Cane che abbaia, quando e come denunciare

Il cane è il miglior amico dell’uomo, e di certo come ogni essere vivente merita rispetto e ha diritti. Nulla toglie che a volte può rappresentare un problema. Il cane che abbaia in continuazione, ha un problema.

Il cane può abbaiare per avvertire di un pericolo, per paura o per altri mille motivi. Bisogna individuare la causa e risolvere. Il cane, a volte abbaia per eccessivo stress. Un cane che abbaia troppo può farlo per una vita eccessivamente stressante: viaggi frequenti, cattiva socializzazione con persone, altri animali o fattori esterni.

Il cane che abbaia potrebbe rientrare in uno degli episodi riconducibili al disturbo della quiete pubblica. Quando si hanno cani in appartamento, infatti, nel caso in cui l’abbaiare del cane dovesse superare la soglia di tollerabilità consentita per legge e arrecare disturbo a un numero elevato di persone negli orari destinati al riposo, si può incorrere nel reato di disturbo della quiete pubblica.

Quali sono gli orari nei quali il cane può abbaiare senza che si rischino sanzioni da parte degli altri condomini? Cosa bisogna fare nel caso di cane che abbaia? In questa guida troverai le informazioni in merito ai limiti dei rumori consentiti e a chi bisogna rivolgersi nel caso in cui ci si ritrovasse in una situazione come quella appena descritta.

Cane cha abbaia di notte: quali sono gli orari consentiti

Al momento non esiste una legge che stabilisca gli orari nei quali un cane può o non può abbaiare perché rischia di provocare un disturbo della quiete pubblica. La questione viene però trattata da specifici regolamenti.

Tra questi ricordiamo:

  • il regolamento di condominio, nel quale in genere vengono inseriti degli orari nei quali deve essere osservato il massimo silenzio;
  • regolamenti comunali, nei quali invece vengono fissati i limiti e i divieti da rispettare per quel che riguarda i rumori molesti e gli orari nei quali non è consentito superare una certa soglia di accettabilità dei suoni.

Alcuni regolamenti, sia di tipo condominiale sia di tipo comunale, possono contenere, inoltre, al loro interno l’espresso divieto di poter tenere animali in casa, oppure nei cortili o in giardino. Spesso per poterlo fare è necessario chiedere in anticipo un nulla osta che viene rilasciato dall’ufficio comunale competente, il quale avrà il compito di valutare, tra le altre cose, che gli animali non siano molesti nei confronti del vicinato.

Cane che abbaia sempre, la discrezionalità del giudice

A seconda della situazione, può essere il giudice a valutare i casi nei quali un cane che abbaia arreca disturbo alla quiete pubblica e agire a seconda del contesto: un cane che abbaia ogni tanto durante il giorno può essere fastidioso, ma a meno che non lo faccia sempre nella fascia oraria compresa fra le 13:00 e le 16:00, o dopo le 21:00, per tutta la notte, non rientra nel reato di disturbo della quiete pubblica. Di conseguenza, il suo padrone non può essere punito dalla legge.

Cane che abbaia in condominio: limiti da rispettare

Chi ha un cane che vive con sé in appartamento ha il dovere di farlo smettere di abbaiare in modo tale da non infastidire i vicini che vivono nello stesso stabile. Per esempio, è sconsigliato lasciare da solo il cane in casa, in balcone o in giardino perché il fastidio arrecato agli altri condomini durante la propria assenza potrebbe essere molto probabile. Il cane potrebbe infatti iniziare ad abbaiare perché si sente solo.

In caso di cane che abbaia, dunque, fino a quando il rumore provocato dall’animale rientra nella cosiddetta soglia di normale tollerabilità, allora non esiste modo di intervenire. Quando il baccano non è più sopportabile, può considerarsi denunciabile se si verifica in determinati orari. Non essendoci una legislazione in materia, l’intervento del giudice diventa fondamentale ed è sempre preceduto dall’analisi della singola situazione.

Supponiamo che il cane del proprio vicino si metta a ululare in modo molesto nel cuore della notte, ogni notte, disturbando tutte le persone che vivono nello stesso condominio:

  1. in quel caso, non servirà necessariamente una verifica che dimostri tramite fonometri o il calcolo dei decibel l’effettiva non tollerabilità del rumore;
  2. sarà infatti sufficiente la testimonianza dei vicini che possano confermare il proprio disagio e l’impossibilità a dormire a causa dell’eccessivo rumore prodotto dall’animale;
  3. ricordiamo che il reato di disturbo della quiete pubblica ha luogo soltanto quando coinvolge più persone allo stesso tempo, e non un singolo soggetto.

Cane che abbaia sempre: soglia di tollerabilità

Parlando dei decibel, la percezione dei rumori varia molto in relazione all’orario e ai rumori di fondo, così che un suono percepito di giorno, in una strada trafficata non ha lo stesso impatto di uno sentito di notte, in una zona residenziale silenziosa.

Il DPCM 14/11/97 stabilisce, nel nostro Paese, quelli che devono essere considerati i limiti massimi per un rumore emesso nell’ambiente esterno e quelli per un rumore emesso in un contesto abitativo.

In particolare l’articolo 4 stabilisce i limiti massimi di immissione per i rumori percepiti all’interno di una casa, che corrispondono a:

  • 5 decibel durante il giorno, nell’orario 

A tal proposito, quando si parla di inquinamento acustico, ci sono due criteri che possono essere adottati per verificare la liceità dei rumori che vengono emessi da un’abitazione:

  • il primo è quello dell’accettabilità da far valere in sede amministrativa e pubblicistica: in questo caso si invoca l’intervento del Comune o dell’ARPA, che è l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente;
  • il secondo criterio, invece, è quello della tollerabilità, il quale fa riferimento all’articolo 844 del Codice Civile.

Cosa fare se un cane abbaia e disturba: la legge

Nel caso in cui un cane che abbaia disturbi molte persone si può parlare di reato di disturbo della quiete pubblica. In quel caso, il suo proprietario può andare incontro:

  • alla detenzione fino a 3 mesi;
  • un’ammenda, che può raggiungere un valore massimo di 309 euro.

Nei casi più gravi, ovvero quelli nei quali nonostante le pene e le sanzioni il cane continuasse ad abbaiare, il proprietario potrà anche ricevere una diffida ad allontanare l’animale dalla propria abitazione e a trasferirlo in un ricovero specializzato.

La condanna penale per reato di disturbo della quiete pubblica in caso di cane che abbaia arriva soltanto quando il disturbo colpisce tante persone allo stesso tempo:

  1. quando arreca danno a un singolo o a una sola famiglia, allora si parla di illecito civile;
  2. in questo caso specifico bisognerà rivolgersi a un avvocato e fare causa al proprietario del cane: durante la causa ordinaria si potrà chiedere il risarcimento, se si riesce a dimostrare il danno subito;
  3. si potrà anche ordinare al padrone del cane di mettere in atto le misure necessarie all’eliminazione del rumore molesto, come per esempio l’insonorizzazione dell’appartamento.

Cane che abbaia: denuncia e chi chiamare

Il reato di disturbo della quiete pubblica è un reato procedibile d’ufficio: basta anche solo una segnalazione ai carabinieri o alla polizia da parte di una sola persona tra tutti coloro i quali hanno subito un danno a causa del rumore molesto provocato dall’animale per attivare le Forze dell’Ordine.

Queste ultime, dopo essere state opportunamente autorizzate dal Tribunale, potranno procedere con il sequestro preventivo del cane nel caso in cui ci fosse il rischio di reiterazione del reato.

È bene ribadire che qualora non si trattasse di reato di disturbo della quiete pubblica, sarà sufficiente rivolgersi a un giudice civile richiedendo la cessazione del rumore molesto. In questi casi:

  1. viene spesso richiesto un provvedimento d’urgenza necessario a far cessare i rumori provocati dal cane il prima possibile;
  2. il ricorso al provvedimento d’urgenza deve però essere motivato con prove e testimonianze;
  3. il giudice nominerà, sia per la causa ordinaria, sia per il provvedimento d’urgenza, un consulente tecnico d’ufficio che si occuperà di compiere le indagini del caso.

In caso di accertamento da parte del giudice di illegittimità dei rumori molesti prodotti dal cane che abbaia, il proprietario dell’animale potrà essere condannato a pagare danni quali:

  • danno di tipo morale;
  • danno biologico per ansia e stress provocati dal rumore, accertabili in sede medica.

Cane che abbaia: Cosa rischia il proprietario?

La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato che è un reato non intervenire sul proprio cane cha abbaia eccessivamente, disturbando i vicini. Non solo: i Giudici hanno stabilito che non serve una perizia né alcun accertamento tecnico, che confermi il superamento della soglia di normale tollerabilità del rumore molesto, ma sono sufficienti le deposizioni dei testimoni, in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti. Quindi, la responsabilità può essere riconosciuta sulla base di dichiarazioni, purché attendibili (assenza di motivi di astio o risentimento nei confronti del proprietario dell’animale). Ne deriva che sarà sempre importante stabilire quale sia il livello di rumorosità che possa “arrecare oggettivamente disturbo della pubblica quiete”. E’ indubbio che il convincimento di un giudice in merito alla sussistenza d’immissioni sonore d’intensità tale da suscitare sensazioni sgradevoli sarà più difficile da impugnare, in assenza del dato obiettivo di una misurazione tecnica. Sarà necessario, dunque, fare sempre più attenzione quando il cane abbaia molto, rischiando di disturbare i vicini di casa.

Fonti: dequo.it; consumatori.it

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