Uno studio pubblicato da Banca d’Italia dimostra che analizzare le economie dei Paesi in via di sviluppo via Google Trends aiuta a spiegare le dinamiche dei mercati finanziari e indirizzare decisioni di politica monetaria che sono cruciali per la stabilità di un Paese
Spiegare come si muove l’economia di un Paese emergente e per orientare la politica monetaria, è possibile sfruttando le ricerche su Google. L’idea è di due ricercatori italiani, Fabrizio Ferriani e Andrea Gazzani, che hanno scritto uno studio pubblicato da Banca d’Italia. Sono stati analizzati indici di condizione finanziaria (Fci è l’acronimo inglese) che sintetizzano una serie di variabili economiche utilizzate per monitorare i mercati e dare un’indicazione del costo di accesso al credito da parte di imprese, famiglie e governi. L’analisi è stata condotta con l’aiuto di Google trends. I due economisti si sono resi conto che le domande poste al popolare motore di ricerca sono utili per consolidare gli strumenti tradizionali e spiegare dinamica e volatilità dei mercati, elementi chiave per definire lo stato di salute di un’economia.
Google Trends: In che modo è stato condotto lo studio e cosa ha rivelato
Per dodici paesi, tra cui i cinque Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), delusioni non ce ne sono state: gli analisti hanno setacciato attraverso l’utilizzo di Google trends, le ricerche legate a parole-chiave come volatilità, crisi, bancarotta, debito, incertezza, spread, crisi e turbolenza finanziaria andando ad analizzare frasi digitate online in ciascuna delle lingue nazionali e in inglese.
Come risultato Ferriani e Gazzani hanno ottenuto due indici speculari. Quando si confrontano i grafici degli Fci tradizionali e quelli derivati dall’analisi dei Google Trends (Fci-G) emerge infatti la comune rilevazione dei maggiori momenti di tensione, con l’aumento dei Fci che sta a significare un momento di difficoltà finanziaria per il territorio sotto esame.
Google trends un supporto per l’uso degli Fci
L’utilizzo degli Fci è importantissimo, infatti, oltre a fornire un’indicazione della facilità con cui si ottengono i finanziamenti, gli indici possono essere adottati per monitorare i mercati e identificare anticipatamente segnali di tensione finanziaria, calibrare l’adozione delle misure e monitorare l’efficacia di scelte di politica monetaria. Secondo lo studio gli indici derivanti dalle ricerche su Google non sono destinati a sostituire quelli tradizionali, ma rappresentano un supporto straordinario proprio grazie alla loro gratuità e alla vastità potenzialmente infinita dei dati generati dagli utenti su internet.
Ricerche Google Trends: Conclusioni
Gli autori dello studio scrivono che si tratta di informazioni alternative gratuite e dati non convenzionali, che potrebbero essere complementari nel catturare il Sentiment degli investitori, attraverso lo strumento Google Trends.
L’indice Fci che integra le informazioni con i Google Trends, concludono Ferriani e Gazzani, rispetto alle alternative testate risulta ottenere risultati migliori nello spiegare le fluttuazioni del ciclo economico, le oscillazioni negative della produzione e l’andamento del capital flow nelle economie emergenti. La validità dei risultati resta intatta anche quando i risultati vengono depurati dall’andamento dell’economia globale, riflettendo l’importanza delle condizioni del mercato locale per analizzare le relazioni che intercorrono tra le variabili finanziarie e l’attività economica.
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