Sharing economy, la risposta alla crisi

Sharing economy: dai bisogni di una neomamma, il noleggio che risolve i problemi delle famiglie in viaggio

Dalla rivista Millionaire arriva un interessante articolo che introduce un tema molto importante, non solo per il particolare momento che stiamo vivendo, ma anche per rimediare agli errori del passato, agli sprechi e a un’economia basata sull’usa e getta, non più praticabile. Il noleggio, infatti non è più una pratica nuova; molte nuove aziende e attività stanno prendendo forma sul concetto di noleggio dei più diversi oggetti (trapani, oggetti fai-da-te, passeggini ecc.), spinti dal fatto che non è necessario acquistare una cosa che ci sarà utile una o due volte.

Babonbo cos’è e come nasce?

L’idea parte da Londra, ma si è diffusa velocemente in tutta Europa, grazie a una startup nata per aiutare chi viaggia con bimbi piccoli. Babonbo (Baby on Board) è una piattaforma che permette di noleggiare in oltre 100 città, culle, passeggini, seggiolini per auto, giocattoli e altre attrezzature che vengono recapitati direttamente nei luoghi di destinazione prescelti.

«Il progetto nasce 4 anni fa, dopo la prima vacanza in Turchia con mia figlia di soli 3 mesi» racconta la Ceo Duygu Sefa. «Avevo difficoltà a noleggiare attrezzature in loco, così ho creato un marketplace che coinvolgesse sia le attività locali sia le famiglie che vogliono guadagnare un extra mensile noleggiando le attrezzature per bambini alle famiglie in viaggio».

Oggi Babonbo è presente a Milano, Firenze, Londra, Istanbul, Parigi e ha all’attivo sulla piattaforma oltre 700 clienti e 170 fornitori locali.

Come funziona Babonbo?

Le famiglie aprono il proprio profilo sulla piattaforma gratuitamente e Babonbo organizza un training su come gestire ordini e clienti. Per ogni noleggio, la piattaforma riceve una commissione del 15% dal provider e del 15% dal cliente. Dopo un periodo di validazione dell’idea di 3 mesi, con l’acceleratore di startup Founder Institute e dopo aver terminato il periodo di incubazione con Polihub, la startup nel 2021 ha ricevuto 150mila euro da un angel investor. Il finanziamento ha così permesso di sviluppare la piattaforma.

«Proprio in questo momento, stiamo per chiudere un round di fundraising di 500mila euro di cui 200mila già acquisiti. Stiamo parlando ancora con altri investitori per i restanti 300mila euro. Il nostro obiettivo è quello di diventare la piattaforma leader globale di noleggio attrezzature per bambini e servizi entro il 2025, con 55 milioni di euro di GMV (Gross Merchandise Volume: ossia il valore totale dei noleggi fatti nel 2025) e 18 milioni di euro di fatturato».

Italia, trampolino di lancio per nuovi servizi

Babonbo punta anche a fornire un approccio sostenibile di sharing economy con gli affitti a lungo termine. Prima tappa sarà l’Italia per poi portare la stessa idea anche nel resto d’Europa.

«Abbiamo un deposito a Monza e ci avvaliamo di diverse modalità di spedizione. La novità sarà la possibilità di abbonarsi con pagamento mensile. Vogliamo dare una nuova vita a quegli oggetti che non vengono più utilizzati, ma sono comunque in ottimo stato, in un’ottica di circolarità, sostenibilità, confronto e condivisione, traendone allo stesso tempo un prezioso rientro economico».

Si tratta di un’idea che apre nuove prospettive anche nel mondo del lavoro. Le idee e i progetti nel campo del noleggio sono in fermento, e investono tanti ambiti, dal giardinaggio al tempo libero, ai viaggi. Alcune start up sono addirittura nate, con l’intento di permettere il noleggio attraverso aziende produttrici, con possibilità di acquisto successivamente.

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