La Stazione spaziale potrebbe precipitare sugli Usa, o sull’Europa, è quanto ha affermato Dmitry Rogozin, direttore del Roskosmos, in risposta alle sanzioni tecnologiche. I comandi dei motori infatti dipendono da noi. Impossibile invece che finisca sulla Russia. A bordo anche sette astronauti
Oggi, il Presidente Sergio Mattarella ha invitato tutti a guardare cosa sta accadendo in Ucraina, e a riflettere su ciò che potrebbe succedere in futuro. Un vecchio proverbio recita – Preoccupati quando la casa del vicino va a fuoco.
L’Europa e l’America, purtroppo stanno tentennando, ed è proprio ciò che Putin sperava. Una sorta di timore avvolge l’Occidente, dopo le minacce di Putin su quanto potrebbe accadere a chi osa intromettersi. per questo motivo sono annunciate sanzioni, ma non un intervento militare per difendere un popolo povero e un esercito inferiore rispetto agli invasori. Ma questa pseudo indifferenza a cosa ci porterà? Bisognerà chiederselo, e forse non si dovrà aspettare molto. Probabilmente, una linea morbida e il “farsi i propri affari” non è una giusta mossa.
Cosa potrà ancora fare Putin se solo lo vuole?
E se ovviamente, nessuno osa prendere le difese dell’Ucraina, impiegando propri mezzi a difesa di una nazione indipendente e sovrana. Le risposte non si fanno aspettare.
Per la prima volta un conflitto sulla Terra potrebbe mettere a rischio l’incolumità degli astronauti. La follia della propaganda bellica, per ora solo di propaganda si parla, coinvolge chi lavora pacificamente in orbita, russi, europei e americani insieme da oltre vent’anni, a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). Il capo dell’Agenzia spaziale russa (Roskosmos), Dmitry Rogozin, ha risposto alle sanzioni tecnologiche imposte dagli Usa dopo l’invasione dell’Ucraina, con una serie di tweet. Che si concludono con una non tanto velata minaccia: La Iss potrebbe precipitare sugli Usa, sull’Europa o su qualche altro Paese. Ma non sulla Russia. Siete pronti?
Tagliare fuori la Russia
La Casa bianca il 24 febbraio ha imposto insieme agli alleati severe sanzioni sull’export, nel tentativo di impedire alla Russia l’accesso alla tecnologia all’avanguardia necessaria all’industria bellica così come a quella spaziale. Il presidente americano, Joe Biden, ha poi dichiarato: Taglieremo più della metà delle importazioni di alta tecnologia della Russia e questo infliggerà un duro colpo alla loro capacità di continuare a modernizzare le loro forze armate. Degraderà la loro industria aerospaziale, compreso il loro programma spaziale.
Nella serata i tweet di Rogozin: un lungo thread con il quale il direttore generale dell’Agenzia spaziale russa risponde facendosi in qualche modo beffe delle sanzioni. Biden ha affermato che le nuove sanzioni influenzeranno il programma spaziale russo. Ok. Restano da capire i dettagli:
Vuoi bloccare il nostro accesso alla microelettronica spaziale resistente alle radiazioni? L’hai già fatto ufficialmente nel 2014. Noi, tuttavia, continuiamo a realizzare la nostra navicella spaziale. E lo faremo espandendo la produzione dei componenti e dei dispositivi necessari a casa nostra. Vuoi vietare a tutti i paesi di lanciare la loro navicella spaziale sui razzi russi più affidabili al mondo? – continua – anche per questo siamo pronti.
La Iss potrebbe precipitare su Usa o Europa
I giornali russi sono schierati, da anni i cittadini sono sottoposti a una continua propaganda contro l’Occidente e la nato. In questo scenario arrivano parole (si tratta di parole, ma bisogna riflettere e tanto). Vuoi distruggere la nostra cooperazione sulla Iss? Oppure vuoi gestire tu stesso la Iss? Spiegategli (al presidente Biden) che la correzione dell’orbita della stazione, per evitare pericolosi scontri con i rifiuti spaziali, con cui i vostri talentuosi uomini d’affari hanno inquinato l’orbita vicino alla Terra, è prodotta esclusivamente dai motori della Navi cargo Progress MS. Se bloccate la cooperazione con noi, chi salverà la Iss da un deorbit incontrollato e dal cadere sugli Stati Uniti o sull’Europa?
Fonte: LaRepubblica
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