Quello che sembrava un fenomeno transitorio sta diventando una realtà ormai stabile, parliamo dello Smart Working. I cervelli in fuga al Nord sono rientrati e da molti mesi lavorano al sud. Tutto questo preoccupa commercianti e aziende, soprattutto nella Milano capitale economica ormai da secoli. Il trasferimento di lavoratori al Sud ha fatto sì che nascesse South Working. Il prolungarsi di questa condizione potrebbe trasferire lavoro e ricchezza al sud e svuotare il Nord, come già sta avvenendo. Infatti, chi lavora e vive nel meridione è lì che acquista e consuma, è lì che va nei locali e nei ristoranti, è lì che fa gite e visita posti.
Smart Working e South Working: Cosa cambia per il mercato immobiliare e l’economia
Fino a poco tempo fa il mercato immobiliare era caratterizzato dalla ricerca di case di medie o piccole dimensioni. Tale richiesta aveva alcuni importanti motivi, come ad esempio costi fissi più bassi (spese condominiali, Tassa rifiuti urbani, Imu, minore incidenza sui lavori condominiali di ristrutturazione ecc.), fattore non trascurabile per una famiglia con pochi componenti e un reddito non molto alto. La pandemia sta invertendo anche questa tendenza/preferenza, se così si vuol chiamare, infatti, dopo il Lockdown si cercano soluzioni di più ampie metrature, con annessi terrazzi, giardini o verande e luoghi per il co-working. Si punta, inoltre sugli spazi intermedi, disimpegni che diventino anche uno spartiacque fra la zona living, dove ci si rilassa, si mangia, si dorme e la zona lavoro, Lab, ufficio, studio.
Possiamo affermare che, in questa ottica lo Smart Working potrebbe portare nuova linfa al mercato immobiliare, incentivando il lavoro di architetti e ingegneri, giardinieri e arredatori d’interni, al settore dell’arredamento e di computer e software. L’effetto domino sarebbe una naturale conseguenza per tutti gli attori del settore edile.
Il fenomeno dello Smart Working e South Working ha fatto nascere addirittura un osservatorio – South Working Lavorare dal Sud. Sul sito che promuove South la nuova modalità di lavorare è presente una carta South Working – southworking.org
Nella carta manifesto si legge fra le altre cose:
COESIONE – La finalità dell’Associazione e del progetto “South Working – Lavorare dal Sud” (“South Working”) è la promozione della coesione economica, sociale e territoriale e riduzione del divario attualmente esistente tra territori con differenti livelli di sviluppo, valori stabiliti all’art. 119 della Costituzione Italiana e dagli artt. 174-178 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
A differenza di quanto affermato dalla Costituzione, tutti sappiamo che quei valori di coesione economica, sociale e territoriale non si sono mai davvero realizzati. Al contrario, molti territori soffrono dell’abbandono da parte dei giovani, subiscono da secoli un’inadeguata valorizzazione delle risorse storico artistiche e turistiche.
SMART WORKING – La diffusione e promozione di contratti di lavoro agile o “smart working” (di cui alla l. 81/2017) in via principale a distanza per datori di lavoro situati altrove rappresenta un mezzo scelto da South Working per giungere al miglioramento dell’ecosistema economico e sociale.
SUD RELATIVO – South Working si concentra, in particolare, sul rilancio e sulla promozione del Meridione e delle aree interne dell’Italia. Tuttavia, l’Italia intera potrebbe trarre beneficio dal progetto, attraendo talenti dal resto del mondo. Il Sud è da intendersi come un concetto relativo, perché “siamo tutti il Sud di qualcun altro”.
In relazione al Sud Relativo, il South Working potrebbe essere considerata una componente di un fenomeno che presenta un respiro ben più ampio, di quanto possa apparire. In questo blog abbiamo più volte affrontato questo tema, in relazione alla possibilità per chi lavora da remoto di poterlo fare da qualsiasi posto del mondo, come proposto dalle isole Barbados e da molti borghi antichi presenti in più luoghi d’Italia. La Pandemia, infatti, rappresenta una grande opportunità per piccoli centri urbani storici di ripopolarsi e farsi conoscere. Molti sindaci si sono già attivati per offrire wi-fi gratuito, spazi di co working, agevolazioni su affitti a chi volesse trasferirsi e lavorare in quelle terre.
Questa realtà è molto complessa e abbraccia tantissimi aspetti, infatti, molti giovani avrebbero più opportunità nella loro terra. Questo si traduce in una minor esposizione a pericoli legati alla criminalità. Si sa che quest’ultima non vuole altro che un terreno fertile nel quale radicarsi e crescere (disoccupazione e situazioni di degrado e disagio). South Working e Smart Working, dal punto di vista economico, culturale e sociale rappresentano la vera sfida, un ‘evoluzione che sarà difficile arginare. Nel caso dei piccoli borghi antichi lo Smart Working o South Working potrebbe far rifiorire il turismo, attivando un enorme potenziale di sviluppo. Il termine South Working ha già assunto un’accezione più ampia, non riferendosi più solo al Sud, ma anche ai tanti borghi antichi sparsi per la penisola, e di conseguenza anche a tanti altri posti del mondo.
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