Il Covid è stato per molti un affare d’oro, e i mercanti delle tragedie continuano a speculare sul virus e sulle sue varianti, dando per scontato che dovremmo convivere per il resto dei nostri giorni con la pandemia. Non è così.
Innanzitutto guardare avanti e immaginare un futuro libero dal Coronavirus, dove poter ritornare a godere della stessa libertà di movimento di prima può essere solo salutare. Sui social spesso, molte persone che pensano alle vacanze o almeno ad attività normalissime, sono subito zittite da altri che gridano allo scandalo: Come si osa pensare alla normalità?
Perché così tante persone si impegnano ogni giorno a demolire, intristire, far nascere sospetti su persone e situazioni? I social sono complici e amplificatori di ipotetici complotti, si continua a profetizzare su politica e salute. Non vi è alcuna evidenza scientifica, che farebbe pensare alle varianti come un’ennesima catastrofe. Nonostante ciò, si continua ad annunciare catastrofi imminenti, vaccini inefficaci. La politica insieme all’informazione può fare tanto e guardare nella giusta direzione, ma anche qui esistono visioni malate e distorte, che bisognerebbe curare o estirpare.
Il pessimismo è più comodo, e per tante persone è più facile l’incertezza del futuro. Abbiamo compreso molto bene dai nostri politici, che la paura è una cattiva consigliera. La paura è una leva che ha fatto nascere molte situazioni negative. L’ansia e la depressione continuano a crescere, alimentate dalle restrizioni imposte dalla pandemia, e soprattutto dalle notizie allarmanti che arrivano dai Tg e dai social, nella maggior parte di casi infondate. Non abbiamo bisogno di questo. Le crisi finiscono, le pandemie hanno un termine, e nonostante milioni di parole spese a destra e a manca, attraverso ogni canale possibile, presto la normalità tornerà.
Qual è allora il punto di vista più giusto e la posizione da cui ripartire?
Certo, il pessimismo è sia un punto di vista sia una posizione. Sperare nel ritorno alla normalità, sulla base di un ragionamento semplice e logico, secondo il quale tutte le crisi hanno una fine, potrebbe sedare l’ansia. Bisogna proteggersi con la speranza e l’ottimismo. Sulla politica poi le opinioni sono le più diverse, e riguardano le persone, i concetti e le idee. Molti, ad esempio, già sentenziano sul nuovo Premier incaricato Mario Draghi, etichettandolo come uomo delle banche e dei poteri forti.
Guidare un governo non è impresa da poco, specialmente in un momento come questo, e il timone, certamente non potrà mai averlo uno sprovveduto, un sindacalista o il difensore dei piccoli. All’interno dello scenario politico ogni forza fa la sua parte, e così deve essere. In questi anni, molte scelte sono state orientate alle fasce più deboli, anche se non è stato fatto abbastanza. Qualche provvedimento ha segnato un punto a favore delle grandi imprese, ma non serve a nessuno dividere il mondo imprenditoriale da quello dei lavoratori, i ricchi dai poveri, perché ognuna di queste categorie si completa e deve esserci e nessuno deve essere demonizzato. Anche se a guidare il nostro paese è un signore che era a capo di una banca, bisogna impegnarsi per salvaguardare l’interesse di tutti e non solo di alcuni. . Tutti devono giocare il proprio ruolo.
I mercanti del pessimismo e dei complotti non andranno mai in pensione, e faranno leva sull’esasperazione e sulla paura delle persone. Bisogna rispondere in modo deciso a una certa politica e a una certa informazione. E bisogna farlo senza pregiudizi, portando in campo le proprie idee, battendosi per esse e soprattutto utilizzando un’arma efficace e infallibile: la speranza.
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