaglia condotta dal neonato movimento ecologista di Greta Thunberg, che in tempo di Coronavirus si trasferisce anch’esso on line e di  molti altri movimenti fra cui Greenpeace.

Cosa possiamo fare per cambiare salvare l’ecosistema?

  • Fermare la crisi climatica;
  • Proteggere la biodiversità;
  • Proteggere le foreste;
  • ridurre il consumo di risorse del pianeta

Le Campagne che i movimenti ecologisti promuovono da anni sono innumerevoli e vanno tutti verso un’unica direzione, e se gli Otto miliardi di persone, che abitano il pianeta, o almeno una buona parte di esse mettessero in atto azioni concrete per salvaguardare l’ambiente e l’ecosistema, potremmo ancora vincere questa battaglia.

  • Non consumare carne;
  • Ridurre il consumo di plastica (bottiglie e prodotti usa e getta);
  • Non usare pesticidi e sostanze chimiche pericolose per l’ambiente;
  • Chiudere con le fonti fossili, combustibili e petrolio

Le Campagne a difesa dell’ambiente sono tantissime: Fermare gli Allevamenti intensivi: molti studi dimostrano gli effetti negativi sulla salute del consumo di carne rossa; la carne venduta nei supermercati è prodotta all’interno di allevamenti intensivi, i quali contribuiscono a inquinare acqua, aria e a sfruttare il suolo, si distruggono le foreste e la biodiversità.

Ridurre il consumo di plastica: Non tutta la plastica viene riciclata, purtroppo la maggior parte arriva nel mare.

Non usare pesticidi e sostanze chimiche pericolose per l’ambiente: queste sostanze compromettono la vita delle api, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema.

Chiudere con le fonti fossili, combustibili e petrolio: le Centrali petrolifere hanno un impatto negativo sull’ambiente. Diventa necessario il ricorso alle fonti rinnovabili e alle energie green.

Cosa possiamo fare Noi, Otto miliardi di persone?

In altre parole, possiamo consumare meno carne, oppure eliminarla dalla dieta a favore di altri alimenti più sostenibili; Inquinare meno, ripensando agli spostamenti, scegliendo la sharing mobility o la bici; Passare ai fotovoltaici, inquinando meno con il riscaldamento da combustibili; Abolire la plastica, non utilizzando piatti e bicchieri usa e getta, acquistando acqua in vetro…Possiamo…possiamo seguire le azioni dei movimenti ecologisti, sottoscrivere le loro petizioni, incoraggiare le battaglie a favore del pianeta, diffondere la cultura Green…possiamo

 

 

 

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