L’acquacoltore o piscicoltore è la figura professionale che gestisce allevamenti di pesci, molluschi, crostacei, alghe e simili, utilizzando tecniche di sfruttamento sistematico di acque dolci, marine o lagunari ed effettuando interventi a livello nutrizionale e genetico sugli animali.
La sua azione può essere mirata ad allevare animali acquatici per il consumo, la pesca sportiva o il ripopolamento di laghi, mari e fiumi e ha competenze tecnico scientifiche.
Questa figura professionale svolge il suo lavoro all’aperto in ambiente naturale o in colture intensive o estensive. La tipologia del lavoro porta l’acquacoltore a stare a stretto contatto con l’ambiente (e di conseguenza ad avere conoscenze per poterlo salvaguardare).
Acquacoltura biologica, acquacoltura estensiva e acquacoltura intensiva: Cosa sono
L’acquacoltura è un’attività di produzione alimentare che ha registrato la più alta crescita a causa del superamento dei limiti sostenibili della cattura in mare e per la salvaguardia dell’ambiente marino; attualmente questa pratica gode di una certificazione IFOAM (certificazione biologica).
Ovviamente esiste il divieto assoluto di utilizzare mangimi a base di farine o oli di pesce o OGM e di utilizzare additivi ormonali in ogni allevamento di pesci biologico.
Quali sono le attività che svolge l’acquacoltore?
Alimentazione e cura del benessere degli animali
Gestione delle tecniche di riproduzione artificiale
Controllo delle procedure di installazione degli impianti di allevamento
Controllo del flusso delle acque
Manutenzione e cura dell’igiene degli impianti
Individua le specie di animali idonei all’allevamento in relazione alle caratteristiche dell’azienda ittica e dell’ambiente in cui opera
Individua le tecnologie più idonee al tipo di allevamento
Offre la propria consulenza per la progettazione degli impianti necessari
Monitora la qualità delle acque
Si occupa dell’alimentazione, delle condizioni igieniche degli ambienti e della corretta crescita degli animali
Monitora lo stato di salute delle specie allevate
Dosa le quantità di arricchenti delle acque
Monitora lo sviluppo di colture algali
Organizza e svolge attività di ricerca e sperimentazione per ridurre i costi di produzione e migliorare la qualità dei prodotti
Collabora alla formazione e/o all’assistenza degli allevatori
Quali sono le competenze di un Acquacoltore: la formazione
L’acquacoltore deve conseguire una laurea in discipline agrarie a indirizzo acquacoltura, itticoltura e pescicoltura. Ogni Regione, in diverse modalità, attiva corsi di acquacoltura utili ad accedere alla professione attraverso percorsi formativi triennali per il conseguimento della qualifica di Operatore del mare e delle acque interne.
Le conoscenze e competenze generali sono le seguenti:
Conoscenza chimica e biochimica
Conoscenza biologia animale
Conoscenza zootecnia e in particolare delle specie ittiche
Conoscenza normativa che regola le attività e i vari aspetti riguardanti l’acquacoltura
Conoscenza normativa di igiene e sicurezza alimentare
Conoscenza e capacità di applicare le tecniche dell’acquacoltura
Conoscenza e capacità di applicare le tecniche di nutrizione delle specie ittiche (intensiva, estensiva, semiestensiva)
Conoscenza e capacità di applicare le tecniche di allevamento e riproduzione delle specie ittiche
Conoscenza e capacità di applicare le tecniche della diagnostica veterinaria
Capacità di svolgere ricerche per migliorare la quantità e la qualità delle produzioni zootecniche
Capacità di adottare tecniche di acquacoltura sostenibile
Capacità di svolgere attività di acquacoltura algale
L’Api è l’associazione piscicoltori italiani, che si prefigge fra le altre cose, la sostenibilità dell’ambiente. Inoltre ha come scopo la tutela, lo sviluppo ed il consolidamento di tutte le attività di allevamento ittico sia in acque interne che in acque marine e salmastre.
In Italia l’allevamento ittico certificato è molto diffuso, e il consumatore può contare su prodotti freschi e sulla sicurezza della provenienza, grazie alle etichette.
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