Un modo di dire, ma anche una delle più grandi verità, immutabile nei secoli, talora si pensa si prerogativa degli sciocchi, ma quanti uomini “illustri” lo fanno, guardando il dito. Si tratta di convenienza si sa, e a pensarci bene nemmeno di tanta intelligenza,quella è tutt’altra cosa! Succede per tutte le emergenze, esse servono,eccome, a mostrare il dito! Leggo quindici quotidiani al giorno, o almeno cerco di farlo, con il tempo si sviluppa una capacità di lettura veloce, che dovrebbe appartenere a tutti o se si preferisce si scorrono semplicemente le notizie cercando l’appetibilità dai titoli e sottotitoli. I social, poi sono come una bussola di umori e ragionamenti, contengono frasi e foto stupide anche, ma molti sono di gente che, come me, cerca di informarsi e capire perfino ciò che sembra incomprensibile. Cosa fuoriesce dal quel grande contenitore di caos? Solo e ancora caos. Solo caos? Ma no! Un filo conduttore lega gli eventi e le frasi, quelle dette e quelle non dette, verità e bugie in una giostra che gira su se stessa all’infinito. Lo sciocco guarda il dito e non la luna, c’è chi ti mostra il dito, nascondendoti la luna:Costui crede di essere furbo, ma in realtà è il più stupido.
Bisogna iniziare ad attivare lo spirito critico e pensare con la propria testa, la paura immobilizza, chi governa e una buona parte di chi fa informazione è in mala fede, usa frasi per entrare nella mente e trascinarci verso realtà che in buona parte non esistono. L’emergenza sanitaria Covid-19 ci sta insegnando molte cose (la più importante è che chi ci parla ne sa meno di noi), ma chi è attento può imparare molto. Le ricerche e gli studi sul Covid-19 ormai sono innumerevoli e si muovono in più direzioni, riguardano il mondo scientifico ma anche quello ambientale, se ciò che sta succedendo all’ecosistema non è la causa principale del virus, sicuramente è una delle concause. Un recente studio condotto da un team di americani e cinesi ha portato alla luce 33 virus sconosciuti, congelati da 15 mila anni nei ghiacciai. I ghiacciai si stanno sciogliendo, e i virus potrebbero diffondersi nell’ambiente, mettendo in pericolo la vita sulla terra, potremmo estinguerci, e questo è un rischio reale. I cambiamenti climatici ci dicono da anni che bisogna cambiare rotta e che bisogna farlo in fretta. Governi e Multinazionali, indubbiamente hanno responsabilità enormi, perché hanno distrutto la natura e l’intero ecosistema, inquinando, sfruttando in modo scellerato le risorse della terra, ma il pianeta è abitato da un numero considerevole di individui, che potrebbero cambiare le cose con le loro azioni e i loro consumi. Gli otto miliardi di individui che abitano la terra avrebbero dovuto capire già da un pezzo, che l’inquinamento dell’ambiente non è un gioco, o almeno non lo è più, e ci sono se uomini senza scrupoli che distruggono, guardando ai profitti, mostrandoti il dito, altri otto miliardi meno qualche centinaio, può fare la differenza, perché consuma ciò che gli avidi poteri producono. Gli otto miliardi di individui conducono, fra l’altro, uno stile di vita,che viaggia di pari passo con gli interessi dei pochi che dirigono il gioco.
Da anni sul web girano articoli con la liste di multinazionali da boicottare, che richiamano i cittadini del mondo a un consumo più consapevole. Un interessante articolo apparso su puntopace.net afferma che – Gli strumenti a disposizione del consumatore per condizionare le imprese sono due: il boicottaggio e il consumo critico. Fra i boicottaggi in corso, i più importanti sono quelli contro Nestlè e Mitsubishi. Nestlè è boicottata perché promuove nel sud del mondo l’uso del latte in polvere, benché sia noto che in quei paesi l’allattamento artificiale uccide, tutti gli anni, un milione e mezzo di bambini (quasi tre al minuto). Mitsubishi è boicottata perché è la più grande compagnia commerciale giapponese che abbatte e commercia legno tropicale proveniente dalle foreste asiatiche e sudamericane.
La lista delle multinazionali da boicottare e perché si trova sul web su più siti web usalatuatesta.wordpress.com e anche su le multinazionali più cattive
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