Bocciati a scuola, i genitori fanno causa: Chiesti fino a 700mila euro di risarcimento.Per il solo mese di settembre, quasi dieci sentenze emesse dal Tar di Lecce in seguito a giudizi intentati contro le decisioni dei docenti
Il caso, chi ha ragione?
Tempo perso? Forse, dal momento che a vincere le cause sono sempre le scuole. Eppure i tentativi non mancano. C’è chi afferma che le insufficienze che hanno determinato la bocciatura non sono gravi, chi invece contesta le verifiche «troppo ravvicinate» e quindi la mancanza di tempo per permettere allo studente di prepararsi. E chi nel ricorso ha accusato la scuola della mancanza delle firme del presidente e del segretario verbalizzante sul verbale del consiglio di classe che attesta la bocciatura. In un caso, è stato chiesto all’istituto scolastico un risarcimento quantificabile tra 100mila e 700mila euro. La cultura si misura in euro? I genitori invece di cercare il capro espiatorio, farebbero bene a indagare sulle cause, a farsi un attento esame di coscienza. Nella maggior parte dei casi è quest’ultima a fare acqua da tutte le parti; non si accetta di avere un figlio asino, e magari di aver contribuito all’insuccesso con la propria assenza, con la mancanza di attenzione, di tempo passato insieme a trasferire conoscenze, esperienze e valori.
I genitori capiscano che la bocciatura non è una ripicca
Nella mia scuola – afferma la professoressa Maria Maggio, dirigente dell’Iiss Enrico Mattei di Maglie – non è mai accaduto, nonostante l’istituto sia tra quelli con il più alto numero di bocciati. È molto importante il continuo contatto con le famiglie, per far comprendere che la bocciatura non è una ripicca, ma che si arriva a bocciare solo quando si crede realmente che il bene del ragazzo sia fermarsi per recuperare. In genere le famiglie lo accettano se sono seguite durante l’anno. A livello generale – chiude – manca l’accettazione del giudizio, spesso le famiglie pensano di dover difendere e iperproteggere i figli a tutti i costi. La scuola non è un nemico da cui difendersi e anche una bocciatura può far crescere.
Ai miei tempi, l’allievo era l’unico responsabile del cattivo rendimento, ma forse, il giusto sta sempre nel mezzo, quando si riesce a vederlo. Non è giusto scaricare tutta la responsabilità sull’alunno, perché quando uno studente viene bocciato, anche gli educatori, i genitori e persino lo Stato rivestono un ruolo fondamentale nel suo “insuccesso scolastico”. Fare causa alla scuola come istituzione non è la soluzione, è sicuramente la cosa più facile, ma poi cosa resta?
Tratto da una storia vera
Alcuni anni fa, un alunno di un istituto superiore privato (diploma a pagamento), disse al professore che cercava di spiegare un argomento – che lui andava a scuola, in qualità di studente, perché gli serviva il “pezzo di carta” (alias diploma superiore), perché con quello poteva sedersi dietro a una scrivania. Ecco perché, dietro a una scrivania, spesso, troviamo tanti asini, a favore di una mentalità (inculcata dai genitori che fanno causa, e da chi altrimenti?) secondo la quale tutto si compra: diploma e posto di lavoro. La cultura però no, quella non si può comprare o mercificare a piacimento. Conoscere le cose, il sapere aiuta ad essere uomini e donne migliori, e ciò non ha prezzo. La cultura è la chiave per comprendere il mondo che ci circonda, che ci aiuta a essere indipendenti, a ragionare con senso critico, a prendere decisioni. Sapere e saper fare le cose, fa sì che abbiamo bisogno degli altri il meno possibile; sono gli altri che avranno bisogno di noi, del nostro consiglio, della nostra intelligenza.
I genitori che fanno causa alla scuola per la bocciatura, cosa sognano e sperano per i loro figli? Un risarcimento di 700 mila euro con cui comprare tutto (tranne la cultura) oppure la speranza di essere migliori di ieri e contribuire alla costruzione di un mondo giusto?
Quali possono essere le cause della bocciatura
- Mancanza di motivazione o interesse da parte dell’alunno. Accade raramente negli alunni della scuola primaria, però accade laddove i genitori non svolgono il loro ruolo di guida e di mentori. I ragazzi possono lasciarsi tentare facilmente da distrazioni poco sane se non possono contare sulla presenza di qualcuno che mostri loro che strada seguire.
- Deficit mentale. Riguarda un gruppo minimo di studenti che non soddisfano i requisiti minimi del sistema educativo. Solo il 2% di loro mostra difetti nella capacità di elaborare i concetti, le operazioni o altri tipi di dati.
- Problemi di apprendimento. La dislessia o la discalculia sono disturbi comuni tra i ragazzi di età scolare, e contribuiscono a un alto numero di bocciature.
- Problemi di vista. Anche se può sembrare strano, i problemi di vista sono l’origine di un’alta percentuale di frustrazioni educative.
- Contesto famigliare e socioculturale. Le condizioni di vita di una persona influiscono sul rendimento scolastico o lavorativo. Tuttavia, secondo l’UNICEF, questo non significa che i figli di genitori con un maggior rendimento scolastico ottengano migliori risultati. Ci sono studi che contraddicono questa teoria.
- Errori degli educatori. Come in tutte le professioni e i lavori, ci sono maestri buoni e maestri meno buoni. La chiarezza con cui vengono trasmesse le conoscenze, il modo di trattare il bambino o studente e la gestione del gruppo classe da parte di un professore fanno sì che i risultati ottenuti siano migliori o peggiori. Tuttavia, questo elemento sarebbe da considerarsi secondario, dato che di per sé non è sufficiente a provocare la bocciatura di uno studente.
fonti: Ioleggo, Siamomamme
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