Il cambio stagione repentino ha costretto molti italiani a letto. Aumentano i casi di influenza stagionale e sindromi simil-influenzali.
Il mese chiave dove colpirà forte sarà dicembre con l’arrivo del freddo, per questo è necessario che le persone anziane e fragile si vaccinino
Ecco quali sono i sintomi e come prevenire il contagio
Si registra un brusco aumento dei casi di influenza stagionale e sindromi simil-influenzali (Ili). È questo ciò che emerge dal primo rapporto InfluNet relativo alla settimana 24-30 ottobre pubblicato dall’Iss.
Dopo diversi mesi di caldo e temperature anomale, sembra si sia affacciato l’autunno, anche se con un clima ancora molto strano. Si sa, che l’organismo
A partire dall’inizio della sorveglianza, scattata lo scorso 17 ottobre, i casi registrati sono circa 557.000: 285.000 registrati solo nell’ultima settimana monitorata, che si aggiungono ai 272.500 casi della settimana precedente.
A contribuire all’impennata dei casi non ci sono però solo il virus influenzale A (che si divide in H1, H3, N1 e N3) e B, ma anche diversi virus respiratori tra cui:
- i rhinovirus;
- il Covid-19;
- gli adenovirus
- il virus respiratorio sinciziale.
Dato il repentino aumento dei casi, per quanto l’influenza stagionale sia molto comune, non va sottovalutato. Infatti, l’influenza può presentarsi con diverse forme di gravità, e a volte può avere anche conseguenze fatali. È quindi opportuno conoscere quali sono i sintomi e come prevenire il contagio.
Influenza stagionale 2022: sintomi e rischi
L’Influenza stagionale prende a correre in tutta la penisola e in appena due settimane di monitoraggio si contano circa 557.000 contagi. Quelli colpiti maggiormente sono i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui si osserva un’incidenza pari a 19,6 casi per mille assistiti. I sintomi possono variare da persona a persona ma i tre principali che tendono a manifestarsi in quasi tutte le persone contagiate sono:
- febbre alta improvvisa
- Tosse (per lo più secca e non grassa);
- dolori muscolari
A questi se ne aggiungono altri abbastanza frequenti quali:
- mal di testa;
- brividi di freddo;
- inappetenza;
- affaticamento;
- mal di gola.
Infine, nei bambini l’influenza può anche accompagnarsi a nausea, vomito e diarrea.
Guardando ai sintomi, di per sé non gravi, l’influenza stagionale, pur essendo molto comune, non deve assolutamente essere sottovalutata. Come anticipato, le influenze stagionali possono portare a numerose complicazioni, specialmente in alcune fasce della popolazione. Infatti, i bambini più piccoli e le persone anziane corrono un maggior rischio di sviluppare polmoniti, sia virali che batteriche secondarie.
La febbre, in particolare, si manifesta di solito in maniera brusca e può arrivare a 38°C, nei bambini con punte fino a 39-40°C. La tosse influenzale è secca e “può essere grave e molto fastidiosa”, potendo durare anche due o più settimane. Altri sintomi sono la fotofobia (eccessiva sensibilità e intolleranza alla luce) e l’inappetenza. Non sono invece frequenti sintomi che coinvolgono il tratto gastrointestinale. Nausea, vomito e diarrea sono provocati da virus simil-influenzali, ma si presentano in genere soprattutto nei bambini.
Come si trasmette
I virus influenzali passano attraverso le vie aeree. Si diffondono quindi con particolare facilità tramite le goccioline di saliva che vengono prodotte con i colpi di tosse e gli starnuti, ma anche “semplicemente parlando, soprattutto negli ambienti affollati e chiusi”, si legge sempre sul sito di EpiCentro Iss. L’influenza si trasmette poi per contatto diretto con soggeti infetti – ad esempio se mani contaminate toccano occhi, naso o bocca di persone sane – oppure attraverso utensili o oggetti. Il virus dell’influenza è infatti capace di persistere molto a lungo e penetrare nell’organismo attraverso le mucose
Influenza stagionale 2022: come si trasmette e quanto dura
Per poter prevenire il contagio proprio e dei propri cari è importante conoscere come si trasmettono i virus influenzali e la durata.
Innanzitutto, bisogna sapere che l’influenza è una malattia respiratoria virale e quindi può essere facilmente trasmessa tramite le goccioline (droplets) diffuse al momento in cui si starnutisce, tossisce o si conversa, specialmente in luoghi chiusi e con pochissimo ricambio d’aria. Non solo. Si può contrarre l’influenza entrando in contatto diretto con persone infette e attraverso l’uso di oggetti in comune, in quanto il virus tende a resistere a lungo sulle superfici.
Dopo essere stati contagiati, l’influenza stagionale ha solitamente un periodo di incubazione di almeno due giorni, solitamente può durare anche fino a quattro e si può essere contagiosi dal giorno prima della comparsa dei sintomi fino a circa cinque giorni dopo l’inizio della sintomatologia. L’influenza stagionale solitamente ha una durata compresa tra i 7 e 10 giorni.
Influenza stagionale 2022, vaccini: come prevenirla
Dato i seri rischi che può comportare l’influenza per anziani, bambini e persone fragili è importante adottare una serie di comportamenti per prevenire il contagio, che sono esattamente gli stessi per prevenire la diffusione del Covid.
Tra i più importanti ricordiamo che è essenziale lavare spesso le mani, coprire naso e bocca fazzoletti monouso mentre si tossisce o starnutisce e indossare le mascherine chirurgiche nel caso in cui si presentino alcuni sintomi.
Per le fasce di popolazione più esposte al rischio di contagio, il modo più efficace per prevenire l’influenza stagionale è sicuramente quello di sottoporsi al vaccino antinfluenzale, che ogni anno viene rinnovato in base al mutare dei virus, e che in caso di contagio vedrà una sintomatologia più lieve. Inoltre, non vi è alcuna controindicazione nel fare sia il vaccino anti-Covid insieme a quello antinfluenzale, quest’ultimo non interferisce con la risposta immunitaria ad altri vaccini.
I gruppi cui somministrare il vaccino antinfluenzale in via prioritaria sono:
- Over 60
- Donne in gravidanza
- Persone a rischio per patologia
- Bambini:
- Operatori sanitari
I vaccini iniettivi antinfluenzali possono essere co-somministrati nella stessa seduta, o a qualunque distanza temporale, con tutti gli altri vaccini (Covid-19, pneumococco, Zoster, DTP – difterite, tetano, pertosse – per le gravide).
Fa eccezione il vaccino vivo attenuato pediatrico (spray nasale), somministrato ai bambini dai 2 ai 14 anni, per il quale si raccomanda di attendere almeno 14 giorni (prima o dopo) dalla vaccinazione anti-Covid-19 o almeno 28 giorni da altro vaccino vivo attenuato.
Fonte: Money, Tiscali
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