Questa mattina alle 4, ore italiane, militari russi hanno invaso l’Ucraina anche dalla Bielorussia. Intanto, in molti paesi si protesta davanti alle ambasciate russe
Tutto fa pensare ad un progetto premeditato, e gli scenari sono in continuo mutamento. La Cina comprende le ragioni di Mosca, e anche quest’affermazione è piena di premesse che non preannunciano nulla di buono. Nel suo discorso, Putin aveva parlato di storia, cultura, civiltà, in pratica, si trattava di una preparazione a un’invasione che non ha nulla a che fare con i valori espressi in quel contesto. La diplomazia non è mai facile, per questo motivo, resta la sola strada per creare relazioni forti che portino alla pace.
In questa guerra non ci sono buoni e cattivi, o almeno, le cose non sono come molti potrebbero pensare. Invadere un paese non è una soluzione civile, e crea un precedente pericoloso. L’Ucraina è debole, per innumerevoli ragioni, fra cui la grande densità di popolazione e la povertà. Forse, questa instabilità e le enormi potenzialità di questo paese lo rendono appetibile sia da russi sia dagli Stati Uniti, che di certo non sono mai stati dei Santi, basti pensare all’Afghanistan, a Saddam Hussen e ancora prima al Viet Nam. Ma come schierarsi contro l’amico di sempre? Perché quando nel mondo si delineano due blocchi ben separati, bisogna stare da una parte oppure dall’altra, e scegliere comporta necessariamente delle perdite.
La diplomazia avrebbe dovuto avere più possibilità, bisognava insistere, abbandonare vecchie strategie di potere, brame di interessi economici ed egocentrismi vari, ma soprattutto abbandonare l’ipocrisia del mondo diviso fra buoni e cattivi.
Nicolai Lilin dal suo profilo spiega cosa sta accadendo
Dai suoi social si legge: Stamattina alle 4:00 l’esercito russo ha iniziato l’operazione militare a larga scala in Ucraina. Come ha dichiarato il presidente russo Putin, questa operazione è destinata a debellare l’apparato militare ucraino e non danneggerà in alcun modo i civili ucraini. Purtroppo la politica per l’ennesima volta ha fallito di fronte alla guerra. Il mio pensiero è con il popolo ucraino, con i civili, che non hanno la colpa di essere rappresentati da un branco dei corrotti ed incapaci politicanti, quelli che hanno portato il loro bellissimo e ricco di storia Paese a diventare la moneta di scambio nei giochi tra i potenti della geopolitica. Kiev non ha più accesso al mare e la gente cerca di fuggire e cerca di allontanarsi da obiettivi militari. Resta la linea di Putin, il quale afferma di aver dovuto agire per difendersi da un probabile attacco dell’Ucraina. I Russi non vogliono che l’Ucraina faccia parte della Nato e che i missili americani siano puntati sul territorio russo. A chi si può dare ragione? Chi vince? Qui è la politica ad aver perso. L’impegno diplomatico è mancato totalmente e a tutti i politici fa comodo che la situazione precipiti. Nicolai Lilin tifa per i civili, per la pace e spera che l’Italia resterà fuori dal conflitto.
Chi è Nicolai Lilin
Nel 2009 pubblica il suo romanzo d’esordio, Educazione siberiana, (Einaudi), che racconta la crescita e la formazione del protagonista all’interno di una comunità criminale di origine siberiana (Urka Siberiani) stanziata in Transistria, regione della Moldavia autoproclamatasi indipendente nel 1990. Educazione siberiana riceve i complimenti di Roberto Saviano.
Nel 2010 pubblica il suo secondo romanzo, Caduta Libera, (Einaudi), che racconta l’esperienza del protagonista nella guerra in Cecenia. Caduta Libera si aggiudica il Premio Minerva per la “Letteratura di impegno Civile” (Associazione Minerva di Giugliano in Campania). Ho fatto parte del gruppo di lettura dell’Associazione Minerva e in quell’occasione ho letto questo libro, nel quale le vicende raccontate in modo crudo restituiscono al lettore l’idea di una realtà, di cui, spesso ignoriamo l’esistenza.
Dal dialogo, da continui sforzi mirati a intessere buone relazioni e una pacifica convivenza in amicizia fra i popoli sono le uniche armi da cui si possono trarre solo vantaggi. Questo dovrebbe essere ben noto a chi ci governa, ma purtroppo, per usare le parole di Lilin, la politica ha fallito e nessun vero tentativo diplomatico è stato fatto per scongiurare una guerra che non è una vittoria per nessuno.
Intanto nel mondo si protesta; avviene in Svezia, al consolato russo di Barcellona, in Lettonia, a Berlino. A Kiev, in queste ore ci sono file di civili fuori ai negozi di alimentari e fuori alle farmacie.
In queste ore, il Presidente italiano, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa.
Fonte immagini articolo e Video: Web/Ansa
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