Lavoro, come funziona la Creator economy

La Creator economy ha portato investimenti da venture capital per 800 milioni di dollari dall’ottobre 2020. Si tratta di un’economia basata sulla creazione di contenuti, come testi, video, audio e così via

La Creator Economy è emersa come leader di marketing e business leader, e si è sviluppata maggiormente con il periodo di lockdown dovuto al Covid. Infatti, la cosiddetta digitalizzazione ha subito un’accelerazione, grazie allo smart working e alla necessità di digitalizzare sempre più servizi.

Le persone che lavorano nella Creator economy possono contare sul reddito generato online dai loro contenuti. NeoReach, in collaborazione con Influencer Marketing Hub, ha svolto ricerche approfondite per scoprire l’economia del creatore dal punto di vista del creatore. Partendo da un’analisi dell’economia, esaminiamo le startup, i fondi VC e le dimensioni del mercato. Quindi, ci immergiamo nel potere di guadagno dei creatori attraverso i loro canali di contenuti esistenti e comprendiamo come definiscono il successo nella professione di creatori di contenuti. Analizziamo le piattaforme per la monetizzazione, analizzando quali canali sono più popolari, più redditizi e ottengono il maggior seguito di Creator.

Punti salienti notevoli emersi dalla ricerca

  • 800 milioni di dollari in capitale di rischio sono stati investiti nelle startup di Creator Economy da ottobre 2020.
  • Il 46% dei creator che costruiscono un pubblico da oltre 4 anni guadagna oltre $ 20.000 all’anno sui propri canali monetizzati.
  • Stimiamo che la dimensione totale del mercato della Creator Economy sia di circa $ 104,2 miliardi e alla pari con una traiettoria di crescita sostanziale simile alla Gig Economy. Questa è una valutazione futura di TRILLIONI di dollari.
  • Il 72% dei Creator preferisce Instagram e lo identifica come piattaforma di contenuti principale .
  • Dei Creatori intervistati che si consideravano Creatori a tempo pieno, ad es. la creazione di contenuti è la loro principale fonte di reddito: il 78% guadagna più di $ 23.500 all’anno.
  • Il potere delle sponsorizzazioni non è da sottovalutare. Il 77% dei creatori dipende dalle offerte del marchio, ovvero 3 volte più di ogni altra fonte di entrate messe insieme.
  • Non esiste una correlazione definita tra conteggio dei follower e reddito. Tra i $ 50-100.000 e i $ 500.000-1 milione di livelli di reddito riportati dalla creazione di contenuti, c’è mezzo milione di dollari di differenza di reddito, ma una differenza di solo 1,8.000 follower in più

Grazie alla diffusione dei social e al grande utilizzo durante la pandemia, le piattaforme social si stanno trasformando in piattaforme per creator, mettendo a disposizione diversi strumenti. In questo modo, assecondano l’esigenza di monetizzare le proprie creazioni e diversificare il proprio business.

Creator Economy: Persone non entità

I canali preferiti dai Creator sono Youtube e Instagram, ma anche altre piattaforme, come Udemy  dove è possibile caricare i propri corsi di formazione e venderli. Molte di queste piattaforme non sono nuove, è nuovo solo l’approccio e l’intensificazione della domanda negli ultimi due anni.

C’è chi parte dai social network e li utilizza per monetizzare. E c’è chi, invece, sposta i suoi seguaci su siti web, app e strumenti di monetizzazione diversi dai social, come l’affiliate marketing. Infine, c’è chi crea aziende content creator startup – e dà vita a team strutturati che, a loro volta, creano nuovi strumenti e piattaforme per aiutare i creator. Il mercato è molto vasto e diversificato.

I creator del mondo dei media, ad esempio, hanno puntato sulla professionalità e sulla propria originalità, superando l’anonimato di giornali ed editori. I lettori hanno imparato a conoscerli e ad apprezzarli, in questo modo sono riusciti a ritagliarsi un mercato e una nicchia propria (non poco!). Molti progetti editoriali sono nati e sono riusciti a sfruttare i tanti strumenti oggi disponibili, come contenuti sui social, newsletter, podcast, video e così via. Molti dei creator di contenuti giornalistici o informativi guadagnano con donazioni libere.

La differenza tra content creator e influencer

Content creator non è la stessa cosa di influencer. La differenza è semplice: Il Content Creator crea qualcosa per poi condividerla con il suo pubblico. Il punto cruciale è farsi conoscere, per cui si punta su piattaforme che diano questa possibilità. In genere sono le aziende a ricercare questi profili, a contattarli e a formalizzare una proposta commerciale. L’influencer invece utilizza le piattaforme proprio per cercare relazioni commerciali con le aziende, conta su un nutrito numero di fan che lo seguono e che diventeranno potenziali clienti.

Evoluzione delle piattaforme social per i content creator

Una community, quindi per un Content Creator è fondamentale; avere un pubblico a cui rivolgersi, che sia interessato ai contenuti è importante. Il fenomeno ha corso molto e le piattaforme Social, come Instagram e Youtube stanno cercando di stare al passo e di trovare nuove forme per allargare il loro business. Sono nate nuove forme di pagamento, chat audio; anche twitter è corso ai ripari, permettendo ai creator di condividere contenuti esclusivi dietro la sottoscrizione di un abbonamento.

Apple dà alla possibilità, a chi condivide podcast sulla sua piattaforma, di poterli diffondere come free (gratuiti), freemium (i fan li ascoltano gratis, ma devono effettuare sottoscrizioni per usufruire di altri servizi) e paid (totalmente a pagamento).

I Social non sono il solo strumento per la Creator Economy

Altre piattaforme aiutano la Creator Economy a esplodere e a fare fatturato, basti pensare a Substack o Wattpad per chi punta sulla scrittura. Chi crea corsi usa Gumroad, Teacheble, Thinkific. Chi produce contenuti audio si affida a Storytel o Audible. 

Patreon, piattaforma di crowdfunding per i creator, già molto usata dagli artisti. L’elenco però è lungo, come Eppela, suddivisa per categorie. Con il corwdfunding, le persone hanno la possibilità di partecipare attivamente ai progetti, ricevendo in cambio ricompense e incentivando un’idea che condividono.

Intanto, un’indagine alla Camera ha ricostruito la qualificazione giuridica dei rapporti tra creatori, anche gamer, e piattaforme, lasciando spazio a un codice Ateco specifico per la categoria. Vedremo come il mondo della Creator Economy si evolverà nei prossimi anni, anche sotto altri aspetti.

Fonte: Forbes

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