La notizia è apparsa su TheGuardian. La Louise Michel è il nome della nave decorata con un graffito dello Street Artist Banksy, ha un equipaggio di attivisti europei. La comandante, Pia Klemp, è stata già alla guida della la Sea-Watch 3.
l’artista britannico Banksy ha deciso finaziato una barca per salvare i rifugiati nel Mediterraneo. Come riporta il quotidiano inglese la nave già salvato 89 persone, in attesa di trovare un porto sicuro in cui sbarcare.
Louise Michel è il nome della femminista francese anarchica. La nave ha uno scafo bianco e rosa brillante ed è decorata con un’opera d’arte di Banksy che raffigura una bambina con un giubbotto di salvataggio. Nonostante sia molto piccola, la Louise Michel è più veloce di altre navi di soccorso utilizzate delle ONG. Si tratta di uno yacht a motore di 31 metri, che batte bandiera tedesca. La comandante, Pia Klemp è già stata alla guida di diverse navi di ONG. L’artista le ha scritto: “Ciao Pia, ho letto di te sui giornali. Sembri una tipa tosta. Sono un artista britannico e ho fatto alcuni lavori sulla crisi dei migranti, ovviamente non posso tenere per me i soldi che ho guadagnato. Puoi usarli per comprare una barca o qualcosa del genere? Per piacere, fammi sapere. Complimenti! Banksy”.

Tutto l’equipaggio sposa le idee dell’artista: tutti a bordo si identificano come attivisti antirazzisti e antifascisti a sostegno di un cambiamento politico radicale.
Lea Reisner, infermiera e coordinatrice della prima operazione di salvataggio, ha detto che si tratta di un progetto anarchico, che vuole riunire diverse lotte per la giustizia sociale, inclusi i diritti delle donne e del collettivo LGBTIQ, l’uguaglianza, i diritti dei migranti, l’ambientalismo e i diritti degli animali. La pianificazione della loro prima missione si è svolta in segreto tra Londra, Berlino e Burriana. L’equipaggio temeva che se fosse circolata la voce che un progetto finanziato da Banksy sarebbe presto salpato verso il Mediterraneo per soccorrere i migranti, le autorità europee avrebbero potuto tentare di ostacolare la missione. Per questo motivo, hanno deciso di diffondere la notizia solo dopo aver effettuato il primo salvataggio in mare.
Con una velocità massima di 27 nodi, la Louise Michel sarebbe in grado di “superare si spera la cosiddetta guardia costiera libica prima che salgano sulle barche con rifugiati e migranti e li riportino nei campi di detenzione in Libia”, ha detto Klemp.
Tavoli istituzionali con i trafficanti
I soccorritori marittimi non statali hanno a lungo criticato il ritorno in massa dei migranti in Libia da parte della guardia costiera libica in collaborazione con gli Stati membri dell’UE. Organizzazioni internazionali hanno accusato la guardia costiera libica di maltrattare le persone in mare o di venderle alle milizie nei porti libici dopo averle intercettate.
fonte immagine nave: Ruben Neugebauer
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